I saluti del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e gli interventi di Maurizio Gasparri, Gilberto Pichetto Fratin, Daniela Santanchè, Edmondo Cirielli, Vannia Gava, Maurizio Leo, Emanuele Prisco, Tullio Ferrante, Ettore Rosato
Per Remind il Presidente Paolo Crisafi e il Consigliere Gabriele Scicolone
AgenPress. Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha inaugurato i lavori del Think Tank Futuro Italia Remind, presieduta da Paolo Crisafi, in collaborazione con il Parlamento Europeo Ufficio Italia, diretto da Carlo Corazza, in cui gli esponenti delle Istituzioni Europee, Nazionali e Locali insieme alle buone pratiche dei Settori Produttivi dell’Immobiliare allargato (30 % del Pil) si sono riuniti per discutere e analizzare le sfide da affrontare e le opportunità da cogliere per garantire un futuro migliore alla nostra Nazione.
Fra i partecipanti istituzionali:
Maurizio Gasparri Vicepresidente del Senato della Repubblica: “L’azione che con Remind state svolgendo ci spinge ad una riflessione costruttiva in una dimensione Europea, come è inevitabile che sia e con tutta una serie di difficoltà che, però, comporta. In vista delle elezioni europee, proprio a chi ci chiede quale sarà la prospettiva delle alleanze, io rispondo che le elezioni non sono il concorso per i funzionari. In quel caso ci sono delle selezioni che richiedono una competenza e un atteggiamento di assoluta neutralità. Le elezioni europee invece sono delle elezioni che si devono svolgere sulla base di prospettive politico-programmatiche personalmente ritengo che l’azione che Futuro Italia Remind ci spinge a svolgere credo sia quella che noi stiamo ponendo in essere ovvero: confermare una inevitabile e necessaria appartenenza al meccanismo Europeo, alle Istituzioni Europee, alla dimensione europea senza la quale non c’è uno spazio, una prospettiva, una possibilità di incidere sui fatti economici, politici e sociali; nello stesso tempo però di non essere subalterni a qualsiasi tipo di proposta.
Io non so quale sarà la prossima conformazione del Parlamento Europeo, ma mi auguro che un’area che fa capo al Partito Popolare Europeo e che dialoghi con altre forze conservatrici moderate, saldamente iscritte in un circuito democratico ed europeista, possa indurre l’Unione Europea a vivere con maggiore realismo questi processi di transizione. In questa stessa sala, per iniziativa sempre di Futuro Italia Remind, portavoce dell’Immobiliare allargato, abbiamo discusso sulla direttiva dell’efficientamento energetico per gli edifici. Ora è ovvio che noi dobbiamo avere abbattimenti delle emissioni, dobbiamo intervenire sul parco automobili, dobbiamo ristrutturare il patrimonio immobiliare, però dobbiamo farlo con una gradualità e con delle risorse di sostegno adeguate. Chi sosterrà questa transizione per gli aspetti degli edifici? Questa è una delle obiezioni che noi facciamo alla direttiva. La tempistica è corretta? Serve un tempo più ampio? In Italia abbiamo centri storici, borghi, castelli e in generale un patrimonio che è una delle ricchezze dell’Europa e dell’Italia che è datato e che quindi richiederebbe un approccio di un certo tipo. A volte più da restauratori che da costruttori. Quindi, la posizione di realismo deve portare a far sì che non si possa uscire da un perimetro europeo ed europeista. Questa transizione e queste sfide le dobbiamo affrontiamo come europei. Noi crediamo, in definitiva, ad una condivisione di politiche di gestione del fenomeno, sia con gli aspetti di apertura sia con gli aspetti di contenimento, che sono indispensabili. Lo stesso sui capitoli della transizione che devono essere rivisti perché è uno scenario problematico. Conclusione: stare dentro questo processo, non in maniera acritica, afona e subalterna e tendere di più sul versante della Realpolitik di un fronte popolare per ciò che concerne le scelte future sulle politiche di transizione e le politiche di contenimento. Siamo di fronte ad una necessità di realismo, di bilanciamento di queste politiche e quindi di un’Europa che debba, nelle politiche di transizione, non desistere ma attuarle con un gradualismo, un sostegno economico e una visione più adeguata a quello che si può realmente.
Io mi auguro che una via di realpolitik si affermi e, in questo, le elezioni Europee sono un passaggio non secondario. Continuerò a partecipare a questi incontri realizzati da Remind per ascoltare e portare i contributi all’attenzione”.
Gilberto Pichetto Fratin Ministro dell’Ambiente e della Transizione Energetica: “Credo sia importante nella Giornata Mondiale dell’Ambiente essere impegnato con Remind in una discussione sull’evoluzione sul prossimo futuro del settore immobiliare allargato di cui l’associazione è portavoce. Un settore che ha in comune diversi temi legati all’attività del Ministero che ho l’onore di guidare. Temi importanti in questo contesto: l’efficientamento energetico, il contrasto al cambiamento climatico, la messa in sicurezza del territorio, costruzione città e spazi green. Sono tutti aspetti che devono guidare le politiche dei prossimi anni, che marceranno le politiche dei prossimi anni e che sono già al centro dei progetti di aziende ed imprenditori impegnate in questo campo. Una questione decisiva è certamente quella dell’efficientamento energetico che è il tema, il tema di attualità. Serve un quadro di riferimento normativo stabile ed equilibrato. Bisogna verificare se il nostro quadro è compatibile senza recedere agli obbiettivi di efficienza energetica.
