AgenPress. Si sono chiusi i lavori di approfondimento iniziati il 20 Marzo 2023 sui temi dell’“Immobiliare allargato: Sviluppo Sostenibile, Messa in Sicurezza, Direttiva Epbd e Pnrr” da parte dei partecipanti alla Task Force Remind per alimentare il dibattito tra le Istituzioni, gli esperti del pubblico e del privato e le buone pratiche dei settori produttivi italiani.
In particolare, ci si è soffermati sull’esigenza di inserire le tematiche Emergenze Clima, Energia, Superbonus e Direttiva Case Green all’interno di un piano sostenibile e messa in sicurezza della Nazione, partendo dalle fasce più bisognose – come Iacp e Comunità di Abitanti – per porre in essere politiche industriali a favore di Famiglie e Imprese che tengano conto delle peculiarità dell’Italia e dell’apporto valoriale dell’Immobiliare allargato all’Economia, 30 % del Pil.
E’ intervenuto Gian Piero Carezzano Direttore Abitare affermando: “Siamo impegnati come cooperative di abitanti a favore della sostenibilità energetica-ambientale. La nostra realtà di Cooperativa di Abitanti, operativa dal 1894 a Milano, ci permette di essere portavoce del fatto che una nuova cultura dell’abitare, ove al centro vi sono le persone e i loro bisogni di sicurezza e benessere, è possibile e presente da anni. Dato il nostro ampio patrimonio edilizio siamo tenuti a fare la nostra parte nel campo della transizione energetica.
Infatti, in relazione al piano di Governo del Territorio, il Comune di Milano ha stabilito i criteri per raggiungere un obiettivo ambizioso, ossia il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050, con un target intermedio, nel 2030, di riduzione del 45% delle emissioni rispetto al 2005. Nel settore dell’Immobiliare allargato però abbiamo un grosso problema di utilità marginale degli interventi di efficientamento energetico. Il rapporto tra costi e benefici di alcune lavorazioni (come quelle sugli impianti termici e sui serramenti) si mostrano più efficienti e meno costose di altre (ad esempio i cappotti).
Attualmente stiamo rinnovando il nostro patrimonio immobiliare con l’obiettivo di dotare tutte le nostre abitazioni di strumenti e impianti innovativi e di ultima generazione per aver un impatto zero sull’ambiente, ma tali interventi non sarebbero possibili senza il contributo pubblico, poiché il punto di pareggio economico degli investimenti è molto spostato sul lungo termine.
La vera sfida è quella di dover intervenire sul costruito, sull’abitato o su costruzioni ormai degradate, infatti nonostante i vari interventi di innovazione (fotovoltaico o comunità energetiche) il grosso dei consumi lo fanno gli edifici. È sempre più necessario quindi efficientarli in maniera intelligente, anche senza andare alla ricerca del superamento di troppe classi energetiche per una questione di utilità marginale.
Anche nel nostro piccolo, quindi, dobbiamo sostenere processi di innovazione tecnica che possano risultare sostenibili, anche dal punto di vista economico, ambientale e sociale. Per quanto riguarda il Superbonus condivido quanto emerso nei lavori che sarebbe chiave una piccola proroga al 30 settembre 2023 dei termini di controllo del 60% di avanzamento dei lavori attualmente previsti a giugno considerato che è solo un punto di controllo formale intermedio rispetto la scadenza del 31 dicembre 2023. La sua traslazione a settembre non implicherebbe alcuna modifica dei programmi di spesa dell’erario e sarebbe utile che le istituzioni preposte intervenissero appena possibile in tal senso.