AgenPress. “Alla base della civile convivenza ci sono senz’altro l’educazione e il rispetto verso gli altri. Durante la trasmissione Agorà, sono rimasto – come da mia abitudine – in religioso silenzio mentre parlavano gli altri ospiti, evitando di interrompere nonostante in certi casi non fossi d’accordo con quanto ascoltato.
La parlamentare grillina Orrico, al contrario, mi ha ripetutamente interrotto impedendomi di esprimere le mie idee nel poco tempo concessomi, come facilmente verificabile guardando la trasmissione, vanificando così il breve tempo a mia disposizione.
L’educazione non dipende dal fatto di essere donne o uomini: o la si ha o non la si ha; stesso discorso vale per l’arroganza, in questo caso manifestata dalla parlamentare grillina”.
Così in una nota Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa popolare, in merito a una polemica scoppiata stamattina negli studi televisivi di Agorà.
“Se non fosse gravissimo il tentativo di censura da parte del capogruppo in vigilanza Rai Carotenuto, la sua critica mi farebbe solo sorridere: l’onorevole rappresenta infatti il peggior partito politico mai esistito, nato e cresciuto sul Vaffa, campione di insulti e delegittimazione delle Istituzioni – qualcuno ricorda la richiesta di impeachment per il presidente Mattarella? -, ora trasformatosi in una classe di moralisti che tenta di strumentalizzare un normale battibecco televisivo trasformandolo in un inesistente episodio di sessismo.
Non vorrei che l’intervento sconclusionato di Carotenuto, che evidentemente non ha neanche visto la trasmissione, fosse solo una scusa per chiedere, come ha chiesto, la censura da parte della Rai nei confronti di chi la pensa diversamente da loro e dal resto dei vecchi partiti che hanno distrutto il Paese e non sanno dare alcuna risposta vera agli italiani.
La richiesta di censura nel pubblico servizio della Rai, proprietà degli italiani e non dei grillini, è veramente qualcosa di inaudito e che, ancora una volta, dimostra il vero volto dei 5 stelle e, su questo, mi auguro che intervengano i parlamentari degli altri partiti e i colleghi di commissione vigilanza, spiegando a Carotenuto che la censura puzza di vecchio, stantio, nostalgico fascismo”, conclude Bandecchi.