AgenPress. “La storia va sempre contestualizzata, altrimenti non la capiremo mai”. Così ha esordito Michele D’Andrea, Presidente del Comitato consultivo della Fondazione Insigniti OMRI, nel suo intervento, alla Domus Mazziniana di Pisa, delineando uno scenario sociale di analfabetismo diffuso (fra il 75 e l’85 % della popolazione) che spiega il massiccio utilizzo della musica quale strumento di narrazione dei fatti, sia attraverso brani dedicati si attraverso il teatro dell’opera, che fatto conoscere a tutti personaggi, vicende e miti.
Pietro Finelli, Direttore scientifico della Domus Mazziniana e conoscitore di tutti i risvolti della figura umana e politica di Mazzini, ha mostrato l’altra faccia dell’Esule, che gode purtroppo di una percezione ammantata da un’aura funerea originata, anzitutto, dal suo vestire sempre di nero per manifestare il lutto per la Patria non ancora libera e unita. Mazzini, come ha raccontato Finelli in un intervento ricco di aneddoti personali, fu un agitatore infaticabile, uno straordinario raccoglitore di fondi per la causa nazionale, un uomo perdutamente innamorato per tutta la vita di una sola donna, Giuditta Bellerio, che gli diede un figlio morto in tenera età. Mazzini fu anche un grande pedagogo: la sua Scuola italiana gratuita di Londra contribuì a educare e formare centinaia di minorenni del nostro Paese letteralmente venduti a trafficanti senza scrupoli che li destinavano all’accattonaggio. Una vera e propria “tratta dei bianchi”, ha spiegato Finelli. E infine la passione per la musica: la Domus Mazziniana di Pisa conserva la prima chitarra di Mazzini, quella donatagli dalla madre in età adolescenziale.
L’evento, promosso dal Prof. Paolo Mancarella nella duplice veste di Presidente del Comitato provinciale di Pisa della Fondazione Insigniti OMRI e della Domus Mazziniana, è stato organizzato dalla Fondazione OMRI per collegare la storia del Risorgimento al Canto degli Italiani. Il presidente della Fondazione, prefetto Francesco Tagliente nel mese di aprile ha chiesto ai presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato il riconoscimento della dignità costituzionale dell’inno nazionale con un emendamento all’articolo 12, accanto al Tricolore.