AgenPress – “Io me la rischio, come si dice a Roma. Sto rischiando e chi se ne frega? Meglio andare a casa che stare qui a sopravvivere, non crede?”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite di Quarta Repubblica. E a Nicola Porro che le faceva notare come comunque non intenda dimettersi se non dovesse passare il referendum costituzionale sul premierato, ha risposto: “Io andrò a casa eventualmente tra cinque anni, quando gli italiani decideranno di scacciarmi con libere elezioni, se decideranno di farlo. Ma tra cinque anni”.
E sulle polemiche circa la richiesta delle dimissioni di Mattarella fatte da Claudio Borghi (Lega), “è abbastanza normale” che tutti i giornali abbiano aperto con questa notizia e “chiaramente diventa polemica politica poi siamo in campagna elettorale. Io sono stata molto contenta che Salvini abbia chiarito perché era importante farlo particolarmente nella giornata del 2 giugno, secondo me un giorno in cui bisogna evitare il più possibile le polemiche”.
“Sul presidente Mattarella io ci vedo, devo dire continuamente, un tentativo di tirarlo nell’agone della politica, di raccontare di presunte divergenze con il governo e credo che diciamo al fondo di questa strategia ci sia” il premierato. Ma non si è andati sul “semipresidenzialismo alla francese” per venire incontro alle opposizioni che chiedevano di “non toccare i poteri del presidente della Repubblica: ho deciso di cambiare riforma e loro non hanno fatto in tempo ad aggiornare la strategia, per cui continuano a nascondersi, a trincerarsi dietro la difesa del Capo dello Stato, i cui poteri non sono stati toccati e nel fare questo, secondo me, mancano anche di rispetto al Presidente della Repubblica che non dovrebbe essere tirato in queste beghe politiche per la debolezza dei partiti”.
E sulla parata del 2 giugno, Meloni sottolinea che di “noi abbiamo fatto le manifestazioni di chiusura della campagna elettorale il primo di giugno anche in un orario complesso, faceva caldissimo, perché non ci sembrava bello fare il 2 giugno una manifestazione di partito che comunque vuol dire anche attaccare gli avversari. Il Pd l’ha fatto tranquillamente il 2 giugno e aggiungo anche che alla parata non ho visto nessun leader dei partiti di sinistra, ma magari non li ho visti io. Non ho visto Elly Schlein, né Giuseppe Conte, nel caso mi scuso immediatamente”.
Giorgia Meloni ha parlato anche del saluto a Vincenzo De Luca, “sono la stronza della Meloni”. “Ci ho pensato mentre ero in macchina e mi hanno detto c’è il presidente De Luca”.
A Nicola Porro che le domandava se l’ironia è un suo metro di governo, la presidente del Consiglio ha risposto: “Leggo poco, soprattutto gli articoli che parlano di me. Però ogni tanto mi arrivano le ricostruzioni su come sarebbero maturate le cose che io faccio e sono geniali: riunioni, studi, società pagate… Non ho consulenti americani. Io – ha continuato – sono una persona molto spontanea e mi sono data una regola: sii te stessa, perché tanto non puoi sembrare una persona diversa. Forse lo puoi sembrare nel breve periodo, ma penso che la gente debba sceglierti o non sceglierti guardando effettivamente a chi sei. Quindi se mi viene in mente di fare una cosa, tendenzialmente io la faccio. Se una cosa mi fa sorridere, ci sorrido sopra”.