AgenPress. Il 70% degli italiani ha votato partiti che o non hanno mai appoggiato Draghi o lo hanno sfiduciato. Il 63% approva l’operato di Draghi. Come stanno insieme questi due numeri? La mia tesi è che per noi politica e governo sono due cose diverse.
La politica è la dimensione delle nostre inclinazioni volubili verso i leader e dell’appartenenza a uno schieramento. Uno stile di consumo. Il Governo è una cosa che sentiamo lontana dal voto. Ed anche per questo nel voto esperienza concretezza e risultati contano poco.
Tutto ciò viene da una lunga storia di voto come appartenenza ideologica, poi trasformatosi nel gioco della novità. Voto tizio perché ripete in TV quello che io dico in privato su un paese che mi fa arrabbiare, non perché può risolvere i problemi. Perché tanto nessuno lo farà mai.
La delusione arriva, una volta che i politici che ho votato sono al Governo, ma a quel punto parte la rimozione. Mi arrabbio con i politici che ho votato e sono pronto ad accogliere il prossimo politico arrabbiato come me. E così via. In un eterno giorno della marmotta.
Non è un problema solo italiano. Ma in Italia è particolarmente accentuato. Per questo la politica vincente è solo quella di opposizione. Occorre fare opposizione sempre, anche quando si è al governo. E promettere tutto. Perché la promessa rassicura “capisce i miei problemi”.
E’ quanto dichiara, in una nota, Carlo Calenda leader di Azione.