AgenPress. Si è tenuta il 20 Marzo 2023 la Web Conference Remind “Immobiliare allargato: Sviluppo Sostenibile, Messa in Sicurezza, Direttiva Epbd e Pnrr”.
I lavori di approfondimento sono proseguiti sino al 22 marzo 2023 tenendo conto dei contributi di esperienza dei partecipanti alla Task Force Remind per alimentare il dibattito tra le Istituzioni, gli esperti del pubblico e del privato e le buone pratiche dei settori produttivi italiani.
In particolare, ci si è soffermati sull’esigenza di inserire le tematiche Emergenze Clima, Energia, Superbonus e Direttiva Case Green all’interno di un piano sostenibile e messa in sicurezza della Nazione, partendo dalle fasce più bisognose – come Iacp e Comunità di Abitanti – per porre in essere politiche industriali a favore di Famiglie e Imprese che tengano conto delle peculiarità dell’Italia e dell’apporto valoriale dell’Immobiliare allargato all’Economia, 30 % del Pil.
Così Paolo Crisafi, Presidente Nazionale Remind ha introdotto i lavori e si è soffermato sull’importanza di un dialogo proattivo fra istituzioni nazionali, europee e internazionali al fine di risolvere le questioni legate all’efficientamento energetico all’interno di un unico piano di sviluppo sostenibile e di messa in sicurezza degli edifici, con particolare riguardo al patrimonio immobiliare Italiano: “Il patrimonio immobiliare-edilizio e infrastrutturale esistente sul territorio italiano ha una forte particolarità rispetto a quello europeo. Non sono presenti solo edifici storici vincolati (per i quali non è richiesto il vincolo della nuova direttiva europea sull’efficientamento energetico), ma anche una grande quantità di edifici con forte valore culturale che necessitano di un approccio che non può ne deve essere meramente collegato alla sola variabile energetica, per il cui miglioramento si potrebbe compromettere ulteriori aspetti e obiettivi, violando il principio del Dnsh (Do Not Significant Harm). In tali edifici difficilmente si riescono ad ottenere significativi miglioramenti energetici se non a scapito della perdita di importanti aspetti che rappresentano il patrimonio culturale della Nazione. Si pensi ad esempio ai tanti borghi storici e castelli o ai tanti edifici di culto, per i quali sono comunque possibili miglioramenti ambientali coerenti con la preservazione e tutela degli aspetti culturali. Solo un equilibrio tra aspetti economici, energetico-ambientali e sociali permette di distinguersi da un ambientalismo ideologico e spesso dannoso, mantenendo al contempo perfetta coerenza con le indicazioni europee e internazionali e garantendo il raggiungimento degli obiettivi per il clima. Prosegue quindi l’azione della Task Force Remind cui partecipano esponenti del Parlamento, del Governo, delle Istituzioni Europee, Italiane e locali unitamente alle buone pratiche dei settori produttivi della Nazione;ciò al fine di approfondire e migliorare i testi normativi relativi all’immobiliare allargato – e tra questi il super bonus e la direttiva energetica per gli edifici – tenendo conto delle caratteristiche del nostro Paese, da un lato, e non legiferando su tematiche dettate dalle emergenze ma con un piano di messa in sicurezza e sviluppo sostenibile per l’Italia, in una visione di sistema, con politiche industriali di medio-lungo termine”.
L’iniziativa ha visto poi la partecipazione di autorevoli esponenti delle Istituzioni Governative e Parlamentari fra cui:
Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy che ha delineato le strategie del Dicastero per le politiche dell’Immobiliare allargato: “Oggi viviamo un momento in cui le conseguenze della crisi economica, sanitaria e della guerra in Ucraina investono tutto il tessuto imprenditoriale, con punte di esposizione per alcune filiere.
L’innalzamento dei prezzi e il caro energia stanno influenzando in modo particolare la vostra attività che in questo momento deve anche tener conto dei cambiamenti dettati dalla twin transition. Come Ministero delle Imprese e del Made in Italy seguiamo con particolare attenzione il vostro comparto composto da settori e professionalità molto differenti, ma uniti nel perseguire il medesimo scopo: la crescita. Questo è il momento di agire in maniera coordinata perché solo condividendo informazioni, risorse e competenze riusciremo a realizzare gli investimenti previsti anche nell’ambito del PNRR che nello specifico per le costruzioni mette a disposizione del sistema circa 71 miliardi di euro. Apprezzo in modo particolare il vostro metodo di lavoro perché Remind, superando vecchie categorie settoriali, riesce a realizzare un’estesa partnership tra soggetti pubblici e privati così da avere risultati più elevati rispetto a quelli che si potrebbero raggiungere grazie alla somma delle singole parti”.
