Toninelli: “La lettera della Meloni è tardiva e serve solo a dare quiete all’opinione pubblica”

- Advertisement -
- Advertisement -

AgenPress. Mentre risuona ancora il clamore suscitato dall’inchiesta di Fanpage sui militanti di Gioventù nazionale, la premier Giorgia Meloni, determinata a evitare il ripetersi di certi episodi, ha scritto una lettera ai dirigenti di Fratelli d’Italia per invitare a farsi da parte chi guarda ancora al passato e magari manifesta nostalgia per il Ventennio nel modo più deteriore.

Ha espresso la sua opinione in merito l’ex ministro pentastellato Danilo Toninelli intervenuto in diretta a “L’Italia s’è desta“, il programma condotto da Gianluca Fabi e Tommaso Franchi in onda  su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia Tv (canale 122 del digitale terrestre).

Alla domanda sulla lettera della Meloni, Toninelli ha risposto: “Penso che sia assolutamente tardiva e serva solo a dare un po’ di quiete all’opinione pubblica che in questo periodo di inizio luglio sta parlando di questo argomento. Ne abbiamo parlato pochi giorni fa: Fratelli d’Italia, se vuole iniziare a staccarsi dal suo passato fascista, deve iniziare a togliere la fiamma tricolore dal simbolo del partito, perché è un simbolo del movimento sociale italiano. La lettera della Meloni non è rivolta tanto alla dirigenza e alla struttura del partito, quanto ai giornali per utilizzarli come megafono da dare in pasto all’opinione pubblica. Non c’è assolutamente da fidarsi.Inoltre, se i partiti di opposizione in Italia pensano di replicare quello che sta facendo la Francia, un fronte antifascista e antiestrema destra, vogliono proprio perdere come l’Italia nel calcio“.

Riguardo alla definizione di questa mossa come un’operazione di ammucchiamento politico, Toninelli ha affermato: “Ci guadagna solo la Schlein che assume i voti dei nostalgici del comunismo, di Berlinguer e degli antifascisti, cioè delle persone over 70 che sono il principale elettorato del PD.

Conte ci perde totalmente, ed è un totale autogol, perché il M5S non ha nulla. Il M5S è un movimento ma diventando un po’ una forza politica a cui piace copiare gli schemi“.

Toninelli ha poi discusso la questione delle alleanze politiche: “Allearsi per cercare di far perdere qualcuno e senza avere una proposta di cose concrete da fare che incidano sulla mia vita, a che cosa mi serve? Penso che la vita quotidiana sia fatta di concretezza e di difficoltà da affrontare e moltissimi di milioni di italiani non ce la fanno a gestire le difficoltà quotidiane, la politica deve essere concretezza.

Alla domanda sulla possibilità che il M5S entri nella sinistra europea, Toninelli ha risposto: “In Europa c’è bisogno anche lì di spine nel fianco, perché comunque l’Europa sommerà poteri e gestione di denari sempre maggiore nel corso degli anni. Io spero che riescano a creare un gruppo e, se non ce la fanno, ad entrare in un gruppo che possa cambiare le cose ed uscire dalla narrazione unica che esiste in Italia ma esiste anche in Europa.

Infine, sulla questione della necessità di un accordo comune, Toninelli ha risposto: “Posso evitare di rispondere? Perché non vedo nessun elemento. Sì, combattere questo antifascismo è l’unico elemento, ma vi rendete conto che se vi capita di andare in giro e andare in un autogrill e comprate mezzo panino costa 8,90 euro? Secondo voi alla gente normale che vive di quotidianità, che vive come noi che non facciamo politica e non guadagniamo 10.000 euro al mese, gli interessa questo fronte antifascista o il fatto che la mattina devono entrare in tre negozi diversi solo perché lì c’è in offerta la frutta, qua c’è in offerta il pane, perché da un unico negozio non riesco a comprare tutto.”

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -