Rientrati in Italia la compagna e il figlio di Giacomo Bozzoli che rimane in fuga ed è ricercato

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AgenPress – La compagna e il figlio di Giacomo Bozzoli sono già a Brescia dopo che i genitori di lei hanno contattato i carabinieri per informare del loro ritorno in Italia.

È in in fuga invece Giacomo Bozzoli. Secondo le ricostruzione la famiglia ha trascorso dal 20 al 30 giugno una vacanza in un albergo a Marbella in Spagna, dove  sono arrivati come turisti. I due adulti hanno dato alla reception i loro documenti e gli investigatori sarebbero convinti che siano arrivati fin lì con la Maserati Levante dell’uomo, anche se il passaggio dell’auto non è stato rilevato. Mentre i giudici leggevano il verdetto, Bozzoli era già scomparso da otto giorni. La coppia aveva detto che sarebbe andata in vacanza in Francia al padre di lei, il gallerista d’arte Daniele Colossi il quale lo ha detto ai carabinieri che sono andati a cercare il condannato dopo la sentenza, non avendolo trovato a casa. Dalla Francia i tre sarebbero usciti in direzione “della Penisola Iberica”, secondo fonti investigative.

Il 1 luglio invece in un altro albergo sempre la stessa località spagnola è risultato registrato solo il passaporto di lei mentre Giacomo Bozzoli probabilmente dopo aver saputo della condanna definitiva all’ergastolo ha proseguito la fuga altrove.

Il gruppo ‘ricercati’ della Polizia Nazionale spagnola è al corrente del caso di Giacomo Bozzoli. E’ quanto si apprende, anche se ufficialmente le autorità non hanno dato alcuna conferma che l’uomo sia ricercato attivamente in Spagna, essendo considerato un caso attivo.

Bozzoli è quindi ancora in fuga. Sospetti di depistaggio emergono in seguito alla registrazione della Maserati Levante intestata a Bozzoli tra Manerba del Garda e Desenzano il 24 giugno, tra le 5.51 e le 6.03 del mattino.

Le autorità continuano a cercare di ricostruire i suoi movimenti e di scoprire eventuali complici in questa intricata vicenda.

I giudici hanno condannato Bozzoli in tutti e tre i gradi di giudizio per la morte dello zio Mario, imprenditore 50enne scomparso dalla fonderia di Marcheno la sera dell’8 ottobre 2015.

Secondo la giustizia, Bozzoli è l’autore dell’omicidio, volontario e premeditato. Il corpo della vittima, mai trovato, sarebbe stato bruciato nel forno.

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