Vannia Gava, Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha offerto un focus sulle attività del Governo in tema di ambiente e sicurezza energetica: “Desidero ringraziare il Presidente Nazionale Remind Paolo Crisafi per l’invito a partecipare all’evento organizzato, purtroppo concomitanti impegni istituzionali me lo impediscono. Il tema che affrontate oggi sulle tematiche dell’Immobiliare allargato è di grande rilevanza per il nostro Paese. Lo sviluppo sostenibile e la messa in sicurezza dei territori e delle città non possono prescindere da un coordinamento con le normative europee, ed in particolare con la Direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici per modificare la quale ci stiamo battendo, e più in generale con il PNRR. Come Governo siamo impegnati in un lavoro di grande attenzione al tema della transizione energetica ed ambientale, nella consapevolezza di affrontarla secondo le migliori pratiche a livello globale ma tenendo in considerazione le peculiarità dell’Italia. Si tratta di affermare una politica fondata sulla gradualità che sappia assicurare, ad un tempo, un ambiente più pulito ma anche un’economia più ricca, sviluppata, moderna. Si devono quindi offrire risposte complementari confrontandosi con le nuove tecnologie, ragionando in modo pragmatico e tenendo conto di tutti i fattori in una visione di sistema, come è caratteristica di Remind. Il processo di semplificazione delle procedure e la costante applicazione di innovative tecnologie nel solco della sostenibilità devono costituire positiva occasione di sviluppo per il Made in Italy. Lo stesso va detto a proposito dello sviluppo del nucleare di ultima generazione, che va valutato scevro dai pregiudizi di carattere meramente ideologico che lo hanno stigmatizzato in passato.
Condivido la visione di un immobiliare allargato in una concezione che ricomprenda tutti gli aspetti socioeconomici, diretti e indiretti, legati al benessere delle persone nei luoghi dove vivono, operano e transitano. Questa visione è, infatti, la più adatta a leggere e declinare le soluzioni alle problematiche che stiamo affrontando anche nel settore energetico e ambientale. Il Governo ha chiara la necessità di una rigenerazione del patrimonio immobiliare italiano ma questa deve avvenire tutelando le esigenze nazionali, senza arretramenti. La traiettoria degli interventi deve osservare una tempistica ragionevole e prevedere risorse adeguate. La Direttiva europea sulle “green house”, di cui abbiamo più volte discusso, deve essere adattata al contesto della nostra Nazione, che è diverso e peculiare rispetto al resto dell’Europa. La nostra Italia conserva e tutela un patrimonio storico, antico e prezioso: dobbiamo conservarlo al meglio per le future generazioni. Il PNRR deve perseguire con forza e decisione il suo cammino sulle basi concordate e saper interpretare le autentiche esigenze dei territori e delle comunità locali, ponendosi come volano di sviluppo. In tal senso, la sinergia con le forze produttive delle realtà professionali e imprenditoriali, tra cui ricordo proprio l’azione di coordinamento di Remind, rappresenta una qualificata testimonianza finalizzata ad una messa in sicurezza e ad uno sviluppo economico equilibrati rispetto alle esigenze energetico-ambientali, nella costante ricerca di buone pratiche. Il lavoro che abbiamo svolto sulle Comunità energetiche vuole andare in questa precisa direzione, incentivando la diffusione di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Uno strumento coerente con l’obiettivo del nostro Governo di decarbonizzare e raggiungere una reale autonomia energetica. La ricchezza dell’Italia sono le sue comunità e il decreto CER le pone al centro di una strategia volta a produrre e consumare energia da fonti pulite, risparmiando sui costi delle bollette. Crediamo che le comunità energetiche si riveleranno una grande fonte di sviluppo economico sostenibile e di coesione sociale. Per quanto riguarda, infine, il Superbonus, vi è il massimo impegno sia a risolvere le distorsioni provocate dalla normativa che a rivedere il sistema degli incentivi, lavorando ad un piano organico che abbia una visione più complessiva. Tanto abbiamo fatto, tanto c’è ancora da fare. Vi ringrazio per questo spazio e auguro a tutti voi buon lavoro”.
Ha fatto seguito Lucia Albano, Sottosegretario dell’Economia e delle Finanze che ha fornito uno scenario economico sulle politiche dell’immobiliare allargato con particolare riferimento alla sostenibilità dichiarando: “Il patrimonio pubblico è una risorsa che ci appartiene e una ricchezza che ci circonda. La vera sfida è valorizzarlo. Sono almeno 297 miliardi in immobili e 28 miliardi in terreni; un patrimonio spesso datato, scarsamente efficiente a livello energetico ed esposto a rischio sismico e idrogeologico. Il Ministero dell’Economia – continua – anche attraverso l’Agenzia del Demanio ed Invimit ha messo in atto numerosi ed importanti progetti di valorizzazione e di rigenerazione urbana ad alto impatto sui territori, in chiave green e sostenibile, con criteri Esg, che evitano il consumo di nuovo suolo e hanno un effetto positivo sul Pil. Quest’azione, che vede il governo particolarmente impegnato, rappresenta un significativo volano di sviluppo economico, anche nella direzione del contenimento del debito pubblico. Fondamentale in quest’ottica momenti di ascolto e di confronto come questo organizzato da Remind insieme alle principali istituzioni Europee e Italiane unitamente alle buone pratiche dei settori produttivi della Nazione”.
