AgenPress. “Il problema, più che nazionale, è europeo”. Le politiche comunitarie sono al centro della protesta degli agricoltori, afferma il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, e riguarda soprattutto il tema della competitività.
E’ legato quindi alla “competizione internazionale, dove di fatto sulle varie borse, come quella dei cereali, competono produzioni che hanno regolamentazioni molto severe con altri che regolamentazioni non hanno. Questo vuol dire ammazzare il nostro sistema produttivo”.
Si tratta per Fedriga di “un tema che va oltre l’agricoltura: la competitività del sistema produttivo è messo in crisi a livello europeo da un’apertura internazionale a mondi e Paesi con sistemi regolatori totalmente diversi dal nostro che però competono sulla stessa pista di gara. Sono temi che a livello europeo dobbiamo affrontare”.
Fedriga ha poi sottolineato che nel settore agricolo ci sono anche problemi di natura burocratica che coinvolgono i finanziamenti disposti dall’Unione europea come “Pac e Tsr: circa il 15% degli aiuti ricevuto viene speso per ottemperare alla parte burocratica”. Inoltre, c’è il “problema della capacità di creare utile per le produzioni con l’aumento dei prezzi: oggi rischiamo di non rendere redditizio fare agricoltura”.