AgenPress. Il Coordinamento Nazionale dei Direttori della Giustizia di recentissima costituzione denuncia con forza l’illegittima e iniqua decisione del Ministero della Giustizia di sopprimere il Profilo Professionale del Direttore, già previsto dal D.M. Giustizia del 9 novembre 2017. Questa decisione, contraria al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) e ai principi di buona amministrazione, comporterebbe l’automatica confluenza dei Direttori nella Famiglia Professionale dei Servizi Amministrativo-Contabili e di Organizzazione dell’Area Funzionari, senza alcuna salvaguardia delle funzioni finora svolte.
Il Coordinamento rileva che il Profilo Professionale del Direttore risponde già pienamente ai requisiti per l’inquadramento nell’Area delle Elevate Professionalità, come previsto dal CCNL Comparto Funzioni Centrali. Tale area è stata creata appositamente per accogliere le figure di quadri, una categoria imprescindibile che funge da cerniera tra i Dirigenti e il resto del personale. Il Direttore, infatti, è l’unico profilo a cui il D.M. Giustizia attribuisce funzioni di vicariato del Dirigente, direzione, coordinamento, formazione del personale, studio e ricerca, attività ispettiva e didattica, e in generale, attività ad elevato contenuto specialistico.
Osserva inoltre il Coordinamento che, in conformità con il CCNL, l’accesso all’Area delle Elevate Professionalità richiede il possesso di una laurea magistrale, requisito che tutti i Direttori attualmente in servizio possiedono, a differenza dell’Area Funzionari per la quale è sufficiente una laurea triennale.
Pertanto, il Coordinamento Nazionale dei Direttori della Giustizia, dichiarando lo stato di agitazione chiede l’immediato inquadramento dei Direttori in servizio nell’Area delle Elevate Professionalità, con la piena salvaguardia delle mansioni finora svolte, come previsto dal D.M. Giustizia del 9 novembre 2017.