La visione delle infrastrutture e delle mobilità come parte integrante dell’immobiliare allargato è stata offerta da Tullio Ferrante, Sottosegretario delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha dichiarato: “La Direttiva rientra nel pacchetto di proposte legislative denominato “Fit for 55”, finalizzato a raggiungere gli obiettivi di de-carbonizzazione individuati con il “Green Deal” dell’Unione Europea. Gli edifici contribuiscono infatti per il 40% all’energia consumata ed il 36% alle emissioni a effetto serra direttamente o indirettamente legate all’energia. L’elemento centrale della direttiva è l’introduzione di standard minimi di prestazione energetica per gli edifici, con obblighi di riqualificazione per migliorarne la classe energetica. Nel corso del negoziato in Consiglio, l’Italia ha ottenuto importanti risultati rispetto alla proposta originaria della Commissione, che indicava soglie vincolanti per tutte le categorie di edifici e scadenze più ravvicinate. Durante il negoziato in trilogo tra Consiglio, Parlamento e Commissione che potrebbe protrarsi per tutto il 2023, il Governo si impegnerà a difendere la posizione dell’Italia che ha rappresentato la necessità di un approccio più pragmatico e graduale. Per quanto concerne il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nell’ambito della gestione di programmi riguardanti l’edilizia residenziale che prevedono interventi di nuova costruzione, recupero e acquisto volti anche ad assicurare un adeguato efficientamento energetico, di recente attuazione sono: il Piano nazionale complementare al PNRR “Sicuro, verde e sociale” e il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare. Non ultimo per importanza, un accenno al tema dell’”immobiliare allargato”. Tale concezione per cui si deve considerare non solo il luogo in cui le persone vivono, ma anche quei luoghi in cui le persone transitano e operano insieme alle forze produttive che ruotano intorno alla progettazione, produzione, gestione, manutenzione e rigenerazione degli immobili oltre che di infrastrutture e in generale sulle attività di investimento, valorizzazione e messa in sicurezza dei territori devono essere ascoltate tutte, l’Italia presenta un contesto differente rispetto a gran parte degli altri paesi europei, per cui sarà necessaria l’interlocuzione in occasioni come questa; per cui ringrazio il presidente Paolo Crisafi e tutti i partecipanti a questo think tank”.
Lato parlamento è intervenuto il Vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri che ha rappresentato come: “Nessuno da solo va da nessuna parte. CI vuole più Italia in Europea e dunque dobbiamo rimettere le carte a posto sulle priorità, le tempistiche e le modalità di sviluppo sostenibile tenendo conto delle caratteristiche della nostra Nazione. Tutto questo va fatto con i tempi adeguati, con una politica fiscale adeguata. In Italia siamo ancora dentro il ciclone del superbonus 110% per cui si è creato un caos e noi stiamo cercando di evitare che ci rimettano le famiglie e le imprese. Tutto questo vorticoso prodursi di un’economia cartacea ha sovraccaricato le finanze pubbliche di un debito pubblico enorme, quindi noi stiamo cercando di evitare che i crediti incagliati finiscano per alimentare un disastro. Sia le politiche di incentivazione sia quelle relative alla rigenerazione urbana devono essere inserite all’interno di un piano più vasto di politiche industriali sull’Immobiliare allargato. E quindi sarebbe auspicabile una legge a livello Europeo per fare un grande intervento di rigenerazione urbana che abbia un respiro temporale adeguato e che preveda anche un piano europeo di sostegno a questa politica”.
Ha proseguito Marco Osnato, Presidente Commissione Finanze della Camera, si è focalizzato sull’attività parlamentare relativa al valore che il comparto immobiliare può costituire per l’economia: “Sono molto contento di partecipare con questo saluto all’evento organizzato da Remind, in particolare saluto anche il Presidente Crisafi. Mi piace ricordare che questo rapporto con Remind è stabile e continuo e mi piace anche la modalità con la quale si è svolta questa collaborazione, con una particolare vicinanza sui temi dello sviluppo sostenibile, e sulla promozione di una realtà più ampia di quella immobiliare in senso stretto. Parliamo dunque di quello che riguarda le aziende che ruotano intorno a questo mondo e che si interfacciano con questo mondo. Aziende del made in Italy che è quindi è l’argomento che più ci sta a cuore. Sono convinto che tutto questo si può sviluppare se ci sono amministrazioni locali e centrali che comprendono esattamente l’organicità di questo rapporto. Sono convinto che questo si può sviluppare se gli imprenditori hanno a cuore anche l’interesse nazionale più ampio che sta alla base delle logiche che oggi affronteremo. Una realtà importante che cerchiamo di assecondare anche con questa delega fiscale che è stata presentata in Consiglio dei Ministri e che verrà appunto analizzata dal Parlamento nelle prossime settimane: meno burocrazia, più semplificazione, meno adempimenti e più opportunità per chi vuole dare delle risposte ai territori in cui vive”.
Vi è stato poi un approfondimento a cura del Parlamento Europeo nel corso del quale è intervenuta Isabella Tovaglieri, Relatrice Ombra Direttiva Europea Energetica Edifici che ha dichiarato: “Devo dire che sicuramente sono stati fatti dei progressi rispetto al testo originale, però personalmente non mi soddisfano assolutamente, ma non perché voglia portare avanti ostinatamente una visione ideologica da contrapporre alla visione della maggioranza del Parlamento Europeo, ma perché ritengo profondamente sbagliato l’approccio del Parlamento che a tutti i costi voglia portare avanti delle battaglie ideologiche, delegando comunque al Consiglio Europeo per fare la tara, e quindi per attribuirsi meriti nel declinare una direttiva che probabilmente sarà l’unica che potrà essere applicata. Fermo restando che siamo d’accordo sull’obiettivo, ciò che io ho contestato il mio gruppo ha contestato erano le tempistiche e la mancanza di fondi specifici. La risposta che ci è stata data è che, da adesso in poi, si dovrà lavorare per trovare le risorse necessarie e che, comunque sia, si riuscirà a trovare un compromesso sulla tempistica. Io personalmente non ritengo un approccio di questo tipo un approccio corretto, perché credo che il Parlamento Europeo abbia la legittimazione per fare uscire una normativa che sia credibile e che aiuti le categorie coinvolte nel comparto immobiliare allargato e aiuti a raggiungere l’obiettivo. Non una revisione di direttiva che puntualmente dovrà essere poi sconfessata dal Consiglio europeo che fondamentalmente la ridimensiona drasticamente. Perché credo che, da un punto di vista d’immagine, non sia nemmeno positivo per il Parlamento, che ricordo essere l’unica istituzione europea legittimamente eletta dal popolo. Io avrei preferito un atteggiamento più pratico da parte del Parlamento Europeo che però non c’è stato. Mi auguro che al trilogo questa revisione di direttiva che oggi penalizza l’Italia possa trasformarsi in volano in un’opportunità”.
Ha terminato il focus sull’Europa Carlo Corazza, Direttore Parlamento Europeo Ufficio Italia, che ha fatto presente che: “La soluzione di compromesso che si è raggiunta a livello politico tra i rappresentanti dei partiti europei testimonia non solo la validità del dialogo e del confronto anche tra esigenze diverse ma soprattutto l’abbandono di qualsiasi incomprensione fondata su posizioni preconcette e indisponibili alla ricerca di mediazioni. Il nostro ufficio insieme ai parlamentari europei eletti sul territorio nazionale vuole così continuare nel suo lavoro di approfondimento e ricerca di soluzioni condivise. Il tutto all’interno di un piano di sviluppo sostenibile che, come indicato da Remind, vede nell’Immobiliare allargato una delle leve principali per trainare l’economia dai recenti tavoli di lavoro in collaborazione con Remind emerge la volontà degli operatori di adottare le buone pratiche in materia di blue e green economy all’interno di un piano di sviluppo sostenibile, energetico-ambientale e sociale che tenga conto di modalità e tempistiche realistiche e condivise. Non è possibile considerare il solo il vettore energetico avulso dal contesto ma contemporaneamente anche l’insieme di aspetti ambientali (come ad esempio: l’utilizzo di materiali a basso impatto, la riduzione dei rifiuti e il ricorso a processi di economia circolare, la riduzione dei consumi idrici, l’equilibrio con gli ecosistemi)”.
Tra le testimonianze tecnico-scientifiche del Pubblico troviamo quelle di:
Giancarlo Gambardella, Direttore dei Lavori e Demanio del Ministero della Difesa, che ha così dichiarato: “La riorganizzazione della Difesa attraverso la razionalizzazione delle infrastrutture riducendo quelle strategiche su cui concentrare i finanziamenti disponibili, dismettendo o valorizzando le restanti anche col duale militare/civile. In questo opera la Direzione dei Lavori e del Demanio (Geniodife) di Segredifesa. Da un lato nuove infrastrutture nel rispetto dell’ambiente e del risparmio energetico vengono costruite o ristrutturate, non escluso l’avvio di Comunità energetiche rinnovabili (Cer). Dall’altro immobili, di concerto con l’Agenzia del Demanio, sono alienati per il recupero di risorse finanziarie o retrocessi. Geniodife ora si propone all’immobiliare allargato, di cui Remind è portavoce, con il primo bando per la vendita di quattro caserme”
Trifone Altieri, Presidente Invimit Sgr ha delineato le attività della finanza immobiliare pubblica illustrando come: “Gli ambiziosi obiettivi fissati in sede europea dalla direttiva “Case green” necessitano di un approccio più pragmatico e “site specific” a realtà come quella italiana dove circa 10 milioni di immobili sono fuori dai parametri richiesti. Ad oggi l’imposizione delle rapidissime tempistiche richieste, invece che instradare un percorso virtuoso di trasformazione, rischia di causare forti movimenti speculativi e grave danno economico non solo per i settori produttivi ricompresi nell’immobiliare allargato ma soprattutto per le famiglie italiane. Alla sostenibilità energetico-ambientale è necessario coniugare una giusta sostenibilità temporale, economica e sociale per raggiungere i risultati auspicati”.
Manlio Guadagnuolo, Commissario Straordinario ZES Adriatica: “Interessantissimo incontro sull’immobiliare allargato organizzato da Remind su una tematica di grande attualità anche nell’ambito delle Zone Economiche Speciali, in quanto una zona economica speciale è un importante strumento che possiamo definire rivoluzionario di politica economica per lo sviluppo del territorio. Parliamo, infatti, di aree all’interno delle quali è possibile realizzare gli investimenti in tempi certi in cui vale anche il silenzio assenso: in un tempo massimo di 45 giorni il commissario straordinario rilascia l’autorizzazione unica per poter realizzare una nuova iniziativa imprenditoriale. Si consideri che all’interno delle Zes è possibile fare qualunque cosa che produce un reddito d’impresa in tutti i settori: settore dell’energia, della logistica, del manifatturiero, del turistico, del commerciale, dei servizi dell’industria e quant’altro. Una particolare attenzione la stiamo ponendo anche alla possibilità di andare a riqualificare delle aree dismesse e degradate perché, da parte mia, sto cercando di puntare al minor consumo di suolo. Abbiamo ad oggi circa 71 istanze di autorizzazione presentate allo sportello unico digitale del Commissario della Zes Adriatica di cui ho rilasciato già dieci autorizzazioni. Considerate che ho rilasciato un’autorizzazione unica in tempo record e questa notizia è stata ampiamente diffusa sulla stampa nazionale, sul Sole 24 Ore, su Milano Finanza. Ne hanno parlato anche in un dibattito alla Camera dei Deputati. Pare che sia l’autorizzazione più veloce mai rilasciata nella storia della nostra Nazione. Oltre a questo, ad esempio, ho rilasciato una dichiarazione unica per una multinazionale americana che intende realizzare un importante investimento di oltre 70 milioni di euro e proprio questa mattina ho avuto una bellissima sorpresa perché ho ricevuto una lettera raccomandata da parte del vertice aziendale che ha ringraziato per la celerità con cui è stata rilasciata questa autorizzazione unica. Ha dichiarato pubblicamente che è stata rilasciata in un tempo inferiore rispetto a quello che hanno riscontrato per ottenere le autorizzazioni in altri investimenti in ambito Europeo. Questo significa che le ZES funzionano, le ZES sono operative”.
