Caso Boccia. PD: il G7 cultura è al sicuro? Convocazione Sangiuliano a Palazzo Chigi è la prova che ricostruzione Meloni non è veritiera

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AgenPress –  “Il G7 cultura è ancora sicuro?”, attacca dall’opposizione il Pd, secondo cui “la convocazione del ministro Sangiuliano a Palazzo Chigi è la prova che la ricostruzione che è stata fatta ieri da Meloni in diretta televisiva non è veritiera e piena di imprecisioni.

A complicare le cose, infatti,  ci sarebbe una mail, relativa all’organizzazione del G7 Cultura previsto a Pompei dal 19 al 21 settembre: anticipato dalla Stampa e pubblicato da Dagospia, il documento dai contenuti sensibili, anche perché fa riferimento a spostamenti e sicurezza dei ministri coinvolti, è indirizzato per conoscenza anche alla stessa Boccia.

Datata 5 giugno, la mail fa riferimento alla serata di gala nell’ambito del G7 e parla dell’opportunità di organizzare il concerto nell’Anfiteatro e la cena riservata agli ospiti nella Palestra Grande. Ma soprattutto il testo – secondo Dagospia indirizzato al consigliere diplomatico Clemente Contestabile e al capo della segreteria del ministro Sangiuliano, Narda Frisoni, alle responsabili delle strutture organizzative e di comunicazione del sito, Maria Antonella Brunetto e Sara Daietti, tutti con account ministeriali, e per conoscenza all’indirizzo @gmail di Boccia – cita tra gli allegati “una sintesi con pianta dei possibili percorsi”. A dispetto delle regole rigide che garantiscono la sicurezza del G7 e dei suoi partecipanti, informazioni riservate sarebbero dunque state messe a disposizione di “persone esterne all’amministrazione”. Si fa inoltre cenno a sopralluoghi al sito archeologico in cui il 3 giugno Boccia ha accompagnato Sangiuliano. Dal ministero di via del Collegio Romano tutto tace, dopo che lo staff di Sangiuliano nei giorni scorsi ha fatto sapere che Boccia non ha ruoli ufficiali. E ora la difesa di Giorgia Meloni.

Per la capogruppo democratica nella commissione Cultura della camera, Irene Manzi, “Sangiuliano ha mentito e lo ha fatto anche alla più alta carica del governo le cui dichiarazioni sono state sbugiardate dalla pubblicazione di importanti documenti sui social network da parte di una persona estranea all’amministrazione che, secondo il ministro e la presidente del Consiglio, non avrebbe dovuto aver accesso a quelle informazioni. Il Parlamento deve essere informato con urgenza, siamo davanti a una vicenda grave che sta disonorando le istituzioni e i cui contorni torbidi lasciano pensare che il ministro Sangiuliano non si trovi più nelle condizioni di agire autonomamente. Le continue pressioni sui social che lo stanno portando a modificare giorno dopo giorno la ricostruzione dei fatti lasciano intendere di un probabile ricatto. E questo non è possibile”.

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