Eurocamera approva rapporto di condanna all’Ungheria. Non è una democrazia, una minaccia sistemica

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AgenPress – Il Parlamento europeo ha approvato oggi un rapporto in cui l’Ungheria guidata da Viktor Orban viene definita una “minaccia sistemica” ai valori fondanti dell’Ue e una “autocrazia elettorale” e si chiede l’intervento della Commissione e del Consiglio perché attivino tutte le misure previste dall’articolo 7 dei trattati europei, ossia la clausola di sospensione dall’Unione. Un voto che il ministro degli Esteri magiaro Peter Szijjarto, in una conferenza stampa, ha commentato in questi termini: “Mettere in discussione le prestazioni della nostra democrazia è un insulto nei confronti degli ungheresi, che hanno eletto questo governo già quattro volte”.

Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro il report, insieme ai rispettivi gruppi parlamentari, Identità e democrazia (di cui fanno parte, tra gli altri, il Rassemblement national di Marine Le Pen e Alternative für Deutschland) e Conservatori e riformisti, nei cui banchi siedono anche Vox e i Democratici Svedesi.

“La relazione si basa su opinioni soggettive e affermazioni politicamente distorte”, ha spiegato la delegazione di Fdi, “si tratta dell’ennesimo attacco politico nei confronti del legittimo governo ungherese, in una fase difficile per l’Europa nella quale a tutti i livelli si dovrebbe perseguire la strada dell’unità e non quella della polarizzazione per motivi ideologici”.  

Nel testo della relazione si afferma che i valori sanciti dall’articolo 2 del Trattato sull’Unione Europea (tra cui la democrazia e i diritti fondamentali) si sono ulteriormente deteriorati grazie ai “tentativi deliberati e sistematici del governo ungherese”. Nel 2018, il Parlamento aveva adottato una relazione per delineare 12 aree di preoccupazione e avviare la procedura di attivazione dell’articolo 7 del Trattato sull’Unione europea per determinare l’esistenza di un chiaro rischio di grave violazione dei valori dell’Ue in Ungheria.

“Le conclusioni di questa relazione sono chiare e irrevocabili: l’Ungheria non è una democrazia”, dichiara la relatrice Gwendoline Delbos-Corfield (Verdi/ALE). “Era più che mai urgente che il Parlamento prendesse questa posizione, considerando il ritmo allarmante con cui lo Stato di diritto sta arretrando in Ungheria. Oltre a riconoscere la strategia autocratica di Fidesz, l’ampia maggioranza dei deputati che sostiene questa posizione non ha precedenti: ciò dovrebbe rappresentare un campanello d’allarme per il Consiglio e la Commissione”. 

 

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