Ciro Vacca Capo Dipartimento Appalti e Immobili Banca d’Italia che si è focalizzato sul piano strategico 2023-2025 della banca centrale della Repubblica italiana il quale prevede “la riduzione delle emissioni di gas serra e dell’impronta ambientale. Sono state programmate molteplici linee di azioni, alcune delle quali già avviate. La transizione energetica assume, infatti, rilievo non solo sul piano climatico ma anche sul piano economico in quanto è: una esigenza strategica e di sicurezza nazionale per Paesi come il nostro che non dispongono di molte risorse naturali; una necessità per contrastare i cambiamenti climatici (anche se l’Europa contribuisce per meno del 10% ai problemi dell’inquinamento mondiale); una opportunità sul piano dell’innovazione, da cavalcare con determinazione per evitare di essere travolti dalla competizione in corso tra Cina e USA. Va, peraltro, tenuto presente che per raggiungere l’ambizioso obiettivo Net Zero occorreranno molti anni ed una comunanza di visione sul piano politico ed industriale. Ipotizzare tempi più contenuti è pura utopia. Dobbiamo, quindi, guardare al futuro con speranza ma operare con molto pragmatismo riguardo all’oggi e al domani. E oggi possiamo agire solo su alcune leve: il risparmio di energia, grazie ad una migliore efficienza ma anche alla riduzione dei consumi rimessa a ciascuno di noi (oggi la temperatura di confort è di 20 gradi mentre un secolo fa era di 17 gradi); l’incremento dell’autoproduzione, della capacità di accumulo e delle reti di conduzione. In definitiva il tema della transizione energetica va affrontato abbandonando approcci ideologici e investendo su tecnologie realizzabili e compatibili con tre obiettivi: sostenibilità sociale; salvaguardia degli investimenti; tutela dell’industria nazionale”.
Tra le testimonianze tecnico-scientifiche del Privato troviamo quelle di:
Manfredi Lefebvre Vicepresidente Remind e Presidente Esecutivo Gruppo Heritage: “Innanzitutto, per quanto riguarda quello che ha detto il sottosegretario Albano, volevo dirle che c’è l’esperienza dell’Arabia Saudita che ha capitalizzato il fondo sovrano con tutti i territori suscettibili di valorizzazione turistica, che costituisce patrimonio dello Stato al pari delle giacenze finanziarie e quant’altro. Quello dell’Arabia Saudita è un esempio probabilmente potremmo seguire come Italia. Questo l’hanno fatto per facilitare la valorizzazione del patrimonio immobiliare alla vocazione turistica. Come ha detto l’amico Paolo Crisafi, io ormai lavoro da 50 anni fuori dall’Italia e io ho creato tre compagnie di crociera. Attualmente abbiamo la compagnia di crociere che siamo rilanciando che si chiama Crystal Cruises e un’altra compagnia di viaggi, la maggiore operante nel settore dei viaggi di grande lusso, che si chiama Abercrombie & Kent. Con Abercrombie & Kent abbiamo circa 50 uffici nel mondo. Il nostro mercato di destinazione è tutto il mondo, i nostri clienti provengono prevalentemente dall’Inghilterra, dagli Stati Uniti, dall’Australia: Paesi anglosassoni che rappresentano, in generale, la grossa parte del turismo di oggi. È Molto interessante quello che ascolto durante i think tank Remind ed in particolare è vedo una focalizzazione non soltanto a portare procedure che facilitano lo sviluppo di interventi turistici, ma anche risorse economico; perché di solito il turismo è sempre stato senza portafoglio. Invece il fatto che si possa accedere a finanziamenti e altre fonti di sostegno per lo sviluppo di iniziative turistiche è sicuramente di grande interesse.
Per dare un’idea, la Grecia ha stabilito delle procedure speciali, tipo l’articolo 81 Italiano, per quanto riguarda la valorizzazione e la creazione di alberghi su una certa dimensione. Si passa al di là delle competenze comunali o regionali e la valorizzazione e la creazione di complessi turistici diventa un interesse nazionale. Questo perché, per loro, il turismo è una delle componenti fondamentali dell’export e del PIL. Vedo che l’Italia si orienta in questo senso. C’è grande consapevolezza da parte del Governo Meloni sul fatto che il turismo crei occupazione e crei imprese radicate nel territorio. Io credo che in Italia le aziende che operano nel turismo siano prevalentemente a conduzione familiare, quindi possiamo considerarlo un settore utile anche a cementare la famiglia attraverso la comunione di un bene, che è l’impresa”.