Come ho già avuto modo di spiegare, bisogna lavorare a una direttiva, e non a un regolamento, che lasci gli spazi di manovra per avere il tempo di spostare la strategia energetica solo sul fronte dell’elettrico, sul fronte della sicurezza e della decarbonizzazione, pensando a nuovi bonus fiscali duraturi nel tempo, strutturali, che determinano la riduzione dei consumi. Io credo che insieme a voi, attraverso eventi come quello organizzato da Remind, dobbiamo pianificare un dialogo serio e concreto tra Istituzioni Nazionali, Istituzioni Europee e il mondo imprenditoriale, tale che sia realistico, aderente alla realtà, e da voi mi aspetto contributi concreti per pianificare una strategia di lungo periodo volta alla valorizzazione del nostro patrimonio immobiliare del nostro patrimonio edilizio che tenga conto di quelle che sono le peculiarità del nostro Paese, in linea con la transizione ecologica e la decarbonizzazione. Non si discutono gli obiettivi al 2030 e al 2050, ma che siano razionali, equilibrati, realistici rispetto alle nostre condizioni economiche e sociali”.
Daniela Santanchè Ministro Turismo: “Saluto tutte le autorità, il Presidente Remind Paolo Crisafi, il Vicepresidente Remind Manfredi Lefebvre, Barbara Casillo, Massimo Ponzellini e gli altri manager e imprenditori partecipanti al Think Tank, Futuro Italia Remind, che si sta svolgendo proprio oggi, in questa data molto importante, perché stiamo parlando della giornata mondiale dell’ambiente. Di questo vi ringrazio per la vostra sensibilità. Per quanto riguarda il turismo sostenibile noi ci stiamo interessando moltissimo perché ormai il turismo sostenibile è una scelta di viaggio che è una quota di turisti che sta crescendo sempre di più e che sono persone che compiono consapevolmente questa scelta. Naturalmente quando parliamo di sostenibilità non dobbiamo pensare, soltanto ai temi dell’ambiente, ma dobbiamo essere attenti anche per quanto riguarda gli aspetti culturali, perché noi abbiamo tantissime produzioni artigianali, i nostri prodotti enogastronomici a chilometro zero, la tradizione dei nostri borghi, delle città e delle grandissime bellezze che abbiamo.
Dobbiamo anche sempre tener conto della sostenibilità dal punto di vista dell’economia locale, perché bisogna tenere insieme tutte e tre le dimensioni del la sostenibilità: ambientale, economica e culturale. Oggi noi come dato abbiamo che il 70% dei turisti sceglie la sostenibilità e l’Italia è in teste alle d estinzioni, confermandosi un brand affermato ben più attrattivo di quella che è la Francia, di quella che è la Spagna. Quindi il turismo sostenibile non deve essere un segmento o una nicchia di mercato, né una moda, ma è un argomento che interessa specifici appassionati. Quindi la sostenibilità la dobbiamo mettere in tutto quello che è il turismo e non trattarla come se fosse qualche cosa che deve essere trattata a parte. Se prendiamo lo studio che ha condotto booking nel 2022, l’Italia sta andando avanti per quanto riguarda la limitazione nella produzione di CO2 nel sistema ricettivo.
In Italia, gli alberghi hanno raggiunto un potenziale di abbattimento che va al 61%, rispetto invece a quello che abbiamo negli altri Paesi europei che è del 47%. Inoltre vediamo che abbiamo un 70% di proprietari di appartamenti che concorda su quanto sia importante, anzi fondamentale, la sostenibilità. Se poi noi andiamo a vedere anche i dati, per quanto riguarda l’economia circolare, sul l’utilizzo dei materiali circolari in Italia, è al 18,4%. Facendo una media con i Paesi europei vediamo che si attestano intorno al 11,7% dunque è i l dato più alto di tutti gli altri Paesi. Abbiamo anche una vera eccellenza italiana che è quella del riciclo del vetro grazie a cui noi abbiamo raggiunto ormai tassi che si avvicinano all’80% mentre il target europeo al 2030 dovrebbe essere del 75%. Cosa facciamo noi come Ministero del Turismo? Abbiamo un fondo per il turismo sostenibile con una dotazione di 25 milioni di euro, per ciascuno degli anni che vanno dal 2024 al 2025, e questo deve servire a potenziare i finanziamenti per la promozione dell’eco-turismo e del turismo sostenibile. Abbiamo OltreTour, con una dotazione di 1 miliardo e 380 milioni di euro, che è dedicato invece alla riqualificazione delle strutture ricettive sempre in termini di sostenibilità. Per fare degli esempi: sono inclusi gli interventi di riqualificazione energetica e di digitalizzazione. Poi abbiamo il fondo dei fondi, sviluppato con Bei, pari a 500 milioni di euro ed è rivolto alle imprese turistiche che intendono avviare progetti connessi all’esercizio delle attività turistiche in chiave sostenibile. Inoltre, abbiamo altri 500 milioni che riguardano il progetto Caput Mundi, stanziati per il 2025 in occasione del Giubileo, con cui andremo a finanziare un modello di turismo sostenibile che ha lo scopo di creare un itinerario turistico a Roma, e per i percorsi nazionali più o meno noti, includendo in questo modo anche la formazione, la creazione di nuovi posti di lavoro. In ultimo abbiamo messo un fondo per i piccoli comuni a vocazione turistica, con una dotazione complessiva di 34 milioni. 10 milioni per i 2023, 12 milioni per gli anni 2024 e 2025. In questo caso verranno finanziati progetti di valorizzazione dei comuni a vocazione turistica. Io spero che abbiate compreso quanto il Ministero del turismo è attivo in queste politiche. Ormai in qualsiasi contesto internazionale – eravamo a Sofia, in Bulgaria l’altra settimana – è evidente come la sostenibilità sia una delle tematiche più importanti nonché una delle sfide che il turismo deve affrontare. Come Ministero del Turismo diamo il nostro apporto e ringraziamo Futuro Italia Remind, realtà rappresentante l’immobiliare allargato che è molto attenta ai temi della sostenibilità energetica-ambientale perché ha capito come la sostenibilità rappresenta una chiave che può davvero farci diventare protagonisti in Europa”.
