AgenPress – Giovedì 12 ottobre la Corte internazionale di giustizia (ICJ), il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, terrà udienze pubbliche sul caso riguardante l’applicazione della Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (Armenia contro Azerbaigian).
Le udienze saranno dedicate alla richiesta di indicazione di misure provvisorie presentata dalla Repubblica d’Armenia il 28 settembre 2023.
La Repubblica d’Armenia, richiamandosi all’articolo 41 dello Statuto e all’articolo 73 del Regolamento della Corte, ha chiesto alla Corte l’indicazione di misure provvisorie, “per preservare e proteggere i diritti sanciti dalla Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutti Forme di Discriminazione Razziale (“CERD”)”. L’Armenia chiede alla Corte di indicare le seguenti misure provvisorie e di riaffermare gli obblighi dell’Azerbaigian ai sensi delle ordinanze emesse in questo caso, in particolare quelle del 7 dicembre 2021 e del 22 febbraio 2023:
“1) L’Azerbaigian si asterrà dall’adottare qualsiasi misura che possa comportare violazioni dei suoi obblighi ai sensi del CERD;
2) L’Azerbaigian si asterrà dall’intraprendere qualsiasi azione diretta o indiretta mirata o che abbia l’effetto di sfollare i restanti armeni di etnia armena dal Nagorno-Karabakh, o di impedire il ritorno sicuro e rapido alle loro case delle persone sfollate nel corso del recente attacco militare compresi coloro che sono fuggiti in Armenia o in Stati terzi, pur consentendo a coloro che desiderano lasciare il Nagorno-Karabakh di farlo senza alcun ostacolo;
3) L’Azerbaigian ritirerà tutto il personale militare e delle forze dell’ordine da tutti gli stabilimenti civili nel Nagorno-Karabakh occupato a seguito dell’attacco armato del 19 settembre 2023;
4) L’Azerbaigian faciliterà e si asterrà dal porre qualsiasi ostacolo all’accesso delle Nazioni Unite e delle sue agenzie specializzate agli armeni etnici del Nagorno-Karabakh e non interferirà in alcun modo con le loro attività;
5) L’Azerbaigian faciliterà, e si asterrà dal porre qualsiasi ostacolo, alla capacità del Comitato Internazionale della Croce Rossa di fornire aiuti umanitari agli armeni di etnia armena del Nagorno-Karabakh, e coopererà con il Comitato Internazionale della Croce Rossa per affrontare le altre conseguenze del recente conflitto;
6) L’Azerbaigian faciliterà immediatamente il completo ripristino dei servizi pubblici, compresi gas ed elettricità, nel Nagorno-Karabakh, e si asterrà dal interromperli in futuro;
7) L’Azerbaigian si asterrà dall’intraprendere azioni punitive contro gli attuali o ex rappresentanti politici o personale militare del Nagorno-Karabakh;
8) L’Azerbaigian non altererà o distruggerà alcun monumento commemorativo del genocidio armeno del 1915 o qualsiasi altro monumento o manufatto o sito culturale armeno presente nel Nagorno-Karabakh;
9) L’Azerbaigian riconoscerà e darà effetto ai registri civili, ai documenti di identità, ai titoli di proprietà e ai registri stabiliti dalle autorità del Nagorno-Karabakh, e non distruggerà o confischerà tali registri e documenti;
10) L’Azerbaigian presenterà un rapporto alla Corte su tutte le misure adottate per dare attuazione alla presente Ordine entro un mese, a partire dalla data di questa Ordine, e successivamente ogni tre mesi, fino a quando la Corte non emetterà una decisione definitiva sul caso. .”