Francesco Burrelli Vicepresidente Remind e Presidente Anaci: “In Italia ci sono circa 77 milioni di fabbricati, 36 milioni circa sono residenziali. Se di questi ne dobbiamo efficientare 1.800.000, facendo una media che va da € 40.000 / €50.000 ad unità immobiliare, ci accorgiamo subito che la spesa da sostenere e di quasi 100 miliardi. Con un ammontare di 100 miliardi, suddivisi in 5 anni, raggiungiamo una spesa di quasi 20 miliardi all’anno. Per coprire un intervento del genere ci vorrebbe un vero e proprio piano Marshall della durata di 5 anni, che potremmo chiamare “piano Immobiliare allargato”, che abbia come obbiettivi principali: a) migliorare il patrimonio immobiliare anche dal punto di vista della sicurezza; b) garantire il patrimonio dalla svalutazione; c) far ripartire il mercato; d) riuscire a calmierare il mercato in quanto, in vista di 5 anni di investimento, si ha tempo a sufficienza per formare adeguatamente le persone che lavoreranno e soprattutto si avrà il tempo di andare a reperire i fondi e sapere chi vuole investire sull’attività che si vuole porre in essere. Un’azione di questo tipo crea un volano per l’economia che frutterà 4 volte quanto è stato investito perché, lo sappiamo, 1 miliardo investito nell’immobiliare ne porta almeno 4 di indotto. Lo Stato deve supportare tale azione con degli incentivi, però non deve per forza coprire tutta la somma. Se riusciamo a far lavorare il pubblico col privato si potrebbe arrivare ad una situazione in cui 20 miliardi ne mette lo Stato e altrettanti li troviamo nel privato in modo da essere in grado di mettere a disposizioni 40 miliardi all’anno per questo tipo di attività. Se riusciamo a promuovere un dialogo proattivo fra pubblico e privato è possibile innescare meccanismi virtuosi che possono produrre profitto a lungo termine. Ad esempio se affianco ad un condominio costruisco un la piazza insieme a dei posti riservati per le auto, mi metto nella condizione di guadagnare da quei parcheggi e in dieci anni potrei recuperare quello che è stato anticipato. Si possono fare tante cose, come ad esempio sull’illuminazione pubblica, sul miglioramento delle strade, sulla digitalizzazione dei processi, purché la transizione di cui parliamo venga effettivamente messa a terra. Questo non tenendo in considerazione gli orizzonti dischiusi dall’intelligenza artificiale. Con questo tipo di tecnologie un lampione può diventare un operatore della sicurezza, può comunicare alle forze di polizia che in una determinata zona sta accadendo qualcosa di pericoloso. Insomma, una tecnologia all’avanguardia che può fornire ai cittadini dei servizi importanti e in questo senso abbiamo bisogno della più vasta collaborazione dei settori produttivi, dall’informatico allo psicologo, dall’ingegnere al giornalista, dal comunicatore all’operatore ecologico. Oggi dobbiamo vedere di mettere a terra tutte le nostre conoscenze e fare in modo che le risorse vengono distribuite a tutti. Come Remind e come Immobiliare allargato bisogna continuare a perseguire un benessere collettivo. Un’innovazione è tale solo quando è un bene a disposizione di tutti”.
Marco Daviddi Managing Partner Strategy and Transactions EY: “Guardando al comparto del cosiddetto Immobiliare Allargato, i temi di sicurezza, sostenibilità, sviluppo possono avere (e in realtà già hanno) una valenza rilevante. La rigenerazione urbana può rappresentare l’elemento di sintesi e la strategia con la quale affrontare in maniera strutturata progettualità e interventi che uniscano insieme componenti diversi, dal patrimonio residenziale a quello dei servizi pubblici e privati, dagli spazi pubblici ai luoghi del trasporto. Direttiva EPBD e PNRR possono essere occasioni importanti se sapremo favorire vere logiche di partenariato pubblico – privato; i soggetti pubblici possono (devono) avere un ruolo importante, anche di innesco di progetti più ampi, ad esempio anche attraverso gli interventi previsti sulla riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico, ma favorendo sane progettualità da parte di operatori privati, lasciando lo strumento dei sussidi ai casi in cui il mercato non è in grado di intervenire autonomamente”.
Giuseppe Capicotto General Manager eFM: “Le attività di eFM rientrano perfettamente nei valori portati avanti da Remind nella promozione del benessere delle persone dei luoghi, spazi, territori e paesaggi dove vivono, operano e transitano. Nell’epoca del digitale alcuni temi sociali – legati alla presenza fisica – si stanno ridefinendo e il lavoro è tra questi l’ambito di maggiore evidenza. Al centro di questa che potremmo definire una migrazione di senso, c’è il concetto stesso dello spazio. Non più luogo indistinto, ma vocazionale, non più contenitore ma contenuto ingaggiante. Questo vale, appunto, per il lavoro, dove ogni ambiente diventa “activity based workplace”, vale per il commercio, che si confronta con un cambiamento radicale dell’esperienza d’acquisto e con la crescente necessità di una gestione unitaria degli store – penso al mondo retail – e vale per il mondo della scuola, che non può essere una scatola in cui depositiamo i nostri figli ma deve tornare ad avere quel ruolo di centralità all’interno dell’assetto urbano, che ha sempre avuto nei momenti di maggior progresso di ogni civiltà. Luoghi che arricchiscano la presenza con l’infrastruttura digitale, che mettano a disposizione strumenti preziosi, come la telepresence o l’accesso al dato e che siano in rete tra loro, aumentando le opportunità e il perimetro di attività”.
