AgenPress. “Adesso è il momento del coraggio e della determinazione se, realmente, si vuol realizzare una scuola propositiva che conduca i giovani verso il lavoro attraverso la creazione delle professionalità necessarie”. Queste le parole del Segretario Nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi, nell’analizzare la nuova filiera dell’Istruzione Tecnologica Professionale fortemente voluta dal Ministro Valditara.
“Qualsiasi sorta di ridisegno degli “status quo” comporta sempre una resistenza da parte di coloro che sono abituati a “sopravvivere” nei propri contesti. Questo però non deve fermare la volontà di far della scuola il principale strumento per la costruzione del domani. La riforma sull’istruzione tecnica è un primo, essenziale, passo verso uno studio più moderno, aderente alla realtà e collegato strettamente alla produttività del sistema Italia. È anacronistico – continua Cuzzupi – pensare di migliorare un apparato senza modificare nulla o stemperando il tutto in un brodino riscaldato. Noi, come UGL Scuola stiamo guardando con particolare interesse, e non nascondo anche con molte speranze, lo sforzo del Ministro su questo tema. Parlare di lavoro post scuola senza un percorso che comprenda un’offerta formativa integrata che dagli studi di base passi all’alta specializzazione per poi arrivare, attraverso un processo di coinvolgimento diretto, alle imprese, significa voler rimanere in un passato sterile e senza speranza. Per questo motivo invitiamo il Ministro e tutte le forze politiche a non indietreggiare su questi temi e a rinsaldare, in maniera sempre più decisa, la scuola al territorio e alle politiche produttive”.
Da più parti, sull’argomento specifico degli Istituti Tecnico Professionali, sono state sollevate perplessità per la durata quadriennale del percorso di studi accompagnato da un eventuale biennio di alta specializzazione. Anche su questo tema la posizione dell’UGL Scuola è precisa.
“Siamo al cospetto di una crescita di competenze ed esperienze dei giovani che non possono essere paragonate al passato. Un corso quadriennale, se costruito come opportuno che sia, non solo produce una preparazione di base equivalente al quinquennio, ma consente di avvicinarsi in tempi più rapidi al mondo del lavoro, sia per chi vuole intraprendere l’università che per chi si dirige agli ITS Accademy. Un processo – continua Cuzzupi – nel quale lo stesso personale scolastico dovrà trovare una sempre più adeguata collocazione attraverso il riconoscimento diretto del proprio impegno e della propria professionalità. Lo stesso coinvolgimento di esperti provenienti dal mondo del lavoro dovrà essere inquadrato in una complementarietà di ruolo e ciò servirà anche per dare un esempio chiaro e vivo ai giovani sulla necessità di confrontarsi, collaborare e condividere esperienze e professionalità. Questa è la nuova scuola e ora, ripetiamo, occorre andare avanti senza tentennamenti, ne va del futuro del Paese”.