E’ morto Sven-Göran Eriksson, ex Ct dell’Inghilterra. Era affetto da tumore al pancreas. L’annuncio della famiglia

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AgenPress –  E’ morto Sven-Goran Eriksson.  “Una notizia terribilmente triste ci giunge: Sven-Goran Eriksson è morto all’età di 76 anni. L’ex allenatore dell’Inghilterra è morto questa mattina nella sua casa circondato dai suoi cari”, scrive l’emittente pubblica inglese Bbc.  Eriksson, che in Italia ha allenato Lazio, Sampdoria e Roma, pochi mesi fa aveva annunciato di essere affetto da un tumore incurabile al pancreas.

Nostro padre Sven-Göran Eriksson si è addormentato pacificamente nella sua casa a Björkefors, fuori Sunne, questa mattina. Ha combattuto a lungo e coraggiosamente contro la sua malattia, ma ora è finita”, hanno scritto Lina e Johan. 

“I nostri pensieri vanno al padre di Sven-Goran, Sven; alla fidanzata Yaniseth e a suo figlio Alcides; a suo fratello Lasse e alla moglie Jumnong, così come a tutti i buoni amici e conoscenti in Svezia e nel mondo.

“Papà ci ha parlato all’inizio di quest’anno della sua grave malattia e ha ricevuto una risposta incredibile da amici e tifosi di calcio in tutta Europa. È stato invitato in diverse squadre di calcio in Inghilterra, Italia, Portogallo e Svezia. Hanno condiviso il loro amore per il calcio e per papà. È stato indimenticabile sia per lui che per noi. Ha espresso il suo apprezzamento e la sua gioia e ha affermato che parole così belle di solito vengono pronunciate solo quando qualcuno muore.”

“Riesco ad ascoltarlo finché sono vivo e ne sono incredibilmente grato. Il cuore batte due volte e scendono le lacrime. Ho avuto il miglior lavoro del mondo e sono stato felice ogni giorno per lunghi periodi. È stato fantastico”, ha detto.

“Abbiamo condiviso la sua gratitudine e abbiamo potuto vivere gli incontri meravigliosi tra lui, il calcio e tutti i suoi amici. Ringraziamo tutti per questi ricordi positivi e per il vostro supporto durante la sua malattia.

“Ci auguriamo che ricorderete Svennis come la persona buona e positiva che è sempre stato, sia in pubblico che a casa con noi.”

Eriksson era stato il primo allenatore straniero dell’Inghilterra, legando cosi’ indissolubilmente la sua figura al calcio britannico. In Italia era arrivato a metà degli anni ’80 alla Roma, dopo l’esperienza sulla panchina del Benfica in Portogallo. Poi le panchina di Fiorentina e Sampdoria. Con la Lazio vinse lo scudetto nella stagione 1999-2000. Poi ha girato il mondo dall’Arabia alla Cina, alla Thailandia. Ha allenato diverse nazionali: dopo l’esperienza con l’Inghilterra, ha infatti guidato Costa d’Avorio, Messico e Filippine. A gennaio ha rivelato di combattere contro un tumore, arrivato allo stato terminale, affermando di avere, nella migliore delle ipotesi, “un anno di vita”.

Da quell’annuncio, Eriksson è stato ospite di alcune delle società che ha allenato in giro per l’Europa. In Italia è stato accolto allo stadio dalla Lazio e dalla Sampdoria. In Inghilterra ha realizzato un suo sogno: sedere sulla panchina del Liverpool nel corso di una partita organizzata tra le leggende del club e l’Ajax. “Non essere dispiaciuto. Sorridi”. E’ uno degli ultimi messaggi dell’allenatore nel corso di un documentario a lui dedicato che Amazon ha pubblicato nelle scorse settimane. “Grazie di tutto: allenatori, giocatori, pubblico. È stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi, prendetevi cura della tua vita e vivetela. Fino alla fine – ha aggiunto – Ho avuto una bella vita, sì”, ha ammesso Eriksson. “Penso che tutti noi abbiamo paura del giorno in cui moriremo. Ma la vita riguarda anche la morte. Dovete imparare ad accettarlo, per quello che è. Speriamo che alla fine la gente dica: ‘Sì, era un brav’uomo’. Ma non tutti lo diranno. Spero che mi ricorderanno come un uomo positivo”.

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