Carla Cappiello Consigliere Consiglio Nazionale Ingegneri: “Iva Zanicchi vince il Festival di Sanremo, Happy Days viene trasmesso la prima volta negli Stati Uniti, si tiene il referendum per abrogare il divorzio e metà degli edifici che riempiono le città, e che viviamo, erano già lì. Erano già stati costruiti. Il fatto è che il 1974 è anche l’anno in cui vengono emanate le prime norme antisismiche. Metà dell’attuale patrimonio edilizio e immobiliare italiano è stato costruito senza tener conto di qualsivoglia norma tecnica, semplicemente perché non ce n’erano. La prima legge sul risparmio energetico in edilizia è del 1976, due anni più tardi. Viviamo, lavoriamo, frequentiamo edifici che sono stati costruiti in un’altra epoca, per un’altra società, per altre abitudini di vita; in sintesi, per altre persone. Noi siamo cambiati, abbiamo nuove esigenze e nuovi desideri; ora dobbiamo cambiare gli edifici. È proprio da un’esigenza, quella di ridurre l’impatto energetico, che nasce la direttiva europea sulle case green per la quale tutti gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica dentro il primo gennaio 2033. E non è l’unica esigenza che abbiamo. Così come le cose si modificano a seconda delle necessità delle persone che le abitano, così le persone modificano i propri comportamenti e i propri vissuti a seconda dello spazio fisico circostante.
Per questa ragione, le politiche di rigenerazione e riqualificazione urbana possono aiutare non solo a valorizzare in chiave green il nostro patrimonio edilizio, ma anche, ad esempio, a ridurre fenomeni di emarginazione e degrado sociale. La sfida che l’ingegneria – e, in maniera più ampia, ognuno noi – si troverà davanti nei prossimi anni saranno le città. E sarà una sfida che si potrà vincere solo con le nuove visioni dell’Immobiliare allargato e della cultura dell’abitare capaci di mettere al centro le persone dove vivono, operano e transitano e accogliere la complessità”.
Daniele D’Orazio Ad Impredo Spa Benefit: “Impredo SpA Benefit, azienda leader nel settore dello sviluppo immobiliare, promuove il nuovo Rinascimento italiano applicando la nuova concezione di fabbrica edile diffusa in grado di lavorare su tutto il territorio italiano con maestranze proprie formate sotto la direttiva di una procedura condivisa con un controllo di gestione sempre più indirizzato al cost plus fee e quindi in grado di dare maggiori garanzie all’investitore straniero. In questa ottica oltre ad avere già adottato da tempo la politica di assunzioni – quindi la maggior parte dellle lavorazioni vengono eseguite in house – ha anche lanciato, all’ interno di un piano di riqualificazione e dei servizi tecnici, una scuola dei mestieri chiamata MASTRI4.0 che porta la formazione quale elemento valoriale, sociale e produttivo in un settore che può continuare ad essere il volano dell’economia della Nazione”.
Giulio Gravina Consigliere Delegato Remind alla Sicurezza – Cofondatore Gruppo Italpol: “Saluto tutti i partecipanti e ringrazio il Presidente di Remind, Paolo Crisafi, per la sua attenzione e profondo impegno su un tema strategico come quello dello sviluppo sostenibile e messa in sicurezza della nazione. Oggi il comparto dei servizi di sicurezza privati si trova in un momento di svolta. Gli ultimi 15 anni sono stati caratterizzati dall’implementazione di nuove norme che hanno ridefinito il mercato dei player e consolidato il ruolo della vigilanza privata come modalità di sicurezza sussidiaria e complementare a quella delle forze dell’ordine. La particolarità, direi unica, del quadro normativo di settore è data dal richiamo espresso di norme UNI (Ente italiano di normazione) all’interno di disposizioni normative obbligatorie. Le norme UNI per definizione sono documenti che dicono “come fare bene le cose”, garantendo sicurezza, rispetto per l’ambiente e prestazioni certe. La vigilanza privata contribuisce fattivamente alla messa in sicurezza delle infrastrutture critiche. La sicurezza dei luoghi di transito, come gli aeroporti, porti, è garantita anche grazie al contributo delle imprese di sicurezza privata, attraverso l’impiego di guardie giurate che hanno seguito un particolare percorso formativo e ottenuto il certificato di addetto ai servizi di sicurezza sussidiaria.
L’ambito di intervento dei servizi di sicurezza sussidiaria e complementare è ben definito e l’esperienza maturata sinora può certamente porre le basi per una estensione degli ambiti d’intervento a garanzia sempre di una maggiore sicurezza dei cittadini e della comunità intera. Un ambito in cui i servizi di vigilanza non hanno ancora espresso il proprio potenziale è certamente l’ambito della sicurezza urbana così come definito dal DL n. 14/2017. La norma che definisce la sicurezza urbana come bene pubblico riconosce anche forme di partenariato, non solo tra soggetti istituzionali, ma anche tra il “pubblico” e il “privato”. In particolare, la norma prevede che i “patti per la sicurezza urbana” possono individuare specifici obiettivi per l’incremento dei servizi di controllo del territorio e, più in generale, per la sua valorizzazione. Tale previsione normativa rimane di fondamentale importanza come base per sviluppare ulteriormente il ruolo della vigilanza privata nell’ambito della sicurezza urbana magari, anche in questo caso attraverso l’individuazione di forme d’intervento sussidiario della vigilanza privata rispetto all’attività delle forze dell’ordine e della polizia municipale. Il progetto prevede la valorizzazione dei compiti di osservazione delle guardie giurate nell’ambito di una sinergia informativa che, pur escludendo l’esercizio di pubbliche funzioni, garantisca moduli collaborativi tra gli organi deputati alla pubblica sicurezza, anche locali, e gli istituti di vigilanza”.
