Sardone: Sephora Francia pubblicizza giocatrici di calcio con hijab, indecente pubblicità a strumento oppressione

AgenPress. “Ormai pur di dipingere il velo islamico in chiave positiva, usano persino la pubblicità dei grandi marchi. In Francia il noto marchio di profumeria Sephora ha deciso di lanciare una pubblicità sul suo canale Instagram che sponsorizza giocatrici di calcio con l’hijab, le cosiddette Hijabeuses che da tempo combattono una battaglia contro lo Stato e la federazione calcio per poter giocare le partite ufficiali con il velo islamico.

A corredo del video emozionale questo commento: ‘Un incontro con il team Hijabeuses.

Queste donne puntano tutto sul superamento di sé stesse, sullo spirito di squadra e di lotta e sull’inclusione. Le abbiamo seguite dalla loro routine di bellezza al campo di calcio. È questo il senso del potere illimitato della bellezza’.

A giugno il ministro degli interni francese aveva espresso la sua contrarietà al velo islamico per le giocatrici, a conferma della visione laica dello sport e della scuola che è da sempre un valore per la Repubblica Francese.

La normativa della federazione calcio Francia vieta di scendere in campo indossando ‘simboli o vestiti che manifestino un’opinione religiosa’. Il Consiglio di Stato ha stabilito che questa norma non è discriminatoria. Le hijabeuses hanno creato intorno a loro un forte movimento di protesta, sostenuto da comunità islamiche e giocatori famosi come Thuram e Cantona.

Ritengo sconcertante che grandi marche usino il proprio potere comunicativo per promuovere come simbolo di inclusione e integrazione il velo islamico che invece è proprio la negazione dell’integrazione ed è un simbolo di oppressione e imposizione alle donne, per motivi religiosi.

Anche in Italia da tempo vari marchi sportivi si sono lanciati sulla ‘moda islamica’ non comprendendo quanto i loro messaggi siano negativi per tante donne islamiche che lottano per non metterlo. Penso alle donne iraniane o alle ragazze come Saman morte per aver la libertà di vivere all’occidentale e di non metterlo. Anche le istituzioni europee hanno più volte sponsorizzato in chiave positiva il velo islamico. Un errore madornale che rischia di portare l’Europa verso una progressiva islamizzazione”.

 Così in una nota Silvia Sardone, eurodeputata della Lega.

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