AgenPress. “Gli studenti dovrebbero manifestare affinché i loro atenei, le loro università moltiplichino i rapporti culturali e scientifici con ogni paese. Gli studenti devono manifestare contro Netanyahu, contro Putin, contro Hamas, contro queste forze politiche che sono il disastro dei propri rispettivi paesi. Manifestare per interrompere le collaborazioni scientifiche è un obiettivo totalmente sbagliato”.
A parlare è il filosofo Massimo Cacciari, intervenuto a Radio Cusano Campus durante il programma ‘L’Italia s’è desta’ condotto dal direttore del giornale radio Gianluca Fabi e dalla giornalista Roberta Feliziani.
“Sono lieto che gli studenti si scandalizzino per i massacri a cui stiamo assistendo – ha continuato il filosofo – l’obiettivo però non è la ricerca scientifica ma questi sciagurati governi. In Israele credete che siano tutti d’accordo con Netanyahu? Se si andasse a votare prenderebbe una sconfitta totale. Gli intellettuali più in vista di Israele sono contro Netanyahu, gli studenti sbagliano obiettivo”.
E proprio sulla richiesta di interruzione dei rapporti con le università di paesi come Israele o Russia, Cacciari ha voluto aggiungere: “alcune università hanno impedito convegni su Dostoevskij, contro queste cose dovrebbero manifestare gli studenti. Confondere Israele con Netanyahu è come confondere l’Italia con la Meloni, gli Usa con Biden o Trump”.
Riguardo i rigurgiti antisemiti “In Italia ci sono sempre stati, soprattutto tra le posizioni di estrema destra – ha fatto presente Cacciari – escludo che vi siano presenze significative nel movimento degli studenti. Oggi però i ragazzi devono vigilare perché possono esserci provocatori e infiltrati che hanno come intento proprio quello di infangare il movimento stesso”.
Infine riguardo allo stato delle università italiane, Cacciari ha concluso l’intervista dicendo: “le università italiane sono mediamente molto buone, ma purtroppo molti giovani sono costretti ad andare all’estero per vincere borse di studio o posti da ricercatore. Sono decenni che in Italia l’ultima ruota del carro è la ricerca scientifica o il diritto allo studio, è chiaro che poi questi poveri studenti sono costretti ad andar via”, ha concluso Massimo Cacciari.