Ha concluso i lavori della giornata Gabriele Scicolone Consigliere delegato Remind e AD Artelia Italia: “Come Remind siamo attori e protagonisti dell’immobiliare allargato. Tanti di noi sono reduci dal Mipim e proprio in quell’occasione ci siamo resi conto come il tema dell’immobiliare allargato è ormai molto sentito e al centro del dibattito. Come spesso abbiamo ribadito insieme a Paolo Crisafi, quando si parla di immobiliare allargato si parla anche di sviluppo sostenibile e della messa in sicurezza della Nazione. Io voglio portare in questa sessione alcune considerazioni di ordine pratico. Una sorta di agenda che, come Remind, porteremo avanti nelle prossime iniziative. Credo che tutti dobbiamo essere consapevoli che stiamo attraversando una fase della storia che è quella nella quale si deve passare necessariamente dalle parole ai fatti. È impossibile parlare di transizione energetica senza metterci due aggettivi: efficace e rapida. Non possiamo parlare di transizione energetica senza dire che debba essere portata avanti con efficienza e rapidità. Oggi vediamo politiche di compromesso che quindi tendono ad allargare le maglie del tempo. La transizione energetica deve porre le basi sulle energie rinnovabili. Noi ben sappiamo come in l’Italia i temi economici e di efficienza energetica sono fortemente interconnessi. Spesso riecheggia l’affermazione per cui l’Italia è diventato una grande Nazione, uno Stato appartenente del G8, pur non avendo le risorse minerarie. Nonostante questo, come tutti sappiamo, abbiamo avuto manager e dei pensatori illuminati che pur non avendo queste risorse, come il petrolio, hanno comunque reso l’Italia molto competitiva, rendendola ad esempio uno dei principali Paesi raffinatori di petrolio – mi riferisco ovviamente al caso di Mattei e delle tante personalità che hanno reso grande il nostro Paese nel mondo. Oggi dovremmo renderci conto che la transizione energetica verso le energie rinnovabili ci pone nella condizione di essere una Nazione che possiede le risorse disponibili. Da questo punto di vista ci dovremmo sentire fortunati. Fino al passato recente abbiamo rincorso gli altri Paesi. Oggi sono gli altri Paesi che dovrebbero rincorrerci, considerato il fatto che l’Italia è il “Paese del Sole”. Tuttavia, sappiamo infatti che la Germania produce potenza installata superiore a quella dell’Italia. Questa è una cosa che ci deve far riflettere. Per quanto riguarda l’efficientamento, tutti conosciamo il superbonus, di cui in questi giorni nei media nazionali si evidenziano pro e contro. Quello che vorrei dire è che, al di là degli effetti negativi, delle truffe che sono state perpetrate, bisogna sempre tenere in considerazione sia la malattia che la cura. L’efficientamento del patrimonio immobiliare, di base, è un’azione positiva. Allora dovremmo concentrare l’attenzione su questo aspetto e cercare di capire come rendere meno sperequativo lo strumento. Queste sono alcune tematiche che con Remind vorremmo portare avanti e approfondire con le Istituzioni e i settori produttivi dell’Immobiliare allargato nelle prossime iniziative”.
L’attività di Remind ha come obbiettivo coinvolgere singoli attori all’interno di un’unica visione di sistema che sia quanto più possibile condivisibile dalla collettività, delineando una piattaforma etico-culturale finalizzata a costituire un terreno di convergenza su alcuni valori fondamenti che risultino utili contribuire al benessere delle persone nei luoghi in cui vivono, operano e transitano.
A tale scopo, hanno alimentato i lavori anche: Fabrizio Penna (Capo Dipartimento Unità di Missione per il PNRR del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Debora Angelini (Capo Unità Organizzativa EI/CC – Area Risorse Immobiliari Difesa Servizi), Debora Miccio (Responsabile Direzione Commerciale e Marketing Istituto Credito Sportivo), Piero Pelizzaro (Responsabile dell’Officina per la rigenerazione dell’Immobile Pubblico Agenzia del Demanio), Angelo Pepetti (Responsabile Ufficio Credito e Sviluppo ABI), Bruno Barel (Avvocato e Professore di Diritto della UE e Diritto internazionale privato all’Università̀ di Padova), Stefano Betti (Avvocato e Presidente Associazione dei Master in Diritto Tributario), Lucio Berardi (Esperto Legale Bizzarri), Giovanni Verga (Ingegnere)
Barbara Casillo (Direttore Generale Aica), Gianpiero Carezzano (Direttore Abitare) Maurizio Della Fornace (Business Unit Manager Vinci Facilities), Marco Mari (Presidente Gbc Italia), Daniele Russolillo (COO & Deputy CEO Planet Smart City), Serena La Torre (Equity Partner & Board director Temasec Consulting), Massimo Santucci (Consigliere di Presidenza Remind), Tommaso Accetta (Presidente Giovani Remind)