Orso Juan Carrito. Enpa esprime cordoglio. La sua morte è il fallimento del Governo e della maggioranza

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AgenPress – Siamo davvero sconvolti per la tragica scomparsa dell’orso Juan Carrito, che era diventato il simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e con esso della natura e della biodiversità. Juan Carrito era conosciuto, ammirato e amato da tutti; una celebrità, insomma, che aveva conquistato persino la rete. Esprimiamo al Pnalm e alla popolazione abruzzese il nostro profondo cordoglio per una perdita, per un vuoto che difficilmente potrà essere colmato.

Ma Juan Carrito è anche il simbolo di un fallimento. Quello del Governo e della maggioranza che si affretta ad approvare fantomatici piani di contenimento della fauna (vale a dire: uccisioni a fucilate) mentre è del tutto incapace di varare serie ed efficaci misure a tutela della biodiversità. Un fallimento che passa, soprattutto, per la bocciatura – avvenuta lo scorso dicembre, durante l’approvazione della Legge di Bilancio – di un emendamento che dava vita un piano triennale per complessivi 12 milioni di euro, finalizzato alla creazione di corridoi faunistici. Corridoi che avrebbero permesso di migliorare la sicurezza stradale, creando degli attraversamenti sicuri per gli animali. Una soluzione efficace, questa, già adottata da molti Paesi europei.

Oltre ai passaggi faunistici, sono molti anni che Enpa chiede che vengano applicati i sistemi di dissuasione previsti dal progetto “Life Strade”, i quali consentono di allontanare gli esemplari selvatici dalla carreggiata, avvisando in tempo reale gli automobilisti circa la presenza degli animali sulla sede stradale. Dossi e bande su asfalto, poi, sono strumenti efficacissimi (peraltro dal costo limitato) per limitare la velocità delle autovetture – prima causa di incidenti, secondo l’Istituto Superiore di Sanità – e, di conseguenza per prevenire sinistri stradali, salvando così vite umane e animali. Ma anche su questo tema la politica è drammaticamente assente.

Il nostro Paese non ha bisogno di piani quinquennali di fucilate, che in linea teorica avrebbe potuto applicarsi anche allo stesso Juan Carrito; ha bisogno invece di un piano straordinario di tutela e protezione degli animali selvatici, vero patrimonio collettivo. Il nostro auspicio è che la morte dell’orso marsicano possa rappresentare il primo passo verso lo studio e l’adozione di queste misure.

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