Sinner, un 2023 da incorniciare

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AgenPress. Jannik Sinner è sicuramente uno dei talenti tennistici più fulgidi di questa generazione e da qualche settimana occupa con merito il 6° posto nel ranking internazionale. Da anni le aspettative dello sport italiano verso questo atleta sono elevatissime. Ad oggi l’altoatesino non è ancora riuscito a vincere uno Slam, ma la sensazione degli addetti ai lavori è che prima o poi la soddisfazione di un Major arriverà anche per lui. Ormai, anche per le quote tennis il giovane è sempre da prendere in considerazione nella griglia dei favoriti dei grandi tornei. Classe 2001, Sinner è sempre stato piuttosto precoce rispetto ai suoi colleghi, guadagnandosi ben presto l’etichetta di astro nascente del tennis. E dire che da piccolo aveva ottenuto ottimi risultati anche nello sci, poi abbandonato per l’estenuante impegno degli allenamenti, ritenuto sproporzionato in confronto alla durata delle competizioni vere e proprie.

Il 2023 è stato sicuramente l’anno più importante della carriera tennistica di Sinner. Basti guardare già solo ai risultati conseguiti negli Slam, dove non si era mai spinto oltre i quarti di finale. La stagione aveva preso il via con il torneo di Adelaide, al quale il ragazzo prese parte nonostante un problema all’anca. Nell’occasione Sinner fu eliminato ai quarti da Sebastian Korda. Agli Australian Open, invece, è stato Stefanos Tsitsipas a fargli conoscere la sconfitta, agli ottavi di finale: un risultato peggiore rispetto a quello maturato nel 2022. A Montpellier, però, Jannik è riuscito ad ottenere il 7° titolo personale, peraltro senza perdere su nessun set, superando in finale Maxime Cressy.

Anche nel 500 di Rotterdam l’altoatesino è approdato all’atto conclusivo, cedendo però di fronte ad un colosso come Daniil Medvedev, contro il quale era riuscito a vincere soltanto il primo set. A Indian Wells è arrivato un piccolo record, in quanto Sinner è diventato il primo italiano a qualificarsi per i quarti di finale, battendo peraltro Taylor Fritz, per poi perdere contro Carlos Alcaraz, oggi numero 1 del ranking ATP. A Miami, tuttavia, è arrivata la rivincita sullo spagnolo, battuto in semifinale: mai prima di allora un tennista italiano era riuscito a sconfiggere il primatista del ranking in una semifinale ATP. In finale, però, arrivò l’ennesima sconfitta contro Medvedev.

A Monte Carlo Sinner si è guadagnato un’altra volta la semifinale di un Masters 1000, venendo eliminato da Holger Rune. Nel successivo torneo 500 di Barcellona, invece, il cammino si è interrotto ai quarti causa infortunio. Costretto a rinunciare all Masters di Madrid, Sinner è tornato in gara agli Internazionali d’Italia, perdendo agli ottavi contro Francisco Cerundolo. Al Roland Garros, nonostante le aspettative, è uscito clamorosamente al secondo turno contro Daniel Altmaier. A s-Hertogenbosch è stato vinto al debutto da Emil Ruusuvuori e ad Halle si è ritirato ai quarti, a partita in corso. Dopo tante delusioni, però, finalmente una delle gioie più importanti con il torneo di Wimbledon, dove Sinner ha registrato un nuovo record diventando l’italiano più giovane di sempre a giocare una semifinale di uno Slam, a 22 anni ancora non compiuti. Impossibile, però, superare facilmente un rivale come Novak Djokovic, vincitore in tutti i set.

Al Masters di Toronto, poi, quello che ad oggi è il successo più significativo della carriera: la prima vittoria in un Masters 1000. In finale, con il punteggio di 6–4, 6–1 è stato Alex de Minaur ad avere la peggio. Si è trattato peraltro del primo trionfo di un italiano su cemento outdoor. A Cincinnati Sinner ha perso al primo turno, tuttavia è riuscito a volare alla sesta posizione del ranking, pareggiando quella ottenuta dal connazionale Matteo Berrettini nel 2022. Adesso l’obiettivo è raggiungere e magari persino superare Adriano Panatta, che nel 1976 arrivò a toccare la quarta piazza. I numeri sono tutti dalla parte dell’altoatesino, anche perché Novak Djokovic viaggia verso i 37 anni e Rafael Nadal non vanta più la freschezza di un tempo.

A quando un nuovo successo di Sinner? Considerando le caratteristiche del tennista, è possibile farsi un’idea in base al tipo di terreno delle prossime competizioni. Jannik ha sempre preferito le superfici rapide, ma è abile anche sulla terra rossa. Il suo rovescio bimane, comunque, sa essere letale su tutti i campi, mentre il rovescio classico andrebbe sicuramente rivisto. Da un paio di anni Sinner è tornato a utilizzare come impostazione del servizio la platform stance e avendo cambiato da poco il coach personale non è escluso che in futuro varierà ulteriormente il proprio stile. Oggi Jannik è seguito da vicino da Darren Cahill, ex coach di Lleyton Hewitt.

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