Mariastella Gelmini a Radio24

AgenPress. Mariastella Gelmini (Azione) ospite stamattina di 24 Mattino Estate di Irene Zerbini e Nicola Filippone, su Radio 24.


Accordo con Italia Viva:  “Non ragionare solo su candidature ma di contenuti e programmi

“Il punto è un altro: non si tratta di ragionare solo sulle candidature ma soprattutto sui contenuti e sui programmi”. Così il ministro degli Affari regionali ed esponente di Azione, Mariastella Gelmini. “Noi abbiamo scelto la strada più difficile che è quella di rifiutare alleanze elettorali basate solo sulla convenienza, sul tentativo di recuperare qualche voto in più. Abbiamo scelto i contenuti dell’agenda Draghi, abbiamo scelto il metodo portato avanti dal presidente del Consiglio, l’europeismo, l’atlantismo, la ricetta liberale. Quindi per portare avanti queste battaglie vogliamo che ci sia sintonia con eventuali alleati: è nato un confronto tra Carlo Calenda che è il leader di Azione e Matteo Renzi. Noi ovviamente ci auguriamo che questo confronto porti ad un’alleanza ma, ripeto, non solo sulle candidature soprattutto sulla profonda convinzione nel portare avanti e le proposte che il governo Draghi stava realizzando e in modo particolare una ricetta economica che non cerchi di comprare il consenso con qualche bonus e determinando un maggiore indebitamento dello Stato ma facendo delle proposte che portino l’Italia nella direzione della crescita e dello sviluppo”.

Calenda – “E’ lui il leader di Azione, il più attrezzato per difendere i principi liberali”

“Carlo Calenda è il leader di Azione perché è stato votato in un Congresso ma non è solo questo il punto: è sicuramente la persona oggi più attrezzata, lo abbiamo visto anche durante la campagna elettorale a Roma, per parlare agli italiani il linguaggio della chiarezza, per portare avanti con coraggio la difesa dei principi liberali, la difesa anche dell’europeismo”. Così il ministro degli Affari regionali ed esponente di Azione, Mariastella Gelmini, a proposito della leadership del polo centrista. “Perché oggi la scelta di campo è fra partiti che all’interno della destra hanno di fatto una diffidenza molto forte nei confronti dell’Unione europea e un polo di centro, un polo del buon governo che invece sa bene che la dimensione delle sfide che abbiamo davanti è una dimensione europea. Non si può vincere la battaglia della crescita di questo Paese rinchiudendosi dentro i nazionalismi, dentro una visione solo nazionale: l’Europa è portatrice non solo delle ricette e delle risorse del Pnrr ma è portatrice di importanti proposte sul piano della transizione ecologica, della transizione digitale quindi noi riteniamo che il confronto sia davvero tra chi guarda all’Europa come un’opportunità e chi invece la guarda con paura”.

Berlusconi – “Non l’ho più sentito, stima e rispetto immutati”

“Non l’ho più sentito, devo dire che da parte mia la stima e il rispetto verso il presidente Berlusconi rimangono immutati”.  “La mia è stata una scelta molto difficile, una scelta sofferta ma inevitabile nel momento in cui Forza Italia ha deciso secondo me inspiegabilmente, e inspiegabilmente anche per molti italiani, di inseguire Salvini, che a sua volta ha paura dei sondaggi che premiano la Meloni. Tutto questo ha portato Forza Italia a togliere l’appoggio all’italiano più illustre, ricordo che Mario Draghi è stato chiamato dal Presidente della Repubblica a guidare il Paese in una stagione difficilissima e credo che per una volta l’Italia è stata non solo ben governata ma è diventata un punto di riferimento a livello internazionale.

Il Paese è stato gettato nell’instabilità, nel mezzo della campagna elettorale di Ferragosto e tutto questo perché non solo i 5 Stelle e la Lega ma anche Forza Italia ha rinunciato alla sua vocazione popolare moderata e ha staccato la spina al governo. Questo per me è stato inspiegabile. Aggiungo peraltro che i ministri di Forza Italia non sono mai stati coinvolti durante le ore difficili della crisi e quindi io in quella scelta non solo non mi sono riconosciuta ma non ho voluto condividere la responsabilità di un danno profondo all’Italia, alle imprese, ai ceti produttivi agli elettori.

Ho ricevuto tante chiamate e tanti messaggi di elettori che mi dicevano: ma cosa avete fatto? Purtroppo è stato anche l’epilogo di uno spostamento di Forza Italia sempre più sulle posizioni di Salvini cioè della Lega, non la Lega dei territori di Giorgetti, di Zaia e di Fedriga ma la Lega sovranista e populista di Matteo Salvini”.

Draghi –  “Di nuovo in gioco come presidente del Consiglio? Ce lo auguriamo”

“Ce lo auguriamo” ma “non possiamo tirare per la giacca il presidente del Consiglio. Sarà una scelta che eventualmente dovrà fare lui”. “Quello che è certo è che noi non vogliamo mettere tra parentesi il buono che è stato fatto da Mario Draghi, non vogliamo gettarlo alle ortiche. Sento parlare da partiti come Fratelli d’Italia della richiesta di rinegoziare il Pnrr, io ritengo che il Pnrr sia una priorità assoluta, è un contratto che l’Italia deve onorare”.

 

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