AgenPress – “Sullo ius scholae, come sullo ius culturae, bisognerebbe fare un po’ di esegesi. È così urgente questa riforma, che da nove anni il Parlamento se ne occupa e non l’ha mai portata a termine? Nel 2015 fu approvato lo ius culturae alla Camera, col Pd al governo. Nel 2017 al Senato fecero mancare il numero legale per non approvarla, altrimenti sarebbe caduto il governo Gentiloni”.
Così, intervistato dal Corriere della Sera, il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, per il quale lo ius scholae “non è una priorità. Il tema principe non può che essere il Piano strutturale di bilancio, che va inviato in Europa entro il 20 settembre” sottolinea Foti.
“La manovra sarà al centro del vertice con la premier. “È legittimo che un partito possa sottolineare una proposta che non è nel programma elettorale della maggioranza, né di FdI, né della Lega e nemmeno di FI. È legittimo che Tajani lo ritenga un argomento di discussione, ma lo è anche individuare delle priorità, che poi non toccherebbe certo all’opposizione decidere”.
Sulla stessa linea la Lega. Per il deputato Rossano Sasso “questa dialettica insistente sullo ius scholae possa giovare all’azione di Governo. Alla ripresa dei lavori parlamentari, avremo dei capitoli importanti, avremo il decreto sicurezza e dovremo cominciare a sviscerare i contenuti della legge di bilancio. Le parole del presidente Berlusconi sono le parole sagge di uno statista, di una persona che aveva compreso appunto la differenza tra avere un approccio ideologico e un approccio fattuale e concreto. Vogliamo parlarne? Parliamo, io non sono uno di quelli che dice che il tema della cittadinanza non è nell’agenda di Governo. Ma voglio ribadire che la legge italiana sulla cittadinanza va bene così com’è”.