Ciocchetti (Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera) a Build in Italy by Remind: “Abbiamo bisogno di riqualificare il patrimonio edilizio-immobiliare”

AgenPress. Si è svolto il 22 aprile 2024, a Palazzo Ferrajoli, l’iniziativa “Build in Italy – l’Italia che Abiteremo by Remind”, incontro volto ad esplorare il futuro dell’Italia attraverso l’esperienza di esperti, decision-maker e leader del comparto immobiliare allargato ai settori produttivi della Nazione.

L’Italia si trova ad affrontare sfide importanti legate soprattutto alla sostenibilità ambientale e all’implementazione di nuove tecnologie all’interno del complesso processo di trasformazione degli stili di vita per il benessere e la sicurezza delle persone nei luoghi, spazi, territori e città in cui vivono, operano e transitano. In risposta a queste sfide, come sostenuto da Remind, emerge sempre più l’importanza di promuovere la collaborazione tra pubblico e privato adottando un approccio integrato che consideri congiuntamente tre pilastri fondamentali dell’economia: l’immobiliare, le infrastrutture e i trasporti.  

Luciano Ciocchetti Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera: “Grazie di cuore, grazie a Paolo Crisafi, grazie a Remind, perché posso parlare di urbanistica legata alle attività sociali che sono oggetto della mia vicepresidenza di commissione alla Camera; alcune questioni sono strettamente legate, lo dicevano anche il Viceministro Maria Teresa Bellucci e il Vicepresidente di Commissione Marco Perissa: siamo il luogo dove viviamo, operiamo e transitiamo, dove si svolge la propria vita quotidiana.

Importante che venga svolta un’azione di integrazione, attraverso anche la cultura dell’abitare, la manutenzione, la gestione, la riqualificazione, la rigenerazione, la dotazione di servizi. Abbiamo purtroppo delle sacche di emarginazione sociale che portano poi ad avere i fenomeni che oggi abbiamo non soltanto a Caivano, ma anche purtroppo in altre realtà urbane della nostra Nazione. Abbiamo un problema di integrazione; purtroppo abbiamo una legge urbanistica che è del 1942, la 1150, modificata nel 1967 con la Legge Ponte, la n.765 del 1967, con una serie di novelle che sono state fatte successivamente, ma che non hanno mai ridefinito una realtà che è totalmente cambiata. La società del 1942 e la società del 1967 sono società che oggi non esistono più, non si è più definito un percorso corretto del rapporto tra pubblico e privato, il pubblico che deve indirizzare, definire le visioni e lo sviluppo di una città, e il privato che deve avere le ambizioni di fare impresa, ma all’interno di un contesto in cui ci sia appunto un equilibrio di risposta dal punto di vista dei servizi, della qualità costruttiva, dell’integrazione sociale. Poi abbiamo una legge edilizia del 2021, abbastanza nuova in confronto agli altri, ma che si innesta però su una situazione di base, che è la base della legge urbanistica assolutamente superata e vecchia. In questo, chiaramente si sono inserite le regioni, che hanno legiferato loro e hanno creato un caos legislativo totale con meccanismi assolutamente inadeguati e comunque non definiti in un indirizzo generale nazionale, manca una legge nazionale sulla rigenerazione urbana, non c’è, ci sono solo alcuni esempi di leggi regionali sulla rigenerazione; quella del Lazio posso dirvi che è assolutamente un fallimento, se soltanto 57 comuni su 378 hanno aderito ad alcuni articoli della Legge n.7 del 2017 della Regione Lazio, che appunto, come ha ricordato il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Antonello Aurigemma, fu fatta senza una vera programmazione ma per voler andare in qualche modo “contro” a noi che avevamo realizzato il piano-casa, che aveva certamente dei limiti, non è che era il Vangelo, anche perché chiaramente si lavorava in una situazione di crisi economica del settore edilizio drammatica. lo diceva prima il Vicepresidente Marco Perissa, più riqualificazione e rigenerazione dell’esistente, perché questa è la sfida che noi oggi abbiamo di fronte, abbiamo costruito tanto, ma noi oggi abbiamo bisogno di riqualificare il patrimonio edilizio-immobiliare e Paolo Crisafi è un esperto che può dare un importante contributo insieme a Remind e ai partner che sono al suo interno”.

Ha concluso i lavori Paolo Crisafi Presidente di Remind e promotore di Build in Italy: “Le nostre città, i nostri paesaggi, le strade e i vicoli sono il risultato di quella complessa commistione di tradizione e innovazione, di bellezza e funzionalità, che sono l’essenza del “Made In Italy”. Una ‘fusione’ radicata nella passione e nell’abilità dei nostri imprenditori, manager, professionisti, artigiani e tecnici che lavorano instancabilmente per creare ambienti che rispecchino al meglio la nostra identità. Riflettere sull’Italia che abiteremo ci aiuta a comprendere come affrontare le sfide che ci attendono dandoci la possibilità di prendere decisioni personali e collettive pragmatiche e realistiche sempre per promuovere la sicurezza delle Nazione garantendo, al contempo, la tutela dell’ambiente e il benessere delle persone.

È fondamentale considerare che le azioni che intraprendiamo oggi avranno un impatto significativo sul futuro dell’Italia e sulle generazioni a venire; “siamo, infatti, i luoghi che abitiamo”.

Collaboriamo con il Governo, il Parlamento e le altre Istituzioni, in particolare, nell’individuare e porre in essere le direttrici su cui bisogna lavorare riassunte nelle “tre S”: Senior Housing, Social Housing e lo Student Housing.

Vogliamo essere parte della soluzione per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico, alla cultura dell’abitare e all’efficientamento energetico adottando azioni concrete e durature per la sicurezza di famiglie e imprese. Il comparto immobiliare allargato è in continua evoluzione, e l’associazione è determinata ad essere parte attiva e integrativa di questo cambiamento in modo positivo. È quanto mai necessario inserire in una visione di sistema le tradizionali categorie settoriali, importanti per compattare i segmenti delle attività produttive, al fine di dare un nuovo impulso all’incontrovertibile esigenza dei tempi di congiungere il più vasto panorama di attori e la più estesa partecipazione delle professioni e dei soggetti pubblici e privati, favorendo così sinergie, reti, reciproci arricchimenti. Il nostro scopo è quello di costruire un presente e un futuro migliore, integrando il vasto bagaglio tecnico e esperienziale del passato con le nuove frontiere dell’innovazione all’interno di un tessuto sociale, economico e culturale in costante evoluzione. La nostra proposta sta proprio nell’alimentare la collaborazione tra pubblico e privato per migliorare e rendere organiche le attuali e future misure per la cultura dell’abitare, per l’attrattività degli investimenti, per lo sviluppo sostenibile e per la messa in sicurezza della Nazione; e ciò anche con un campo d’azione sulla prevenzione dei rischi e la gestione delle emergenze legate al territorio.  Un PNSS – Piano Nazionale per la Sicurezza e la Sostenibilità sia relativamente al patrimonio sia alle persone negli spazi, luoghi, territori e paesaggi dove vivono, operano e transitano. Continueremo a collaborare con le istituzioni per affrontare le sfide del presente e per cogliere le opportunità che ci attendono, con l’obiettivo che l’immobiliare allargato possa contribuire sempre di più alla crescita della nostra amata Italia”.

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