Edmondo Cirielli Viceministro Affari Esteri e Cooperazione Internazionale: “Carissimi, porgo i saluti a tutti i partecipanti e l’augurio di buon lavoro per l’evento “Futuro Italia”. Un particolare ringraziamento al direttore dell’Ufficio in Italia del Parlamento europeo Carlo Corazza che ospita questi lavori insieme a Remind e al suo presidente Paolo Crisafi. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Vice Presidente e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, così come più in generale tutto il Governo, sono impegnati in un grande progetto di rilancio dell’Italia sul versante internazionale, soprattutto nell’ambito di una nuova visione che rivolge particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo, in particolare al nostro vicinato costituito dai Paesi che affacciano sul Mar Mediterraneo e quelli del continente africano. Siamo ben lontani da spinte imperialiste e sovraniste, favorendo al contrario un’azione che mira allo sviluppo e alla stabilità sociale, politica ed economica dei territori, tramite progetti di formazione e incremento delle infrastrutture. Siamo, infatti, consapevoli dell’importanza di consolidare e incrementare le relazioni bilaterali alimentando un dialogo di diplomazia multilaterale, volto a ricercare spazi di cooperazione con approccio aperto e inclusivo, nel pieno rispetto delle rispettive identità, sensibilità socio – culturali e della propria sovranità. In tale contesto, rispettoso dell’altrui sovranità, si inserisce il Piano Mattei, promosso come priorità dal Presidente Meloni e che intende offrire nuove opportunità per la crescita dell’Africa utilizzando proprio il nome di un grande italiano, Enrico Mattei, che fu il primo a credere nell’azione rispettosa dei valori del popolo africano.
In passato purtroppo abbiamo assistito ad un’azione che si è spesso approfittata delle risorse del grande continente con conseguenze evidenti sul versante delle migliaia di persone morte in mare per raggiungere l’Europa, in particolare l’Italia. Puntare alla crescita e alla stabilità della regione del Mediterraneo significa altresì combattere l’immigrazione irregolare, ridurre il gap sociale, economico e tecnologico di tali Paesi rispetto all’Italia e favorire l’occupazione lavorativa in loco. Da questi punti di vista, la nostra Nazione vuole e può pertanto porsi come capofila di una positiva e proficua azione di guida per la crescita dell’Africa. Occorre, quindi, rinsaldare questo ruolo anche sul versante dell’innovazione tecnologica per contribuire a raggiungere gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile nei quali crediamo. In tal senso ricordo la cultura millenaria dell’Italia capace di porsi come punto di riferimento in molti settori economici alcuni dei quali ben rientrano nelle concezioni di Immobiliare allargato di cui è portavoce Remind. Siamo ben consapevoli che lo sviluppo delle società non può limitarsi alla crescita economica, ma deve tenere in considerazione gli imperativi sociali, della dignità umana, della conservazione dell’ambiente e della biodiversità, al fine di consegnare alle generazioni future un pianeta in grado di sostenerle. In tale quadro, a livello nazionale la riforma costituzionale del 2022 ha introdotto l’obbligo per l’iniziativa economica del rispetto dell’ambiente. A livello internazionale, abbiamo sottoscritto, insieme con tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, l’Agenda 2030, che traccia un insieme indivisibile e coerente di obiettivi di sviluppo sostenibile, offrendo uno schema di riferimento esaustivo che indica la strada da percorrere. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono un insieme di guide strategiche che ci indicano la strada per la creazione di un mondo con società più prospere, aperte e inclusive, in cui l’ambiente e la tutela della biodiversità sono al cuore della vita collettiva. L’Italia crede fermamente nella necessità di perseguire gli SDG in politica estera; la nostra Cooperazione allo Sviluppo è allineata con l’Agenda 2030 e mette al centro della sua azione le persone e il pianeta. Il nostro ruolo di leadership sarà confermato con l’organizzazione del secondo vertice sulla sicurezza alimentare che si terrà a Roma come da scelta del segretario generale dell’ONU Guterrres che ho recentemente incontrato a New York. In quella sede abbiamo anche riaffermato il nostro impegno nei confronti dei Paesi del Corno d’Africa per i quali abbiamo previsto un aumento delle risorse destinate ad iniziative umanitarie e di sviluppo in Etiopia, Somalia e Kenya. Una visione quindi centrale nei rapporti internazionali per assicurare sviluppo e pace in un momento di grave crisi dovuta alla guerra in Ucraina per la quale confermiamo il nostro sostegno come assicurato dal presidente Giorgia Meloni nel corso della visita del presidente ucraino Zelensky nella Capitale. Abbiamo anche assicurato in un altro viaggio a Ginevra in occasione dell’Assemblea Mondiale della Salute insieme al ministro Schillaci, il nostro costante impegno a favore del Programma Salute e Migranti, oggetto di uno specifico partenariato Italia – OMS. Concludo, affermando con orgoglio che il Governo Meloni si conferma come un Esecutivo di grande spessore, capace di assolvere con competenza ed efficienza ai numerosi impegni internazionali in un disegno positivo di sviluppo, proiettato a offrire risposte che sappiano confermare la centralità dell’Italia nello scacchiere internazionale.”
