Mozione di sfiducia a Santanché, indagata per falso in bilancio e truffa ai danni dell’Inps

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AgenPress – La mozione di sfiducia era stata presentata dal Movimento 5 stelle, ma la sosterranno anche i partiti del centrosinistra e Azione di Carlo Calenda. Per Santanchè, oggi assente in Aula, è  la seconda volta che il Parlamento discute una mozione di sfiducia. Era già avvenuto nel luglio dello scorso anno, al Senato, quando la proposta fu discussa e poi respinta nettamente. Quello stesso testo alla Camera era rimasto sospeso, ma il M5s l’ha recuperato, aggiornato e ripresentato a seguito della nuova indagine sulla ministra, per truffa ai danni dell’Inps. Tra oggi e domani, poi, la Camera si occuperà anche della mozione di sfiducia nei confronti del ministro Salvini.

L’accusa più recente nei confronti della ministra riguarda l’indagine per truffa ai danni dell’Inps: l’ipotesi della Procura di Milano è che nel periodo della pandemia la società Visibilia Editore abbia messo tredici dipendenti in cassa integrazione Covid a zero ore (con stipendi pagati dallo Stato) a loro insaputa.

Così, i dipendenti avrebbero continuato a lavorare e l’azienda avrebbe ottenuto illegalmente circa 126mila euro di fondi pubblici. Non è ancora noto se la Procura chiederà il rinvio a giudizio. Per di più, Santanché è indagata per falso in bilancio, cosa che era già nota quando il Senato votò la prima mozione di sfiducia a luglio 2023. Anche in questo caso non si sa ancora se ci sarà la richiesta di rinvio a giudizio, che nel caso dovrebbe arrivare nelle prossime settimane.

“L’opposizione fa la sua parte rendendo più forte la maggioranza. Sono zero preoccupata: male non fare, paura non avere”, ha replicato dirlo è la ministra del Turismo.

“Non ho sentito Meloni in queste ore ma la sento spesso e la vedo a ogni Consiglio dei ministri”, ha aggiunto. Anche la mozione di sfiducia nei confronti del ministro dei Trasporti Matteo Salvini è in calendario: da ambienti parlamentari si apprende che il centrodestra vorrebbe chiedere l’inversione dell’ordine del giorno dei lavori e mettere al voto, subito dopo l’esame della proposta di legge sui teatri storici, le due mozioni di sfiducia, in modo da “chiudere il capitolo” entro oggi.

 

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