AgenPress. “È un grande onore per me…”. “La ringrazio per questa visita”. Poche parole, dette di persona, per la prima volta dall’inizio del conflitto. Una stretta di mano, l’inchino accennato con il capo del presidente. Volodymyr Zelensky è in Vaticano per incontrare Papa Francesco.
È arrivato poco dopo le 16, in auto blindata, nel cortile dell’Aula Paolo VI: pantalone grigio, felpa nera militare, ha salutato i giornalisti presenti prima con un cenno della testa e poi con la mano. Il Papa lo ha accolto all’ingresso dell’Auletta, dove si svolge l’udienza (non nel Palazzo Apostolico).
Insieme si sono diretti poi verso lo studio in legno. Seduti l’uno di fronte all’altro del tavolo con sopra un crocifisso e sulla destra una immagine della Madonna di Lujan, hanno iniziato il loro colloquio, alla presenza di un interprete.
Significativi i doni consegnati da Zelensky: un’opera d’arte ricavata da una piastra antiproiettile e un quadro intitolato Perdita, sull’uccisione dei bambini durante il conflitto.
“Incontro con Papa Francesco. Sono grato per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini. Ho anche sottolineato decine di migliaia di bambini deportati. Dobbiamo fare ogni sforzo per riportarli a casa. Inoltre, ho chiesto di condannare i crimini russi in Ucraina. Perché non può esserci uguaglianza tra la vittima e l’aggressore. Ho anche parlato della nostra formula di pace come dell’unica formula efficace per raggiungere una pace giusta. Gli ho offerto di unirsi alla sua attuazione”, ha scritto Zelensky su Telegram dopo l’incontro.