Vannia Gava Viceministro Ambiente e Sicurezza Energetica: “Desidero porgere un saluto a Paolo Crisafi Presidente Nazionale Remind e testimoniare la partecipazione mia e del Dicastero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a questo importante momento di confronto, tanto più perché si svolge in concomitanza con la Giornata mondiale dell’Ambiente. Si tratta di affermare una politica non già mossa da sterile ideologia, bensì fondata sulla gradualità, che sappia assicurare, nel delicato processo di transizione ecologica a cui siamo chiamati, il rispetto dell’ambiente unito ad un vero sviluppo economico, alla tutela dell’occupazione, a nuove forme di approvvigionamento energetico.
In questa direzione va il lavoro di semplificazione burocratica sul quale mi sto personalmente spendendo nonché l’apertura a ragionamenti sino ad oggi frenati dall’ideologica, quali l’opportunità di inserire nel mix energetico nazionale, accanto alla crescita delle rinnovabili, il nucleare pulito di ultima generazione; non ultime, le posizioni che l’Italia osserva nei confronti dell’Ue a proposito del raggiungimento degli sfidanti obiettivi climatici e di decarbonizzazione. Il nostro Governo ha chiara la tutela delle esigenze nazionali e le difenderà senza arretramenti”.
Maurizio Leo Viceministro dell’Economia e delle Finanze: “Desidero porgere un saluto e un fervido augurio di buon lavoro al Think Tank Futuro Italia organizzato dall’Ufficio in Italia del Parlamento europeo diretto da Carlo Corazza e da Remind presieduta da Paolo Crisafi. L’occasione di questo incontro è quella di mettere a fuoco un piano di sviluppo sostenibile e la messa in sicurezza della Nazione in un momento molto delicato per le recenti alluvioni. Il Governo è impegnato a dare risposte allo stato di calamità e siamo da subito intervenuti con misure ad hoc per tutelare imprese e cittadini colpiti da questa emergenza. Ma non solo: siamo impegnati a dare una nuova visione, moderna ed efficace, al tutto il sistema della fiscalità nazionale portando avanti il processo delineato dalla delega fiscale approvata dal Consiglio dei Ministri. Questo vuol dire un fisco più giusto, capace di mettere al centro il contribuente e le imprese, agevolando adempimenti e procedimenti, semplificandoli, in una visione organica e sistemica che ponga i doveri della fiscalità in un contesto di reciproca interazione positiva tra cittadini, imprese e Stato. Siamo impegnati a garantire regole certe e chiare anche attraverso circolari interpretative da parte dell’Amministrazione, diminuendo al contempo le sanzioni tributarie irrogate allineando la nostra Nazione agli altri Stati Europei. Vogliamo prevedere meccanismi di incentivazione della quotazione di nuove società e altresì attrarre gli investimenti esteri riducendo il carico fiscale in un quadro di compatibilità, semplificando il sistema e offrendo un quadro di certezze e trasparenza. Il prossimo anno avrà attuazione la Global minimum tax del 15%. Nessuna Nazione potrà tassare meno di questa soglia in modo che anche i grandi colossi dovranno iniziare a pagare le tasse. La revisione dell’Ires verrà realizzata in un un contesto di riferimento internazionale che entrerà in vigore nel 2024 proprio con la Global minimum tax.
