Tricolore indecoroso anche all’Aeroporto di Fiumicino. La denuncia è di una passeggera. Interviene il prefetto Francesco Tagliente

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AgenPress. “Torniamo a parlarne aspettando, a questo punto dai parlamentari che verranno, l’auspicata norma sanzionatoria per il mancato rispetto del decoro del Tricolore.

Una passeggera ha scritto alla Direzione dell’Aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino (e per conoscenza alla Prefettura di Roma e dell’ANCRI) lamentando che, ritornata a Roma dopo un viaggio all’estero, all’uscita del Terminal 3 di Roma Fiumicino, non ha potuto fare a meno di osservare le due bandiere, italiana e europea, presenti in corrispondenza del parcheggio in condizioni a dir poco, vergognose: colori sbiaditi, tessuto liso e stracciato. Ha anche illustrato con delle foto il degrado delle bandiere domandandosi se sia possibile presentare così il simbolo per eccellenza del nostro Paese e se è mai possibile che chi arriva in Italia possa vedere, come prima immagine, la nostra Bandiera in quelle condizioni. Con la sua accorata segnalazione ha precisato di essere ritornata in Italia da un Paese dove all’uscita dall’Aeroporto ha visto numerose bandiere del Paese, belle, integre e con i colori accesi che sventolavano ovunque. Ha concluso la sua segnalazione chiedendo alla direzione dell’Aeroporto quando è prevista la sostituzione di quelle Bandiere.

Questa accorata lettera di denuncia sulle condizioni di degrado delle bandiere mi fa ritenere necessario tornare sull’argomento, con la speranza che si tratti di sola disattenzione o poca conoscenza delle norne che disciplinano la materia.

Intanto faccio molto volentieri i complimenti alla Signora concittadina per la sua grande sensibilità e passione civile anche a nome del presidente dell’ANCRI Tommaso Bove e di tutti gli insigniti al Merito della Repubblica appartenenti al Sodalizio.

Dobbiamo tenere tutti presente che il Tricolore è il simbolo della nostra patria, della nazione, del popolo italiano e delle libertà conquistate. È il simbolo dei sentimenti più nobili e rappresenta l’unità nella Nazione. È il simbolo che ha accompagnato il cammino del nostro Paese nei momenti luminosi e in quelli bui.

Quel Tricolore che nel 2006 ha portato l’Italia al centro del mondo sventolando a Berlino, che ha fatto il giro del mondo dopo la vittoria degli Europei, che abbiamo visto sventolare dal podio di Tokyo e dagli altri contesti internazionali, toccando le corde più profonde di milioni di italiani, purtroppo su molti nostri edifici, soprattutto scolastici, pende in condizioni avvilenti.

Sul punto al fine di evitare incertezze interpretative, chiarisco che Il dovere di rispetto della dignità del Tricolore è garantito dalla legge penale che prevede il delitto di vilipendio o danneggiamento per chiunque manifesta disprezzo o dileggio con espressioni ingiuriose e chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato.

Purtroppo il dovere di rispetto del decoro del Tricolore è previsto da una norma priva di sanzione. L’esposizione della Bandiera ha le sue regole, sulla pubblica via come negli ambienti al chiuso, che non sempre sono rispettate. Il «Regolamento recante la disciplina dell’uso delle Bandiere (D.P.R. 7 aprile 2000, n. 121) definisce nel dettaglio le modalità dell’imbandieramento degli edifici pubblici, prescrivendo che i vessilli devono essere esposti decorosamente, in buono stato di conservazione e correttamente dispiegati. Peraltro sul drappo non ci possono essere figure, scritte, slogan o sigle e su ciascuna asta si può esporre una sola bandiera. Nonostante la presenza di norme dettagliate, dobbiamo purtroppo registrare troppe falle, troppa indifferenza, troppa superficialità non soltanto nella corretta disposizione gerarchica delle bandiere, ma anche e soprattutto sullo stato dei drappi, troppo spesso logori, scoloriti, strappati, sporchi o avvolti completamente sulle aste per l’azione del vento. E questa condizione delle Bandiere può essere ricondotta alla disattenzione o anche alla semplice poca conoscenza del protocollo.

Per queste ragioni, sono dell’avviso che il problema sia risolvibile prevedendo una sanzione amministrativa, anche lieve, per coloro che non rispettano il comando contenuto nelle prescrizioni previste dal Regolamento sulla disciplina dell’uso delle Bandiere.

Da anni alcuni Funzionari dello Stato e Associazioni di volontariato istituzionale come l’Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito Italiano (ANCRI) portano avanti programmi di promozione della cultura del rispetto delle bandiere. L’obiettivo prefisso è quello di coinvolgere il maggior numero di politici, Istituzioni, Enti territoriali, Associazioni, mondo della scuola e cittadini, per assicurare al Tricolore il massimo rispetto e decoro che gli spetta.

Per questo il 4 dicembre 2021, come Delegato ai rapporti istituzionali dell’ANCRI, ho scritto anche ai Presidenti dei Gruppi parlamentari di Camera e Senato chiedendo una norma sanzionatoria per il mancato rispetto delle disposizioni sul decoro delle Bandiere. Con l’occasione ha rivolto un appello anche a tutti i parlamentari. Nell’immediato il riscontro è andato oltre le previsioni e le aspettative con la risposta favorevole di quasi tutti gli schieramenti. Ma di fatto non risulta assunta alcuna iniziativa.

Ho chiesto il soccorso dei parlamentari convinto che la mancanza di rispetto per il decoro del Tricolore accade – lo voglio ripetere – anche perché le prescrizioni di legge (D.P.R. 7 aprile 2000, n. 121) sono prive di sanzione, diversamente da quelle sulla dignità del Tricolore (vilipendio, danneggiamento, disprezzo, dileggio, distruzione, imbrattamento ecc.), tutelate dalla legge penale”

Lo scrive il prefetto Francesco Tagliente sulla pagina FB.

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