AgenPress. Con riferimento alla notizia apparsa il 13 e 14 agosto su diversi quotidiani e social media, ATAC respinge l’ipotesi che l’utilizzo dei mezzi del trasporto pubblico possa essere pericoloso per la salute.
La notizia trae origine da uno studio, il cui rigore scientifico e correttezza dei risultati è assai discutibile, commissionato dall’associazione TUTraP-APS e nei confronti della quale ATAC ha sporto denuncia/querela a causa del contenuto falso e diffamatorio.
Roma Capitale e ATAC sono impegnate in una campagna di rinnovo della flotta senza eguali negli ultimi 20 anni: a partire dalla fine del 2021 sono già entrati in esercizio quasi 400 nuovi autobus e nei prossimi 2 anni ne entreranno oltre 750, di cui oltre 400 full electric. Si tratta di mezzi di elevata qualità acquistati dai principali costruttori europei, moderni ed ecologici, tutti dotati di aria condizionata e dei migliori comfort che il mercato dei bus urbani possa offrire. Già oggi l’età media del parco circolante è di circa 7 anni, tra le più basse d’Europa. L’obiettivo è entro il 2025 arrivare a 5 anni di anzianità del parco, ossia un livello di assoluta eccellenza.
E’ perfino banale ricordare che il servizio urbano di superficie si caratterizza per le frequenti fermate (la distanza media è di circa 300 metri, che può scendere ulteriormente nelle zone centrali della città) con conseguente continua apertura delle porte, circostanza che rende impossibile una stabile climatizzazione a bordo, soprattutto nel periodo estivo più esposto a picchi di calore e nelle ore di maggiore affluenza o più esposte al caldo.
Ragione per cui le conclusioni cui giunge lo studio commissionato da TUTraP APS appaiono come uno scontato corollario delle ordinarie raccomandazioni rivolte alla popolazione, e in particolare ai soggetti più fragili, quando la temperatura esterna è particolarmente elevata (evitare spostamenti nelle ore più calde della giornata, etc.)
Ben più autorevoli studi scientifici dimostrano come il trasporto pubblico locale, oltre a garantire emissioni ambientali minime, sia la più sicura tra le forme di mobilità urbana, con tassi di incidentalità e infortuni infinitesimamente inferiori rispetto a quelli delle forme di trasporto individuale a due e quattro ruote.