Faremo ancora di più: con la nuova Ires rimodulata su due aliquote faremo pagare di meno a chi investe e assume. Anche per la cooperative compliance, è nostra intenzione abbassare progressivamente il limite di volume di affari per accedere a questo particolare regime: sarà necessario del tempo ma possiamo puntare in prospettiva a diminuire il limite a 100 milioni di euro mentre ora è un miliardo. Vogliamo favorire procedure per definire un sistema di controlli interni attraverso i cosiddetti Tax Control Framework settoriali semplificando le relative procedure ed estendendo la possibilità di elaborare documenti interpretativi rafforzando il ruolo dell’ente preposto a emanare principi contabili per la redazione di bilanci. Un sistema che comporterà premialità e certezze. Siamo disponibili a recepire le richieste di Remind, in merito all’immobiliare allargato, per attrarre gli investimenti, diminuire il carico fiscale sulla casa che riteniamo un bene prioritario da difendere e valorizzare, e per attuare il piano di sviluppo sostenibile e di messa in sicurezza della Nazione. Molto ancora resta da fare ma il contesto fissato dalla delega fiscale e il dibattito parlamentare vedranno il Governo perseguire con decisione la strada di un nuovo rapporto tra lo Stato, le imprese e le famiglie, secondo principi di trasparenza e semplificazione, recependo la spinta verso una società sostenibile e rispettosa di valori ambientali e della sicurezza, privilegiando sempre il confronto tra istituzioni e settori produttivi in occasioni come queste organizzate da Remind in cui tutte le necessità vengono ricomprese in un’unica visione di sistema. Con questi auspici porgo a tutti voi un fervido saluto restando in attesa di approfondire gli esiti dei lavori per incontrarci in future occasioni.”
Emanuele Prisco Sottosegretario dell’Interno: “Sono lieto di poter porgere i miei saluti ai presenti, ai colleghi di Governo, ai rappresentanti delle istituzioni, ai professionisti ed agli imprenditori che partecipano a questo importante incontro sul futuro della nostra Nazione. Formulo innanzitutto il mio ringraziamento a Paolo Crisafi, e ai Partner dell’Associazione animatori del think tank “Remind”, che ha organizzato questa serie di incontri, con la prospettiva di creare un dialogo fattivo tra gli attori principali della promozione di un piano di sviluppo sostenibile che guarda alla tutela del Pianeta e al benessere delle persone negli spazi, nei luoghi, nei territori e nei paesaggi dove vivono, operano e transitano. Siamo consapevoli che il progresso e il benessere della nostra Nazione sono affidati a noi tutti, all’impegno diretto di ciascuno di noi. Vi è l’importanza di individuare percorsi condivisi che contribuiscano a sviluppare strategie e soluzioni innovative per affrontare le sfide che ci attendono.
I drammatici ultimi eventi occorsi qualche settimana fa, che hanno colpito l’Emilia Romagna, ci esortano a concentrarci e velocemente. Consentitemi di esprimere ancora un volto il cordoglio per le vittime e un infinito ringraziamento per tutti i soccorritori, istituzionali e volontari, che hanno ancora una volta dimostrato che siamo una grande Nazione, capace di reagire in ogni occasione. Buone pratiche, nuove idee e soluzioni e partnership solide tra istituzioni e mondo del lavoro e dell’impresa costituiscono l’indispensabile punto di partenza per arrivare a risultati significativi e duraturi. Insomma una mission condivisa che richiede una strategia profonda che non guardi al consenso o a scelte ideologiche, ma all’interesse e alla necessità di contrastare le emergenze e avere una visione per le strategie future senza trascurare gli aspetti economici, ambientali e sociali; questa è la scommessa da vincere per riportare l’Italia in una stagione di sviluppo e di crescita sostenibile. In questo il Governo c’è e ci vede tutti coinvolti, anche perché – a differenza del recente passato- ha una prospettiva di almeno 5 anni. Non è estraneo a questa logica il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che vede gli Stati membri impegnati a rafforzare la propria capacità di reagire positivamente agli shock economici, sociali, ambientali attraverso forme di governance più eque, inclusive, sostenibili, migliorando altresì la condizione dei più vulnerabili. Questi temi incrociano tutti il lavoro quotidiano del Ministero dell’Interno, impegnato a sostenere le pubbliche amministrazioni comunali nei progetti di rigenerazione urbana, di riqualificazione degli spazi pubblici, di promozione di servizi contro il degrado e la marginalità, ma anche, proprio a proposito di PNRR, a proteggere l’economia – e quindi la società – dalle infiltrazioni mafiose”.
Tullio Ferrante Sottosegretario delle Infrastrutture e dei Trasporti: “Desidero porgere un saluto a Paolo Crisafi Presidente Nazionale Remind e alle Istituzioni e Settori Produttivi presenti per ribadire l’interesse del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al tema dell’immobiliare allargato, ormai ampiamente compresente all’interno delle nostre valutazioni in quanto costituisce il 30% del Pil. Ricordo che la concezione dell’”immobiliare allargato” presuppone un’attenzione particolare alle forze produttive che ruotano intorno alla progettazione, produzione, gestione, manutenzione e rigenerazione degli immobili oltre che delle infrastrutture ed è quindi fondamentale per poter porre in essere un ragionamento di sistema. In un momento storico come quello che stiamo vivendo, segnato da profonde trasformazioni, risulta importante avere un approccio integrato, ovvero basato sulla convinzione -che una singola competenza non possa far fronte alla complessità dei sistemi. Per questo motivo, il Comparto Immobiliare rappresenta sicuramente un esempio di come sia possibile ed auspicabile porre le tradizionali categorie settoriali verso una maggiore partecipazione e integrazione dei settori produttivi all’elaborazione di un piano strategico ed industriale per la Nazione. Le infrastrutture e i trasporti svolgono un ruolo cruciale per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese; sono le arterie che fanno pulsare l’economia e consentono di ridefinire le geografie territoriali in virtù di una sempre maggiore attrattività economica e abitativa dei luoghi e delle città. Per tale motivo, è un nostro dovere garantire che tali infrastrutture siano solide, sicure e all’altezza delle esigenze della nostra società in continua evoluzione.
