Taiwan. Rintracciati 11 aerei militari cinesi e 5 navi militari in tutta l’isola. Pechino schiera una flottiglia di navi

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AgenPress – Il Ministero della Difesa Nazionale (MND) ha rintracciato 11 aerei militari cinesi e cinque navi militari intorno a Taiwan tra le 6:00 di domenica (25 febbraio) e le 6:00 di lunedì (26 febbraio).

Secondo l’ MND, degli 11 aerei dell’Esercito popolare di liberazione (PLA), un drone cinese ha attraversato la linea mediana dello stretto di Taiwan ed è entrato negli angoli sud-ovest e sud-est della zona di identificazione della difesa aerea del paese (ADIZ) . Anche un altro aereo del PLA è volato nel settore sud-ovest dell’ADIZ.

In risposta, Taiwan ha inviato aerei e navi militari e ha schierato sistemi missilistici di difesa aerea per monitorare l’attività del PLA.

Finora, in questo mese, Taiwan ha monitorato gli aerei militari cinesi 209 volte e le navi militari 126 volte. Da settembre 2020, la Cina ha aumentato l’uso delle tattiche della zona grigia aumentando progressivamente il numero di aerei militari e navi militari che operano intorno a Taiwan.

Le tattiche della zona grigia sono definite come “uno sforzo o una serie di sforzi oltre la deterrenza e la garanzia dello stato stazionario che tenta di raggiungere i propri obiettivi di sicurezza senza ricorrere all’uso diretto e considerevole della forza”.

La guardia costiera cinese, in una nota, ha spiegato di aver svolto compiti quali i controlli delle navi, la protezione dei pescherecci e l’emissione di avvisi durante le operazioni il cui scopo è stato “di rafforzare la presenza delle forze dell’ordine e di tutelare la sicurezza dei pescatori”.

La mossa è un’ultra misura presa in risposta all’incidente del 14 febbraio costato la vita a due dei quattro cinesi a bordo di un peschereccio che era stato speronato, ribaltandosi, da una motovedetta di Taipei impegnata in un inseguimento per impedire le attività in una “zona illegale”.

L’iniziativa ha fatto poi seguito all’annuncio del 18 febbraio secondo cui le autorità del Fujian avrebbero aumentato le pattuglie vicino a Xiamen e a Kinmen per “assicurare l’ordine della navigazione”. Secondo gli osservatori, tuttavia, l’incidente mortale è da considerasi come una occasione che ha consentito alla Repubblica popolare di aumentare il pressing su Taiwan, considerata una provincia ribelle e parte “inalienabile” del suo territorio da riunificare anche con la forza, se necessario.

 

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