AgenPress. Il tema di Caivano diventa un tema centrale dell’agenda quotidiana del governo: coinvolge l’intero Consiglio dei Ministri. Io chiederò a ogni membro del governo di essere presente qui, in modo cadenzato, per aggiungere il suo pezzo di questo lavoro e anche per monitorare quello che sta succedendo.
Che cosa accade se noi proviamo a concentrare tutte le nostre energie su un luogo, e chiaramente facendolo produciamo norme che ci servono per lavorare anche sugli altri, affrontando piano piano ogni singolo tema che va affrontato, perché si risolve solo se si lavora a 360 gradi. Si risolve solamente se si lavora affrontando contemporaneamente tutte le problematiche.
Che cosa accade se proviamo a concentrare il nostro lavoro, a dare continuità a quel lavoro, a monitorare la realizzazione degli interventi che portiamo avanti e a dimostrare che lo Stato non arriva un giorno, o magari due giorni, quando succede il fatto, annuncia dei provvedimenti e poi non è in grado di seguirli?
Io penso che si possa provare a fare la differenza partendo da qui, fisicizzando questo cambio di passo qui e poi portandolo nelle altre, troppe, zone franche che in Italia sono aperte.
Mi rendo conto che è un impegno gravoso quello che ci prendiamo, non è una sfida facile, però credo anche che sia il compito della politica. Io ricordo sempre quello che diceva Sant’Agostino: “Comincia a fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile e magari potresti scoprirti a fare l’impossibile”. È quello che vogliamo provare a fare qui.