Uno degli obiettivi principali che ci siamo preposti è quello di promuovere una rete di trasporti efficiente, sostenibile ed accessibile a tutti. Siamo convinti che concentrarci sul miglioramento delle infrastrutture esistenti e sull’implementazione di soluzioni innovative è l’unico modo per affrontare le che sfide poste in essere dalla contemporaneità. Questo richiede un approccio integrato, coinvolgendo non solo il governo centrale, ma anche le amministrazioni locali, il settore privato e la società civile. Con il voto del 25 maggio è stato approvata in via definitiva la legge di conversione del decreto sul collegamento stabile tra le Regioni Sicilia e Calabria, il Ponte sullo Stretto. Finalmente parte l’iter di realizzazione della grande opera voluta a pensata dal Presidente Silvio Berlusconi e saggiamente sposata dal Ministro Salvini; un’opera che non solo collegherà la Sicilia al Continente ma farà della stessa, ed in generale del nostro Sud, il più grande hub logistico del Mediterraneo inserito nelle grandi reti transeuropee TEN-T. Con tale atto si avvia la strada per il raggiungimento di un obiettivo tanto agognato ma puntualmente bloccato da veti ideologici. Il Ponte contribuirà a rilanciare l’Italia attraverso il completamento della rete infrastrutturale primaria e della rete transeuropea dei trasporti nell’ambito del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo e avrà un impatto significativo sotto il profilo della politica europea di coesione, in quanto capace di ridurre il divario fra le diverse regioni e il ritardo delle regioni meno favorite. Con questo ci confermiamo a favore delle grandi opere che migliorano la viabilità, facilitano e potenziano i collegamenti, attraggono gli investimenti, creano occupazione, generano sviluppo, migliorano la vita dei cittadini Oggi, in coincidenza con la giornata mondiale dell’ambiente è dovuto un passaggio sulla sostenibilità ambientale. Investire in infrastrutture sostenibili. come reti di trasporto pubblico efficienti, energie rinnovabili e sistemi di gestione dei rifiuti, può certamente contribuire a ridurre l’inquinamento e le emissioni di gas serra. Nel Pnrr, non a caso, le risorse assegnate al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ammontano complessivamente a 61,5 mld € di cui oltre il 70% delle risorse sono allocate a progetti che hanno come obiettivo quello di contrastare la crisi climatica e accelerare la transizione ecologica. È proprio di qualche giorno fa l’attribuzione di fondi pari a 50 milioni di euro destinati ad incentivare le imprese autorizzate al trasporto su strada di persone non soggetto ad obbligo di servizio pubblico, ad investire nel rinnovamento del parco autobus ad elevata sostenibilità. Voglio ricordare anche che il Paese ad oggi risente degli effetti della guerra in Ucraina, dell’aumento del costo delle materie prime e delle risorse energetiche e della spirale inflattiva. Sono in corso dei negoziati tra Governo e vertici comunitari per la valutazione delle proposte di modifica del PNRR che si sono rese necessarie per centrare tutti gli sfidanti obiettivi in nome di un principio di giusta flessibilità Altro nodo fondamentale è quello della digitalizzazione. Bisogna investire sempre di più nella modernizzazione delle infrastrutture, sviluppando reti di trasporti intelligenti e digitali. L’integrazione delle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, l’Internet delle cose e la mobilità condivisa ci permetterà di creare un sistema di trasporti più efficiente, flessibile e orientato al servizio dei cittadini. Superare il digital divide e implementare le reti infrastrutturali è un tassello necessario per la competitività dell’Italia. Tutto questo in vista dell’elaborazione di un piano di sviluppo sostenibile e di messa in sicurezza della Nazione. Con piacere invio il mio contributo all’interno della sezione relativa all’immobiliare allargato come un’opportunità per l’Italia in quanto ritengo che questo Comparto sia trainante dell’intera economia e sarà mia cura approfondire gli esiti dei lavori e restando a disposizione di Remind per futuri incontri. Sono fiducioso che, lavorando insieme e confrontandosi in maniera costruttiva si possa costruire un futuro migliore per il nostro Paese con l’obiettivo di creare un sistema di infrastrutture e dei trasporti moderno, sostenibile e orientato alle esigenze dei cittadini, e sono certo con il vostro sostegno e impegno, potremo realizzarlo”.
