Marocco. 820 vittime. Il terremoto è avvenuto lungo la catena montuosa dell’Atlante, generando compressione

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AgenPress –  Il bilancio delle vittime del violento terremoto che ha colpito il Marocco la notte scorsa è aumentato a quota 820: lo scrive il media marocchino Medias24 sul suo sito. I feriti, aggiunge, sono almeno 672, di cui 205 in gravi condizioni.

Il Marocco è interessato da un’intensa sismicità attestata da molti secoli. Gli eventi più rilevanti si concentrano lungo la costa del Mediterraneo e lungo i monti dell’Atlante. Da ricordare il terremoto dell’11 maggio 1624 che ha interessato la zona di Fes con una magnitudo stimata pari a 6.7; il 29 febbraio 1960 un terremoto di magnitudo 5.7 ha invece colpito, distruggendola e provocando 15000 vittime, la città di Agadir che è stata completamente ricostruita.

Al momento il Centro Sismologico Euro-mediterraneo ha localizzato altri 10 eventi, il più forte ha avuto magnitudo 4.8 ed è avvenuto alle ore 22:30 UTC.

I monti dell’Atlante sono una ampia zona di deformazione caratterizzata da raccorciamento crostale con direzione circa Nord-Sud. La mappa mostra uno zoom sull’area epicentrale in cui è evidenziata una sorgente sismogenetica che corre lungo la catena, con una geometria che da Sud si approfondisce verso Nord. Il meccanismo focale del terremoto odierno proposto da USGS è compatibile con questa struttura e ha un meccanismo compressivo.

La mappa della pericolosità sismica realizzata da GEM mostra una pericolosità sismica non molto elevata rispetto ad un periodo di ritorno di 475 anni. Gli eventi come quello che si è verificato oggi, vale a dire con una magnitudo rilevante, non sono molto frequenti.

Il terremoto di magnitudo 6,8  è avvenuto lungo la catena montuosa dell’Atlante, con un movimento di compressione generato dalla spinta della placca africana verso quella europea. “E’ un terremoto che fa parte della sismicità che caratterizza tutti i monti dell’Atlante”, ha detto il sismologo Carlo Meletti, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I monti, che separano il deserto del Sahara dall’oceano Atlantico, sono stati lo scenario di un altro terremoto di magnitudo 5,8, avvenuto nel 1960 ad Agadir, nel Sud del Marocco, e che fece circa 15.000 vittime.

“Il terremoto di oggi è avvenuto sullo stesso asse”, ha detto ancora Meletti. “I monti dell’Atlante sono una delle due zone del Marocco a maggiore sismicità. L’altra si trova lungo la costa mediterranea, dove nel 1624 a Fez è avvenuto un terremoto devastante”, ha detto ancora il sismologo. La catena montuosa è caratterizzata da un movimento di compressione nord-sud. Vale a dire che a sud si trova la placca africana, la cosiddetta ‘africa stabile, “un continente che si muove quasi come un unico oggetto” e la cui spinta verso nord interagisce con la placca europea e ha generato la catena dell’Atlante, con un movimento di tipo compressivo.

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