AgenPress – “Gli effetti immediati sulla nostra sicurezza della guerra in Ucraina si sono riverberati ancora una volta sul mare e sono l’aumento impressionante dei numeri della flotta russa nel Mediterraneo e nel Mar Nero a un livello che non si vedeva nemmeno ai tempi della guerra fredda. Il numero di navi russe nel Mediterraneo è aumentato, un numero alto che non è una minaccia diretta al territorio nazionale ma aumenta tantissimo la tensione. I russi hanno un atteggiamento aggressivo che non era usuale nel Mediterraneo e prima era evidente solo nel Baltico. Il rischio di incidente è possibile e quando c’è un incidente di questa natura non si sa mai dove si può andare a finire”.
Lo ha detto il Capo di Stato maggiore della Marina militare, Enrico Credendino, in audizione alla Commissione Difesa della Camera.
“L’aumento impressionante di navi della flotta russa nel Mediterraneo non è una minaccia diretta al territorio nazionale” ma “ci chiede e chiede agli alleati una maggiore presenza in nave. L’esigenza per noi è di essere presenti con una flotta navale bilanciata”, ha aggiunto.
“Il Mediterraneo – ha anche spiegato Credendino – è una zona molto turbolenta, con una competizione continua tra stati rivieraschi per l’accesso alle risorse economiche e teatro di illeciti di varia natura, tra contrabbando, trafficanti di esseri umani. È necessario monitorarlo costantemente. C’è anche un problema di riarmo delle nazioni della sponda sud del Mediterraneo in termini navali come l’Algeria che compra navi da Italia, Francia e Germania, ma i sommergibili dotati di missili Kaliber li ha comprati dalla Russia”.
“La situazione è molto complessa, riusciamo a garantire continuativamente il livello minimo a bassa intensità. In ordine di priorità avremmo bisogno da tre a sei fregate anti-sommergibile in più, due navi antiaerei in più, una seconda portaerei per garantire di avere per tutto l’anno una portaerei disponibile, una nave logistica e due sommergibili. Tale ritardo capacitivo potrebbe ritrovare coerente attuazione ove si concretizzasse l’impegno politico di raggiungere il 2% del Pil per le spese della Difesa”.
“Nel Mediterraneo, molto affollato, c’è un ‘equilibrio instabile. Non si erano mai visti quattro gruppi portaerei alleati nel Mediterraneo: italiano, francese, americano e la nave anfibio spagnola. I russi arrivano fino allo Jonio senza problemi, fanno puntate verso lo Jonio con un gruppo navale di tre navi moderne. La nave più moderna è la russa, che in questo momento è in Sudafrica e ha imbarcato i missili ipersonici: non sappiamo se siano efficaci o meno, questo lo vedremo, ma la nave entrerà nel Mediterraneo. I russi dicono che sarà la più moderna al mondo. La situazione è complessa e turbolenta, il rischio di incidenti è alto”.