AgenPress – La consegna di cartoline per l’arruolamento nell’esercito a manifestanti che partecipano a proteste contro la cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina “non è contro la legge”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo che alcuni siti, tra i quali la Bbc in russo, hanno denunciato tale pratica. Lo riferisce la Tass.
E’ capitato, secondo attivisti dell’opposizione, a diversi giovani che manifestavano in decine di città russe contro l’annuncio di Vladimir Putin sul richiamo di 300.000 riservisti. Peskov, non ha smentito, sottolineando anzi che ciò “non è contro la legge”. Il giorno dopo il discorso del presidente alla nazione, a Mosca, San Pietroburgo e nelle altre grandi città russe continuano ad impazzare voci e interpretazioni sul reale significato della mobilitazione, e soprattutto su quanti e quali saranno i richiamati alle armi, in un’atmosfera di crescente nervosismo.
Intanto girano video sui social media che mostrano lunghe file di traffico che cercano di lasciare il paese il giorno dopo che il presidente Vladimir Putin ha annunciato una “mobilitazione parziale”.
Code ai valichi di frontiera in Kazakistan, Georgia e Mongolia. Un video mostrava dozzine di veicoli in fila al checkpoint di Zemo Larsi/Verkhny Lars al confine tra Georgia e Russia durante la notte di mercoledì. Quella linea sembra essersi allungata giovedì. Un video mostrava una lunga coda che si estendeva sulle montagne dietro l’incrocio, con un uomo che commentava che era lungo da cinque a sei chilometri.