Def. Al via il Cdm. Solo “dati tendenziali”. Non si prevede una manovra aggiuntiva

AgenPress – Il Def, che viene proposto dal governo e deve essere approvato dal Parlamento, dal 2011 è suddiviso in tre parti: il Programma di stabilità, la sezione di Analisi e tendenze della finanza pubblica e il Programma nazionale di riforma. La sezione del Programma di stabilità, curata dal dipartimento del Tesoro, deve essere sottoposta alle autorità dell’Unione europea in base a quanto stabilito dal Patto di stabilità e crescita, e deve indicare “gli obiettivi di politica economica e il quadro delle previsioni economiche” per il triennio successivo, evidenziando anche gli scostamenti dal precedente Programma.

La sezione di Analisi e tendenze della finanza pubblica, a cura della Ragioneria generale dello Stato, riporta l’analisi e le previsioni per le finanze pubbliche. Il Programma nazionale di riforma, concordato dal dipartimento del Tesoro con quello delle Politiche comunitarie, deve invece indicare le riforme che il Paese intende attuare.

E’ iniziata a Palazzo Chigi la seduta del consiglio dei ministri  che si limiterà ai dati di bilancio tendenziali.

All’ordine del giorno anche il disegno di legge per la ratifica dell’Accordo fra Italia e Albania sulla sicurezza sociale fatto a Roma il 6 febbraio scorso e l’esame preliminare un decreto legislativo con disposizioni per la razionalizzazione dell’imposta di registro, di quella sulle successioni e donazioni, su quella di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall’Iva. Sono previsti poi l’esame definitivo di un decreto del Presidente della Repubblica con modifiche del regolamento per l’esecuzione del Codice della navigazione, e l’esame preliminare di un altro decreto del Presidente della Repubblica sul regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del ministro dell’Agricoltura e dell’Organismo indipendente di valutazione della performance.

Il Documento di economia e finanza “sarà molto più asciutto rispetto ai documenti degli anni passati”, affermano fonti di governo.

Per quanto riguarda le previsioni sulla crescita economica nel Def il governo intende proseguire sul metodo adottato finora, fornendo numeri “il più possibile realistici, non gonfiati né troppo impostati alla prudenza”, al netto tuttavia della congiuntura internazionale “volatile a causa dei conflitti in atto”. Un metodo di lavoro, sottolineano fonti di governo “che ha dato e continua a dare risultati”. Dal documento emergerà, inoltre, “il pesante impatto del superbonus” sui conti pubblici e sui dati macroeconomici di riferimento.

 

 

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