Usa. E’ morto l’uomo che si è dato fuoco fuori dal tribunale dove si svolge il processo a Donald Trump

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AgenPress –  E’ morto l’ uomo  che si è dato fuoco davanti al tribunale di New York dove si sta svolgendo il processo segreto di Donald Trump .

Il dipartimento di polizia di New York ha detto che l’uomo è stato dichiarato morto dal personale di un ospedale della zona. Le autorità avevano detto in precedenza che l’uomo, che aveva circa trent’anni, era in condizioni critiche.

Il dipartimento di polizia di New York ha detto che l’uomo, identificato come Max Azzarello di St Augustine, in Florida, non sembrava prendere di mira Trump o altri coinvolti nel processo.

Testimoni hanno detto che l’uomo ha tirato fuori degli opuscoli da uno zaino e li ha lanciati in aria prima di bagnarsi con un liquido e darsi fuoco venerdì. 

Alcuni dei volantini riguardavano l’ex presidente George W. Bush, l’ex vicepresidente Al Gore e l’avvocato David Boies, che rappresentò Gore nel riconteggio delle elezioni del 2000.

“In questo momento lo stiamo etichettando come una sorta di teorico della cospirazione, e stiamo partendo da lì”, ha detto Tarik Sheppard, vice commissario del dipartimento di polizia, in una conferenza stampa.

Il tribunale del centro di Manhattan, pesantemente sorvegliato dalla polizia, ha attirato una folla di manifestanti e curiosi lunedì, il primo giorno del processo, ma da allora la folla è diminuita.

Le autorità hanno affermato che stanno rivedendo i protocolli di sicurezza nell’area. La strada laterale in cui Trump entra ed esce dall’edificio è vietata.

“Potremmo dover chiudere quest’area”, ha detto Kaz Daughtry, vice commissario del dipartimento di polizia di New York City, aggiungendo che i funzionari discuteranno presto il piano di sicurezza.

Il processo penale contro l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, inizierà probabilmente lunedì: lo ha annunciato il giudice Juan Merchan. Venerdì mattina infatti è stata completata la selezione dei giurati: 12 titolari e sei riserve che dovranno decidere “al di là di ogni ragionevole dubbio” se Trump sia colpevole o no. Poi spetterà al giudice decidere l’eventuale entità della pena. Dei 12 giurati sette sono uomini, cinque donne, quasi tutti impiegati, tra cui due avvocati aziendali, un ingegnere informatico, un insegnante di inglese, un logopedista.

I 34 capi di imputazione ruotano tutti intorno al pagamento di 130mila dollari alla pornostar Stormy Daniels perché non rivelasse nel 2016 una vecchia relazione con Trump (mentre Melania aspettava il figlio) compromettendo la sua corsa alla Casa Bianca. Un pagamento eseguito falsificando documenti aziendali e violando la legge elettorale.

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