Ettore Rosato Segretario Comitato Parlamentare Sicurezza Repubblica (Copasir): “Mi complimento con Remind e il Presidente Paolo Crisafi per l’iniziativa e per questa magnifica sede con Carlo Corazza il Direttore del Parlamento Europeo Ufficio Italia l’augurio di sfruttarla al meglio con iniziative di questo valore che aiutano il nostro Paese. Quando si aiuta l’Italia si aiuta anche l’Europa. Penso che questo sia un momento particolarmente importante in cui dobbiamo comprendere che bisogna cambiare registro. Cambiare registro prima di tutto a partire dal lavoro politico, tra partiti, tra maggioranza e opposizioni; ma anche tra forze produttive e Istituzioni. Deve essere un registro diverso rispetto a quanto abbiamo visto negli ultimi anni. O c’è uno stile di collaborazione forte che riesce a trasmettere anche il senso di unità in cui il Paese si colloca per cercare di dare risposte, ognuno nei suoi ruoli naturalmente, o noi resteremo sempre più marginali. L’Europa, già di per sé, rischia di essere marginale in uno sviluppo economico che vede tassi di crescita da altre parti maggiori; vede capacità di crescita demografica negli altri continenti maggiori e quindi possibilità di investimenti, possibilità di interesse, di essere luoghi aggregativi per la politica e per l’economia nettamente superiori. O si fa sistema, e quindi si è un Paese competitivo in un Europa competitiva, oppure noi diventeremo sempre più marginali. Penso al futuro dei nostri nipoti e dei nostri figli. In questo ci sono grandi opportunità da cogliere e che dobbiamo da saper cogliere. Le prime sono quelle legate alla contingenza, nei prossimi mesi e non nei prossimi anni. Abbiamo il Pnrr che è oggetto di una sfida tra Governo, maggioranza e opposizioni che io non riesco proprio a vedere in quanto c’è una discreta continuità nei Governi che si sono succeduti sulle modalità e le finalità del Piano. Alla luce poi delle difficoltà che abbiamo, queste non sono frutto di una cattiva gestione politica, ma sono di un’abitudine Italiana, e anche europea, di burocratizzare tutto a scapito di una semplificazione che invece dovrebbe essere la chiave per affrontare ogni cosa. Io provo a pensare ad una grande democrazia come l’India, che veniva citata prima durante il think Tank Futuro Italia Remind, se dovesse affrontare diciamo la gestione di 1 miliardo e 300 mila persone con il modello “nostrano”, probabilmente avrebbe qualche difficoltà in più. Penso che noi dobbiamo concentrarci sulla capacità di spesa, una capacità di spesa utile. Il tema non è se chiedere o non chiedere tutti i soldi, ma far sì che questi 250 miliardi siano utili allo sviluppo. Nessun imprenditore chiede a prestito risorse per fare investimenti fine a se stessi. Oggi questo tema mi sembra non sia il tema centrale, ma io invece penso che debba essere centrale. Purtroppo non è centrale neanche nella prospettiva con cui l’Europa lo ha impostato.
Penso che noi dobbiamo dirci e chiederci questo. Prima o poi ci sarà qualcuno che dovrà pagare questi mutui. Che siano mutui Europei o che siano mutui Italiani, sempre mutui sono. A fronte di questi mutui è necessario che ci sia una ricaduta di carattere economico diretto. Ulteriore questione relativa al titolo della sezione sulla Sicurezza delle Persone e del Patrimonio che può essere realizzata anche in questo caso con la migliore sinergia tra pubblico e privato. E in particolare vorrei soffermarmi su una specifica sicurezza che rappresenta una frontiera gigantesca, che si configura come il quinto luogo in cui si fa la guerra oggi. Sto parlando del cyberspazio, un luogo dove attualmente si combatte in maniera molto molto intensa. Basta pensare alla guerra in Ucraina, che ci ha mostrato l’importanza strategica di questo luogo in cui vi è prevalentemente una guerra asimmetrica in quanto ci sono Paesi che consentono qualsiasi cosa, mentre altri, come nel nostro Paese, ciò non è consentito fortunatamente. Una guerra asimmetrica perché ci possiamo difendere, ma non possiamo mai andare all’attacco, come è richiesto ad una democrazia. Questo vuol dire che dobbiamo investire moltissimo in questo settore, in immobiliare allargato, in formazione e in conoscenza perché oggi purtroppo, sia nel pubblico sia nel privato, riscontriamo delle difficoltà a reperire professionalità essenziali. Nell’ambito della formazione, per allinearci ad altre Nazioni, dobbiamo evidentemente fare uno sforzo di fantasia, ma soprattutto di concretezza.”
Hanno alimentato i lavori gli esponenti dei settori produttivi dell’Immobiliare allargato con un’introduzione a cura della Presidente Remind con le conclusioni del Consigliere Delegato.
Gabriele Scicolone Consigliere Delegato Remind e Amministratore Delegato Artelia Italia: “Come Remind siamo attori e protagonisti dell’immobiliare allargato. Il fatto di avere messo nello stesso tavolo i Settori Produttivi insieme al Presidente Giorgia Meloni, a vari Ministri, Viceministri e Sottosegretari oltre alla partecipazione di altri esponenti delle Istituzioni, rende al meglio l’idea di come l’immobiliare allargato, pari al 30% del Pil, sia ormai una realtà strategica. Come spesso abbiamo ribadito insieme a Paolo Crisafi, quando si parla di immobiliare allargato si parla anche di sviluppo sostenibile e della messa in sicurezza della Nazione.
