Nel suo discorso alla Convention nazionale repubblicana Trump racconta i particolari del tentato omicidio

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AgenPress. Donald Trump, durante il discorso alla Convention repubblicana, ha fatto più volte riferimento al tentativo di assassinio contro di lui. Ha raccontato nei minimi dettagli tutti i particolari dell’attentato.

“Per vedere il foglio di carta ho iniziato a girare verso destra, ed ero pronto a iniziare un’ulteriore virata, cosa che sono stato fortunato a non fare, quando ho sentito un forte sibilo e ho sentito qualcosa colpirmi, molto forte, all’orecchio destro”. “Mi sono detto, ‘Wow, cos’era quello? Può essere solo un proiettile’, e ho mosso la mano destra verso l’orecchio, l’ho abbassata, e la mia mano era coperta di sangue, solo sangue dappertutto. Ho capito subito che era molto grave, che eravamo sotto attacco, e con un movimento mi sono buttato a terra”.

“C’era sangue che scorreva ovunque, e tuttavia, in un certo senso mi sentivo molto al sicuro, perché avevo Dio dalla mia parte”. “La cosa incredibile è che prima dello sparo, se non avessi mosso la testa all’ultimo istante, il proiettile dell’assassino avrebbe colpito perfettamente il bersaglio, e io non sarei qui con voi stasera”.

“Nonostante gli spari risuonassero i partecipanti non sono corsi verso le uscite o si ammassati”, ma invece sono rimasti fermi: non si sono mossi di un centimetro”. Infatti, molti di loro coraggiosamente si  sono alzati in piedi indicando dove era posizionato l’attentatore”. Grazie a questo comportamento “molte vite sono state salvate”.

“Ma non è questo il motivo per cui non si sono mossi: il motivo è che sapevano che ero in guai seri, hanno visto tutto quel sangue e hanno pensato che fossi morto, e semplicemente non volevano lasciarmi, e si può vedere quell’amore scritto sui loro volti”, ha concluso Trump.

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