AgenPress – Il taglio del cuneo fiscale del decreto Aiuti bis si andrebbe ad aggiungere al taglio contributivo dello 0,8% partito a inizio anno per i dipendenti pubblici e privati con retribuzioni al di sotto dei 35mila euro. L’aggiunta potrebbe essere di un ulteriore taglio dell’1%, che potrebbe essere anche più alto se venisse confermato che varrà solo per i redditi al di sotto dei 25mila euro.
Si tratta di un taglio che dovrebbe restare in vigore fino a fine anno. L’ipotesi ora allo studio del governo è che una soglia più bassa – quella dei redditi fino a 25mila euro – possa portare a un maggiore effetto per i redditi medio-bassi. Per chi si trova nella fascia tra 25mila e 35mila euro, invece, non cambierebbe niente, con la conferma del taglio dello 0,8% (già in vigore) fino a dicembre.
Resta comunque ancora in campo l’ipotesi della decontribuzione per tutti i redditi al di sotto dei 35mila euro: il governo Draghi non l’ha ancora del tutto scartata. In quel caso, però, l’aumento in busta paga potrebbe essere minore.
Il taglio del cuneo fiscale del decreto Aiuti bis si andrebbe ad aggiungere al taglio contributivo dello 0,8% partito a inizio anno per i dipendenti pubblici e privati con retribuzioni al di sotto dei 35mila euro. L’aggiunta potrebbe essere di un ulteriore taglio dell’1%, che potrebbe essere anche più alto se venisse confermato che varrà solo per i redditi al di sotto dei 25mila euro.
Secondo il Corriere per un reddito annuale da 25mila euro lordi il taglio dell’1% vuol dire 19 euro in più netti fino a dicembre. Ad agosto (sommando il mese di luglio), l’aumento in busta paga sarebbe di 38 euro.
Sommando questo aumento a quello di gennaio arriviamo a 53 euro in più al mese rispetto al 2021. Se il reddito considerato è di 15mila euro lordi, l’aumento ammonta a 12 euro fino a dicembre, con 24 euro nella busta paga di agosto (comprendendo luglio) e un totale di 33 euro al mese in più rispetto al 2021.
Per la rivalutazione delle pensioni si prevede un anticipo di tre mesi, con gli assegni che aumenteranno del 2% a partire da ottobre. E’, secondo quanto si apprende, lo schema dei nuovo interventi su lavoro e pensioni che saranno introdotti con il decreto aiuti bis, illustrato dal governo ai partiti nel corso di una riunione in mattinata a Palazzo Chigi.