AgenPress – La Federal Reserve americana ha mantenuto i tassi di interesse stabili mercoledì e ha segnalato di essere ancora propensa a eventuali riduzioni dei costi di finanziamento, ma ha messo un campanello d’allarme sui recenti deludenti dati sull’inflazione e ha suggerito un possibile stallo nel movimento verso maggiore equilibrio nell’economia.
In effetti, il presidente della Fed Jerome Powell ha affermato che probabilmente ci vorrà più tempo del previsto prima che i funzionari della Fed acquisiscano la “maggiore fiducia” necessaria per dare il via ai tagli dei tassi di interesse.
L’ultima dichiarazione politica della Fed, rilasciata al termine di una riunione di due giorni, ha mantenuto intatti gli elementi chiave della sua valutazione economica e della guida politica, sottolineando che “l’inflazione si è attenuata” nell’ultimo anno e inquadrando la discussione sui tassi di interesse attorno al condizioni alle quali gli oneri finanziari possono essere ridotti.
“Il (Federal Open Market Committee) non si aspetta che sarà opportuno ridurre l’intervallo obiettivo finché non avrà acquisito maggiore fiducia che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso il 2%”, ha ripetuto la Fed in una dichiarazione approvata all’unanimità che indicava ancora il prossimo i tassi di movimento saranno in calo.
“L’inflazione è ancora troppo alta”, ha detto Powell in una conferenza stampa dopo l’incontro. “Ulteriori progressi nella sua abbattimento non sono garantiti e il percorso da seguire è incerto.”
“È probabile che acquisire maggiore fiducia richiederà più tempo del previsto”, ha affermato Powell. “Abbiamo una crescita al 3%, un’inflazione sotto il 3%. Non capisco” perché si parla di stagflazione: “non vedo né la stag né la flazione”, ha aggiunto sottolineando di non vedere “una stagflazione né sulla crescita né sull’inflazione”.
E’ improbabile che la prossima mossa sia un rialzo dei tassi di interesse” ma ottenere la “fiducia necessaria” per tagliare il costo del denaro richiederà più tempo di quanto previsto. L”inflazione resta troppo alta. “La politica monetaria è restrittiva e sta pesando sulla domanda” ma anche sul mercato del lavoro che, seppur “solido, si è raffreddato”.
Ciò continua a lasciare in dubbio la tempistica di un eventuale taglio dei tassi, e i funzionari della Fed hanno espresso con enfasi la loro preoccupazione per il fatto che i primi mesi del 2024 hanno fatto poco per costruire la fiducia che cercano nel calo dell’inflazione.