Cina. Radicali. Scrittore condannato alla “morte sospesa”. Carcere a vita se si comporta bene, altrimenti esecuzione

AgenPress – “Si chiama condanna a morte sospesa. Una persona sottoposta ad una simile sentenza di condanna ha una sola strada possibile: dimostrare una buona condotta nei due anni successivi e vedere la propria pena trasformarsi in carcere a vita. In caso contrario, la sospensione verrà revocata e la persona verrà assassinata per mano dello Stato”.
Così i Radicali sui social.
“Questa è la situazione in cui  si trova lo scrittore sino-australiano, Yang Hengjun, arrestato e detenuto in Cina da 5 anni e condannato da poche ore alla “morte sospesa”. Il reato contestato dalla corte di Pechino è di spionaggio, il quale avrebbe causato “un serio pericolo per la sicurezza nazionale con danni di rilievo alla Nazione e ai cittadini”. I suoi familiari, tuttavia, contestano che il reale motivo della condanna siano gli scritti e le posizioni di Yang Hengjun sulla democrazia.
Che la verità sia l’una o l’altra, la pena di morte, in tutte le sue forme e in qualunque area geografica e politica del mondo, è una piaga pericolosa. La sua esistenza mina alla radice il principio per cui esistono diritti fondamentali inviolabili dell’essere umano, non concessi dallo Stato, ma che ci appartengono per il semplice fatto di esistere e di essere persone. Questo strumento, nelle mani di regimi autoritari, è poi doppiamente pericoloso, in quanto rischia di essere usato per eliminare, anche fisicamente, oppositori politici. Sradicare la pena di morte nel mondo deve essere una assoluta priorità”.
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