AgenPress. Ufficialmente sono 1.041 le denunce di incidenti mortali sul posto di lavoro arrivate all’Inail in tutto il 2023.
Secondo i dati Inail, tra gli incidenti mortali, diminuiscono quelli “in itinere”, ovvero quelli avvenuti nel tragitto casa-lavoro, mentre aumentano quelli avvenuti nel luogo di lavoro. In media, in tutta Italia si parla di 5 morti ogni 100mila occupati: al Sud questo numero raggiunge quota 6,3.
Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, chi ha un’età compresa tra i 15 e i 24 anni ha un rischio di morire sul lavoro ben superiore rispetto ai colleghi che hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni (27,9 infortuni mortali ogni milione di occupati contro i 16,2). Un dato, quest’ultimo, che continua ad essere ancor più preoccupante tra i lavoratori più anziani. L’incidenza più elevata, infatti, si registra proprio nella fascia dei lavoratori over 65, seguita dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni.
Nel 94% dei casi a morire sul lavoro sono gli uomini, il 6% le donne. Le denunce di infortunio delle lavoratrici da gennaio a dicembre 2023 sono state 207.484, quelle dei colleghi uomini 377.872.
Il lunedì risulta il giorno più luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati più infortuni mortali nel 2023 (19,5%).
Quello delle costruzioni si conferma il settore con maggiore mortalità tra i lavoratori, seguito dal settore dei trasporti e magazzinaggio, dalle attività manifatturiere e dal commercio. Quest’ultimo risulta essere primo come numero di denunce poi nell’ordine: sanità, costruzioni, trasporto e magazzinaggio, commercio.
Alla Lombardia va la maglia nera per il maggior numero di vittime sul lavoro. Un gradino più in basso Campania e Veneto. A seguire: Emilia Romagna, Puglia, Piemonte, Lazio, Sicilia, Toscana, Abruzzo, Calabria, Marche, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Sardegna, Trentino Alto Adige, Basilicata, Molise e Valle d’Aosta.