De Palma (Nursing Up): servono scelte coraggiose per il bene delle professioni sanitarie

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AgenPress. Si è tenuto nella giornata di oggi, nella sede di Lungotevere Ripa a Roma, l’atteso e annunciato incontro tra le organizzazioni sindacali e il Ministro della Salute, Prof. Orazio Schillaci. All’incontro ha preso parte anche il Nursing Up, con il suo Presidente Antonio De Palma ed il Segretario Generale Francesco Sciscione.

«Non abbiamo bene compreso la scelta di incontrare separatamente i sindacati dei medici e quelli delle altre professioni sanitarie e degli altri dipendenti del SSN, in un momento così delicato per la sanità italiana, in cui la parola ricostruzione deve essere il comune denominatore, in cui tutte le parti in causa, tutte le professioni, gli uomini e le donne da cui ripartire, seppur nel rispetto dei loro ruoli ben distinti, possono e devono essere messi nella condizione di contribuire, “presi per mano”, si spera, finalmente, da una buona politica, alla rinascita del sistema, in un percorso di rinnovati equilibri.

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«L’Italia è ancora agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda la retribuzione del personale infermieristico e delle professioni sanitarie ex legge 42/1999, con stipendi netti di 1500 euro circa.

Abbiamo voluto ricordare al Ministro che sono gli infermieri a rappresentare la maggiore e più preoccupante carenza di personale sanitario, con una lacuna strutturale di 65-80mila unità e un picco che conduce fino a una carenza di 250mila unità, se si ragiona sulla base degli standard degli altri paesi europei e sul rinnovato fabbisogno di una popolazione che viaggia inesorabilmente verso l’invecchiamento.

Abbiamo detto al Ministro che una reale valorizzazione degli infermieri e delle professioni sanitarie, ex legge 42/1999, non può realizzarsi senza che vengano integrati, una volta per tutte, i loro stipendi, senza valorizzarli oltre le parole.

Noi non siamo soddisfatti della legge n. 56 del 26 maggio 2023 ( conversione del DL 34/2023) , relativa alla disapplicazione del vincolo di esclusività, ed autorevoli pareri tecnici corroborano la nostra analisi circa la precarietà di tale norma, che va rivista, per i vincoli che prevede.

A questo si aggiunge che le Regioni si stanno organizzando per adottare una serie di provvedimenti organizzativi che, in un affannoso tentativo di interpretare ed applicare queste nuove norme, esasperano i limiti indicati dalla legge, rendendo praticamente irrealizzabile l’esercizio di attività fuori dal rapporto di lavoro.

Perché tutto questo non è richiesto ai medici, ad esempio?

Un infermiere, un’ostetrica o un altro professionista sanitario dovrebbero poter svolgere attività libero-professionale in favore di terzi senza ingerenze di sorta.

Non abbiamo mancato di sottolineare che in questo momento occorre maggiore coraggio da parte del Governo, occorre un intervento decisivo, che riveda, almeno parzialmente quelle norme, cancellando i vincoli inutili, che non condurranno da nessuna parte.

Dal canto suo, il Ministro ha assicurato la volontà di lavorare sulle questioni oggetto di denuncia da parte del Nursing Up, e si è congedato da tutte le OO.SS. presenti dando la propria disponibilità a nuovi incontri per affrontare le varie materie », conclude De Palma.

 

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