Palermo. Aron è morto. Il proprietario lo aveva legato al palo e gli aveva dato fuoco. Lav, pene più severe

AgenPress –  E’ morto Aron, il pitbull bruciato vivo dal suo padrone in una piazza nel centro di Palermo. Il cane è deceduto nella clinica veterinaria che lo aveva preso in cura.

Lo rende noto la Lav di Palermo su proprio profilo Facebook: “Ci hanno appena chiamato dalla clinica – si legge nel post – Aron non c’è più. Il suo corpo non ha retto, sebbene lui abbia lottato fino alla fine”.

Il pitbull era stato legato con una catena ad un palo, in una via di Palermo, ed era stato bruciato vivo dal suo stesso proprietario. Ricoverato grazie all’intervento di un passante, aveva riportato ustioni su oltre l’80% del corpo e gravi danni agli organi interni.

Lav è intervenuta, coinvolgendo l’autorità giudiziaria per ottenere l’affido e farsi quindi carico di tutte le spese veterinarie e del suo mantenimento.

Da subito, quindi, Aron è stato accudito con attenzione e cura presso la Clinica Zarcone ed è stato assistito e vegliato dai volontari LAV della sede di Palermo. Ma non è bastato.

“La nostra denuncia oggi ha un aggravante in più, perché il maltrattamento ha causato la morte dell’animale – afferma una nota della Lav – Non si può più continuare ad assistere a gesti così crudeli ed efferati. Oltre ad un’imponente attività di sensibilizzazione, che educhi alla corretta convivenza con gli animali, e alla tutela dei loro diritti, c’è bisogno di provvedimenti più efficaci, che siano da deterrente per chi ancora si accanisce sugli esseri viventi”.

Lav chiede ancora una volta alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, al presidente Ciro Maschio (FdI) e alla relatrice Michela Brambilla (Noi Moderati), di procedere con l’esame e l’approvazione delle proposte di Legge per inasprire le pene e rendere più efficaci le norme per perseguire i reati contro gli animali.

La Commissione non perda più tempo e inserisca questo tema all’Ordine del Giorno. L’urgenza è evidente, i fatti parlano: Aron è solo l’ultimo dei molti animali che ancora vengono maltrattati e uccisi in maniera crudele e spietata. Come il gatto Leone, scuoiato vivo a Cava de’ Tirreni nelle scorse settimane, e altri prima di lui. Magistratura e Forze dell’Ordine hanno bisogno di strumenti efficaci per perseguire fattivamente questo genere di reati.

“Aron è morto. Dopo atroci sofferenze inflitte da un uomo è andato via. Ora – afferma la consigliera della Dc al Comune di Palermo, Viviana Raja – vogliamo giustizia, la pena per chi uccide un animale va dai due mesi ai due anni. Troppo lieve. Serve rivedere la legge, la crudeltà verso gli animali è un chiaro segno di problemi sociali e relazionali, collegata alla violenza contro altri uomini. I cittadini ci chiedono di fare qualcosa in merito, purtroppo sfugge dalle nostre competenze. Noi possiamo continuare a lavorare per gli animali fornendo a Palermo tutti i regolamenti sul benessere animale di cui è sprovvista. Il nostro impegno andrà in quella direzione”.

Prevista per domani la commemorazione di Aron, organizzata dai volontari della sede LAV di Palermo. Chiunque voglia e se la sente di partecipare può recarsi alle ore 17.00 di domenica 14 gennaio di fronte alla Clinica Zarcone (via Catania, 66 – PA), dove il cane è stato accudito fino alla fine. Verranno accese delle candele, come simbolo di richiesta ai Parlamentari italiani di occuparsi davvero dei maltrattamenti a danno di animali. Anche chi è a casa potrà fare lo stesso.

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