Credo che tutti dobbiamo essere consapevoli che stiamo attraversando una fase della storia che è quella nella quale si deve passare necessariamente dalle parole ai fatti. È impossibile parlare di transizione energetica senza metterci due aggettivi: efficace e rapida. La transizione energetica deve porre le basi sulle energie rinnovabili. Noi ben sappiamo come, in Italia, i temi economici e di efficienza energetica sono fortemente interconnessi. Oltretutto la transizione energetica verso le energie rinnovabili ci pone nella condizione di essere una Nazione che possiede le risorse disponibili. Fino al passato recente abbiamo rincorso gli altri Paesi. Oggi sono gli altri Paesi che dovrebbero rincorrerci. Per quanto riguarda l’efficientamento del patrimonio immobiliare, di base, è un’azione positiva. Allora dovremmo concentrare l’attenzione su questo aspetto e cercare di capire come rendere meno impattante, sia a livello economico ma anche a livello sociale, questo tipo di necessità con un dialogo trasversale che prenda in considerazione le posizioni proventi da tutti gli attori coinvolti. In tale ambito la sinergia tra pubblico e privato è di fondamentale importanza. Un rapporto complementare che deve riuscire a far esprimere le migliori energie del nostro tessuto economico. Il settore pubblico deve fornire una visione strategica, regolamentazione, infrastrutture, mobilità e accesso ai servizi pubblici attraverso piattaforme digitali in modo da permettere ai privati di apportare investimenti finanziari, competenze tecniche, innovazione e flessibilità.”
Paolo Crisafi Presidente Nazionale Remind Associazione del Comparto Immobiliare Allargato: “L’Immobiliare allargato è un’opportunità per l’Italia ed è una leva trainante per il presente e il futuro della nostra Nazione che si prospetta in una dimensione di rinnovata fiducia dopo la pausa della pandemia che abbiamo alle spalle e sulla scia dei risultati conseguiti in questi mesi, grazie ad un dialogo proattivo tra Pubblico e Privato, pur in contesti di difficoltà straordinarie come la guerra in Ucraina e le recenti alluvioni. Remind afferma la necessità di recepire questa spinta verso la ripresa confermata dalla positiva evoluzione degli indicatori economici e da un rinnovato slancio delle nostre imprese impegnate, tra l’altro, a portare il Made in Italy in Europa e nel Mondo. Una sinergia tra il Governo a guida del Presidente Giorgia Meloni, le Istituzioni Europee, Nazionali e Locali e le imprese e i professionisti, tra soggetti pubblici e privati, uniti per la ripresa economica che vede nel comparto immobiliare allargato, rappresentato da Remind, un anello fondamentale. Crediamo in un immobiliare allargato capace di coinvolgere soggetti di settori diversi (finanziario, commerciale, assicurativo, bancario, previdenziale, sanitario, culturale, turistico, sportivo, immobiliare, infrastrutturale, della sicurezza e delle mobilità) in una visione nuova e completa che raduni forze imprenditoriali multidisciplinari ma unite nel dare alla nostra Nazione una nuova opportunità. La catena del valore dell’Immobiliare allargato rappresenta la somma di tutte le arti, scienze, tecnologie e professioni, insieme alle buone pratiche da esse espresse, nei diversi settori produttivi tra loro collegati nella Filiera Immobiliare. Remind è integrativa delle realtà già presenti e valorizza interessi specifici di singoli attori in una unica visione di sistema. È quanto mai necessario inserire in una strategia globale le tradizionali categorie settoriali, seppure importanti per compattare i segmenti delle attività produttive, al fine di dare un nuovo impulso all’incontrovertibile esigenza dei tempi di congiungere il più vasto panorama di Attori dei Settori Produttivi e la più estesa partecipazione delle Professioni e dei Soggetti pubblici e privati, favorendo così sinergie per la tutela del patrimonio e delle persone, e il bene dell’Italia.
L’Immobiliare allargato costituisce circa il 30 % del Pil. Se si considerano i settori che dall’Immobiliare sono attivati o, comunque, sono ricompresi si giunge alla conclusione che gran parte dell’economia italiana poggi le sue basi su tutto ciò che ruota attorno alla progettazione, produzione, gestione, manutenzione e rigenerazione di immobili oltre che di infrastrutture e, in generale, sulle attività di investimento, valorizzazione, gestione e messa in sicurezza dei territori, delle coste e delle città. Non è un caso che la visione della cultura dell’abitare presentata da Remind presupponga un orizzonte a 360 gradi al fine di applicare le migliori pratiche della Blue e Green Economy favorendo la transizione ecologica e digitale, l’innovazione tecnologica, lo sviluppo economico e le mobilità sostenibili, contribuendo al benessere delle persone negli spazi, luoghi, territori e paesaggi dove vivono, transitano e operano. A tal fine mettiamo a disposizione una Task Force composta da un corpus professionale ed esperienziale di elevate competenze affinché possa coadiuvare e supportare le strategie dei Decisori per le politiche industriali dell’immobiliare allargato per lo sviluppo sostenibile, l’accessibilità e la messa in sicurezza di città, territori, boschi, foreste, coste, fiumi, laghi, infrastrutture, immobili e relativi impianti. Con questa visione desideriamo continuare a contribuire a un presente e un futuro di sviluppo e di benessere non solo economico ma anche sociale, fondato su valori autentici e comuni in un quadro europeo e internazionale”.