AgenPress – Sergei Mikhailov, editore del quotidiano indipendente Listok nella Repubblica russa dell’Altaj, è stato condannato il 30 agosto a otto anni di carcere per “aver diffuso notizie false” sull’esercito russo.
Le accuse si riferiscono ai racconti pubblicati da Listok sul massacro di Bucha , in cui i soldati russi uccisero centinaia di civili ucraini, nonché ad altri crimini di guerra russi commessi in Ucraina.
A sua difesa, Mikhailov ha affermato di non essere nella posizione di prendere decisioni editoriali su quali storie pubblicare sul sito web o sugli account dei social media di Listok.
Mikhailov è stato arrestato per la prima volta nell’aprile 2022, poco dopo l’inizio dell’invasione su vasta scala. Il suo processo è iniziato nel giugno 2023.
In una dichiarazione finale prima della sua condanna, Mikhailov ha detto: ” Sono categoricamente in disaccordo con l’accusa. In tutti questi anni ho scritto quella che considero la verità, anche se questa verità è amara”.
“Lo scopo delle nostre pubblicazioni è di rivelare la verità ai miei connazionali, di proteggerli dalle menzogne della propaganda di stato. La nebbia delle menzogne sta diventando più fitta, e non voglio che i nostri lettori siano tentati da queste menzogne e diventino volontariamente partecipanti ad azioni militari, diventino assassini.”
Oltre alla pena detentiva, il tribunale ha chiesto che a Mikhailov venga vietato di lavorare nel giornalismo per quattro anni.
La repressione del dissenso attuata dal presidente russo Vladimir Putin fin dall’inizio dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina ha portato all’arresto di migliaia di suoi cittadini e a molti di loro all’incarcerazione.
Secondo Amnesty International , nel 2023 almeno 21.000 persone sono state prese di mira dalle “leggi repressive” russe, utilizzate per “reprimere” gli attivisti contro la guerra .