Milano. Maltrattamenti, tortura e tentata violenza sessuale nel carcere minorile di Beccaria. 13 arresti e 8 sospensioni

AgenPress – Un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 agenti della Polizia Penitenziaria, 12 dei quali tuttora in servizio presso l’Istituto penale minorile “Cesare Beccaria” di Milano, nonché la misura della sospensione dall’esercizio di pubblici uffici nei confronti di ulteriori 8, anch’essi tutti in servizio, all’epoca dei fatti, è in corso di esecuzione da parte della Polizia di Stato e della Penitenziaria. I reati a vario titolo contestati dalla Procura sono maltrattamenti, concorso in tortura, e una tentata violenza sessuale nei confronti di un detenuto.

L’accusa a vario titolo è di “maltrattamenti in danno di minori, anche mediante omissione, aggravati dalla minorata difesa e dall’abuso di potere; concorso nel reato di tortura, anche mediante omissione, aggravato dall’abuso di potere del p.u. nonché dalla circostanza di aver commesso il fatto in danno di minori; concorso nel reato di lesioni in danno di minori, anche mediante omissione, aggravate dai motivi abietti e futili, dalla minorata difesa e dall’abuso di potere; concorso nel reato di falso ideologico ed infine una tentata violenza sessuale ad opera di un agente nei confronti di un detenuto”. E i maltrattamenti andavano avanti da tempo: le indagini hanno accertato dal 2022 ad oggi.

Stando alle prime informazioni le indagini sarebbero partite da alcune segnalazioni del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale. Da qui gli investigatori hanno attivato le intercettazioni e sono entrati in possesso delle immagini delle telecamere di video-sorveglianza dell’istituto: così gli agenti sono riusciti a raccogliere gli indizi di reato per diversi episodi di violenze ai danni dei minori ristretti.

Il 19enne Lath è stato condannato il 7 marzo scorso a seguito delle indagini del pm Stagnaro, condotte dalla Squadra mobile, e dopo l’arresto su ordinanza del gip Guido Salvini. Il giovane, tra l’altro, è stato ammesso dal giudice Mariani, come richiesto dal suo legale, l’avvocato Niccolò Vecchioni, al percorso di giustizia riparativa, a cui ha dato l’ok anche il pm.

Le violenze ai danni del 17enne erano avvenute all’interno dell’istituto di pena minorile il 7 agosto 2022, quando l’ivoriano era ancora detenuto al Beccaria e da pochi giorni era diventato maggiorenne. Era scattata, poi, l’ordinanza d’arresto, mentre sui due presunti complici ha proceduto il Tribunale per i minorenni.

La sera del 7 agosto 2022, come emerso dagli atti di quel processo, “avvicendandosi nella sorveglianza della porta della cella e nell’inflizione delle sevizie”, dopo aver sorpreso la vittima “nel sonno” durante il cambio turno del personale penitenziario, i tre avrebbero sottoposto il 17enne ad una serie di abusi sessuali, con morsi e anche una sigaretta spenta sul volto. La vittima delle violenze, che aveva denunciato, ha messo a verbale che “quanto patito gli aveva fatto riaffiorare alla mente i maltrattamenti subiti durante il viaggio affrontato dalla Libia per raggiungere l’Italia”. Racconti, poi, confermati anche in un incidente probatorio dal giovane, parte civile nel processo. Nella nuova inchiesta che ha portato oggi all’arresto degli agenti vengono contestate, dunque, anche le presunte condotte omissive su questi fatti: alcuni agenti non sarebbero intervenuti per bloccare le torture e avrebbero ripulito l’oggetto sequestrato per nascondere ciò che era avvenuto.

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