AgenPress – La Cina si riserva il diritto di ricorrere al Wto, impugnando i dazi Ue a carico dell’import di veicoli elettrici “made in China”. E’ quanto ha affermato il portavoce del ministero del Commercio He Yadong, nel corso del briefing settimanale. “La Cina – ha detto – si riserva il diritto di intentare una causa presso il Wto e prendere tutte le misure necessarie per difendere con forza i diritti e gli interessi delle imprese cinesi”.
Pechino ha contestato la legittimità delle misure Ue perché carenti “di basi fattuali e legali. Questa mossa non solo è destinata a dannegiare i diritti legali e gli interessi dell’industria cinese dei veicoli elettrici, ma anche a distorcere la produzione automobilistica e le catene di fornitura in tutto il mondo, inclusa l’Unione europea”, ha rincarato He. Le azioni di Bruxelles “sono sospettate di violare le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) e sono un puro comportamento protezionistico”, ha osservato il portavoce, per il quale se Cina ed Europa non riesciranno a trovare un compromesso entro gli inizi di luglio sulla questione dei dazi alll’import di veicoli elettrici cinesi, la Cina adotterà le sue contromisure. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministero degli Esteri cinese: in risposta a una domanda sulle potenziali contromisure di Pechino, il portavoce Lin Jian ha assicurato che saranno adottate “tutte le misure necessarie”.
La Cina “deve salvaguardare le regole del Wto e i principi di mercato e deve proteggere i diritti e gli interessi legittimi dell’industria cinese dei veicoli elettrici e delle sue imprese”, ha aggiunto Lin nel briefing quotidiano. La Commissione europea ha proposto mercoledì dazi ulteriori provvisori sui produttori cinesi pari al 17,4% per il colosso mondiale delle e-car Byd, del 20% per Geely e del 38,1% per Saic, sulla base del livello di sussidi statali ricevuti da ogni singola compagnia.