AgenPress – E’ risultato positivo ai cannabinoidi Matteo Di Pietro, il ventenne che era alla guida del Suv Lamborghini che si è andato a scontrare con una Smart nella zona di Casal Palocco a Roma, provocando la morte di un bimbo di 5 anni e il ferimento della madre e della sorellina di 4 anni. E’ quanto emerge dai test effettuati dopo il tragico incidente. Il giovane è iscritto nel registro degli indagati per i reati di omicidio stradale e lesioni.
I pm di Roma gli contestano l’omicidio stradale. Al vaglio degli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, anche la posizione dei quattro presenti nell’auto. Nei loro confronti potrebbe essere contestato il concorso nel caso in cui venisse accertato che nelle fasi precedenti allo schianto stessero girando un video da postare, poi, sui social per una ‘sfida’ online incitando il ragazzo alla guida.
I pm affideranno una consulenza tecnica per accertare a che velocità stesse viaggiando il Suv Lamborghini. Gli agenti della polizia Locale di Roma Capitale sono, intanto, al lavoro sui cellulari delle cinque persone che erano a bordo del Suv, che era stato preso a noleggio, per verificare se nelle fasi precedenti allo schianto stessero effettuando un video da poi postare in rete in una sorta di ‘sfida’ social. Gli inquirenti hanno, inoltre, acquisito le immagini delle telecamere presenti in zona che potrebbero avere ripreso le fasi del tragico schianto.
“Dopo l’incidente continuavano a filmare, il papà di un altro bambino li ha ripresi e ha discusso con i ragazzi”. A raccontarlo è Alessandro Milano, amico della famiglia Proietti e papà di un amichetto di scuola di Manuel. “Dobbiamo tutti parlare e raccontare quello che è successo. Filmavano e il bimbo era morto”, ripete Alessandro. “Siamo distrutti, questa macchina sfrecciava da giorni. Andavano fermati”.
“Questa macchina sfrecciava da giorni. Mi è rimasta impressa perché era molto bella come auto, ma dentro di me, vedendo alla velocità in cui andava, ho pensato: questi se prendono qualcuno lo uccidono”, ha raccontato una signora della zona. Un altro abitante della zona spiega che “il proprietario della concessionaria Skylimit rent che ha affittato l’auto ai ventenni lo conosciamo tutti. Ieri è venuto dopo l’incidente ed era arrabbiato perché la macchina era rotta”.