Russia. Putin vuole “convertire” le persone LGBTQ+. Rinchiuse in cliniche e isolati dal mondo estero per mesi

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AgenPress – Almeno 12 cliniche in Russia conducono “segretamente” la cosiddetta terapia di conversione , una pratica abusiva utilizzata per “curare” con la forza le persone LGBTQ+. Lo  ha riferito lunedì l’emittente finanziata dagli Stati Uniti Current Time.

Tali istituzioni e pratiche hanno sede a Mosca, nelle regioni di Mosca e Rostov, nel Caucaso settentrionale e in altre regioni. In media, il “trattamento” costa da 10 a 130mila rubli al mese (fino a 1.400 dollari). Allo stesso tempo, i servizi vengono spesso forniti in segreto e non vengono scritti pubblicamente su Internet.

Secondo i giornalisti di Current Time, i “pazienti” vengono spesso inviati in queste cliniche di terapia di conversione contro la loro volontà. Il loro trattamento prevede l’isolamento dal mondo esterno per diversi mesi, durante i quali a volte sono costretti ad assumere psicofarmaci, pregare e sottoporsi all’ipnosi. 

Le cliniche, che operano a Mosca, nelle regioni di Mosca e Rostov e in parti del Caucaso settentrionale russo, fanno pagare fino a 130.000 rubli (1.420 dollari) per i servizi di “trattamento”, ha detto Current Time, aggiungendo che “i servizi sono spesso forniti in segreto”.

Tra le cliniche c’è un centro di riabilitazione russo-ortodosso della regione di Mosca che, secondo quanto riferito, isola le persone LGBTQ+ per almeno sei mesi mentre  “si incontrano con i terapisti e pregano”.

Un altro centro di terapia della conversazione, con sede a Mosca, ha detto ai giornalisti di Current Time che può fornire “una sessione di ipnosi via Skype” per curare “la condizione gay”.

Alla fine dell’anno scorso, il Washington Post ha riferito che le famiglie in Russia pagavano cliniche private per rapire i loro figli queer e costringerli a sottoporsi a una terapia di conversione.

Secondo un rapporto del 2022 del gruppo di sostegno LGBTQ+  Vykhod, una persona queer su tre in Russia ha subito violenza o discriminazione a causa della propria identità sessuale.

Nel novembre 2023, la Corte Suprema russa ha bandito il cosiddetto “movimento LGBT internazionale”, un gruppo che formalmente non esiste.

La mossa ha suscitato il timore che le autorità potessero utilizzare questa definizione, formulata in modo vago, per attuare ampie persecuzioni contro le persone LGBTQ+.

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