AgenPress – Dovrebbero essere abbattuti con l’elettroshock i circa 140 tra maiali e cinghiali ospiti nella “Sfattoria” il santuario nei pressi di Roma che si occupa di salvare gli animali o maltrattati o recuperati in zone urbane. Il Tar del Lazio ha infatti rigettato il ricorso presentato dall’associazione contro la decisione della Asl 1 di Roma che pochi giorni fa gli ha notificato un’ordinanza di abbattimento perché gli animali si trovano in zona rossa. Ma – spiegano dalla Sfattoria – “tutti i nostri animali sono tutti controllati, microchippati, assolutamente sani e iscritti in banca dati nazionale come Pet. Non possono abbatterli”.
“I diritti degli animali afferma una nota de La Sfattoria – sono tutelati dalla nostra Costituzione ma non dal giudice. Si tratta di un incredibile episodio di malagiustizia. Il Tar del Lazio (decreto numero 5347 del 12/08 2022 – pres. Arzillo) condanna infatti a morte, senza alcuna motivazione, circa 140 capi di suidi raccolti, accuditi e tenuti in custodia, nonché assolutamente sani ed inoffensivi, da un gruppo di 200 volontari presso una struttura regolarmente registrata nella Banca Dati Nazionale del Ministero della Salute. La signora Paola Samaritani – che rappresenta la Sfattoria – si appella alle coscienze civili perché venga impedito un vero e proprio sterminio. Nella giornata di oggi verra effettuato l’estremo tentativo per superare l’incredibile decisione del giudice amministrativo e salvare la vita alle povere ‘bestie’, invocando l’intervento del Consiglio di Stato. É però necessario che anche la politica ‘sana’ intervenga con immediatezza per scongiurare un irreparabile scempio”.