AgenPress. Il giornalista e critico cinematografico del Corriere della sera Aldo Grasso eโ intervenuto sui 70 anni della televisione a โNon eโ un paese per giovani โ, Il programma di Rai Radio 2 condotto da Tommaso Labate e Max Cervelli.ย
โIl mio primo ricordo televisivo โ ha raccontato – รจ in un bar a vedere โLascia o Raddoppiaโ. Ero piccolo, non capivo cosa stesse succedendo sullo schermo, ma tutti parlavano di questo programma e per vederlo le persone andavano nei locali pubblici, bar o cinemaโ
Per Grasso che insegna Storia della Televisione allโUniversitร Cattolica di Milano : โLa resilienza della tv generalista sta nel cambiamento della modalitร di visione. Abbiamo assistito in questi ultimi ventโanni alla grande rivoluzione del passaggio dallโanalogico al digitale, che ha cambiato il modo di guardare la tv. La televisione basata sui palinsesti, cioรจ su un orario ferroviario, era destinata a morire. Lo streaming ha creato un duplice movimento: guardare un programma quando lo si desidera e la possibilitร di interagire che ha riavvicinato i giovani, che dieci anni fa erano perduti mentre oggi con i social hanno la possibilitร di interagire, appunto, soprattutto nei programmi creati per loro, penso a programmi come Amici X Factor e Sanremo โ.
โSi รจ parlato negli anni โ continua Grasso – della morte del teatro, poi della radio, del cinema e infine della tv. In realtร non muore niente. Bisogna considerare questi mezzi come degli organismi viventi, che si adattano e si rimodellano. Vedi Fiorello: giร aveva avuto la straordinaria idea di spostare lo show del sabato sera al lunedรฌ il giorno in cui cโรจ maggior ascolto televisivo e ora, addirittura, alle sette del mattino ma con la possibilitร di rivederlo sempre, quando vogliamo. Anche se siamo tutti quaย – conclude sorridendo – a pregare Fiorello di tornare a fare un grande show in prima serataโ.