Pnrr. Cassese (Costituzionalista), “Corte dei Conti stravolge il concetto di Stato. La Costituzione non parla di controllo concomitante”

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AgenPress – “La Costituzione dice che la Corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del governo e quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato e che riferisce direttamente alle Camere sul risultato del riscontro eseguito. Non parla di controllo concomitante e non prevede un controllo preventivo a tappeto, ma solo sugli atti del governo. Quanto alla cultura amministrativa basterebbe leggere le pagine di un grande burocrate del secolo scorso, Carlo Petrocchi, in un libro intitolato Il problema della burocrazia, che i controlli formalistici e minuti sono delle ragnatele che servono per irretire i moscerini, non gli avvoltoi”.

Lo dice il presidente emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese che giudica “positivamente l’orientamento del governo. La posizione costituzionale della Corte dei conti è chiaramente definita. Ha il controllo preventivo sugli atti del governo e quello consuntivo in funzione del controllo del Parlamento”.

Per Cassese non si parla di “scontro istituzionale, perché, con la proposta del governo, da un lato, viene data attuazione alla Costituzione, dall’altra si segue un orientamento più volte espresso da tutta la cultura amministrativa italiana”.

“L’Italia ha bisogno di una riforma dei controlli: se ne fanno troppi, sono inefficaci, producono solo reazioni di inerzia e autodifesa dell’amministrazione” e “servono frequentemente solo a soddisfare il desiderio dei controllori di aumentare la propria sfera di influenza”.

Altri “tipi di controllo, come quelli preventivi sui singoli atti amministrativi o quelli concomitanti, non corrispondono al modello costituzionale. Inoltre, sono inefficaci – spiega – perché sono puramente cartolari, troppo ampi in estensione e poco curati in profondità”. Producono “irresponsabilità nei funzionari amministrativi, sono pericolosi per la stessa indipendenza della Corte dei conti, che finisce per essere una specie di angelo custode dell’amministrazione ed essere coinvolta, come una specie di cogestore, nelle decisioni amministrative”.

Rispetto alla Commissione europea che ha fatto sapere che ‘monitorerà con attenzione’ cosa prevede la bozza di legge al riguardo della Corte dei Conti, “non vedo incongruità. L’amministrazione italiana spende risorse finanziarie che derivano dall’Unione Europea ed è giusto che l’Unione Europea faccia controlli, secondo le tecniche di controllo più efficaci, cioè non a tappeto e non in via preventiva, con esami a campione”.

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