Senato. Patuanelli illustra mozione sfiducia Santanché. Il M5s urla “pagliacci”, il centrodestra replica “vergogna”

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AgenPress –   Al via in Aula al Senato l’esame della mozione di sfiducia individuale al Ministro del turismo Daniela Santanchè presentata dal Movimento 5 stelle. Presiede l’Assemblea il presidente Ignazio La Russa. L’esame dovrebbe durare tre ore e la chiama per il voto è prevista intorno alle ore 13. Sostengono la mozione Pd e Avs, mentre Azione – Italia viva ha annunciato che uscirà dall’Aula al momento del voto.

“Se avessimo ricevuto le risposte che chiedevamo nel corso dell’informativa oggi non saremmo qui”,  ha detto il capogruppo M5s Stefano Patuanelli illustra la mozione di sfiducia alla ministra del turismo Daniela Santanchè, accusandola di “mancanza di risposte” e “opacità”. Secondo Patuanelli la mozione è la conseguenza di quello che è accaduto in Aula il 5 luglio scorso durante l’informativa. “E’ evidente – aggiunge – che la magistratura ha compiuto il suo dovere, ha scelto di secretare da ottobre dello scorso anno l’iscrizione nel registro degli indagati, la secretazione durava tre mesi e non c’è obbligo di avviso dell’iscrizione se non ci sono indagini personali. Bastava che fosse chiesto qualche giorno prima di venire a fare l’informativa”. “Mi auguro di cuore  che la ministra esca pulita da qualsiasi indagine, me lo auguro per il mio paese, ma le condotte hanno una disgrasia rispetto al giuramento che si fa quando si diventa ministro”.

Urla e cori “Vergogna! Vergogna!’ da parte dei senatori del centrodestra contro il senatore del M5s, Ettore Licheri, che ha concluso il suo intervento in Aula dando dei “pagliacci” alla maggioranza, durante la discussione della sfiducia alla ministra Daniela Santanchè, proposta dai 5S. Alle sue parole, i pentastellati hanno applaudito. Dai banchi della destra, invece, molti hanno reagito urlando a Licheri: “Ridicolo. Vergognati!”. Oppure “Chiedi scusa”. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, è intervenuto per placare gli animi dicendo che “ciascuno si prende la responsabilità di quel che dice”.

 

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